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TAGLIO DEL NASTRO PER LE TRE COT DEL POTENTINO

Dislocate a Lagonegro, Venosa, Villa d’Agri faranno da raccordo con le strutture sanitarie per la presa in carico del paziente

Sono state avviate, così come previsto dal- le tempistiche dettate dal D.M. 77, le Centrali Operative Territoriali ricadenti nel comprensorio della Asp Basilicata. Presenti l’Assessore regionale alla Salute e Politiche della Persona Cosimo Latronico, il Direttore del Dipartimento Salute della Regione Massimo Mancini, il Direttore Generale della Asp Basilicata Antonello Maraldo, i sindaci di Lagonegro Salvatore Falabella, Marsicovete Marco Zipparri e Venosa Francesco Mollica con il Vescovo della Diocesi di Rapolla, Melfi, Venosa Mons. Ciro Fanelli. In una cerimonia che si è svolta presso l’Ospedale San Francesco della città oraziana, sono state avviate in contemporanea le Centrali Operative territoriali di Venosa, Villa d’Agri di Marsicovetere e Lagonegro, queste due ultime in collegamento da remoto. Durante la presentazione delle Cot è stata fatta anche una simula- zione di presa in carico di un paziente da parte della Cot di Venosa per far comprendere l’iter che rappresenterà la prassi operativa. La simulazione ha interessato anche la branca della telemedicina con collega- mento con la Rsa di Lavello in cui si è simulata una televisita con relativa trasmissione dei dati clini- ci da parte della Rsa per il telemonitoraggio. Le Cot nel potentino saranno in totale quattro: alle tre avviate oggi si sommerà Potenza nel prossimo autunno. Le strutture di raccordo del sistema sanitario saranno poi integrate con la presenza dei tre ospedali di comunità, delle 13 case della comunità e delle sei grandi apparecchiature sanitarie dislocate a Lauria, Sant’Arcangelo, Venosa, Chiaromonte e Potenza. Nel suo intervento, l’Assessore regionale alla Sanità Latronico ha ricordato la valenza del Dm 77 e del Piano nazionale di ripresa e resilienza «nella definizione dei nuovi assetti sanitari regionali che consentiranno a Ospedali di Comunità, Case della Comunità e Centrali operative Territoriali di interfacciarsi con le reti di prossimità anche attraverso il supporto della telemedicina per rendere migliore il bisogno di salute della popolazione ed evitare ricoveri impropri che gravano sui bilanci regionali». Ha poi ricordato che «il Sistema Sanitario Nazionale ha subito un cambiamento in concomitanza con la pandemia da Covid-19 quando si è compreso che occorreva un nuovo modello di sanità, rendendo l’assistenza sanitaria il più possibile personalizzata sulla base delle esigenze del paziente e delle famiglie facendo anche i conti con un invecchiamento progressi- vo della popolazione e un aumento delle patologie croniche che impongono un ripensamento definiti- vo dei luoghi di cura e soprattutto dei modelli organizzativo-assistenziali che portino ad un’integrazione tra ospedale e territorio». Avviare il sistema delle Cot a partire dalla Asp Basilicata- ha aggiunto Latronico- «è un segno tangibile della capacità di questa Azienda Sanitaria di stare al passo con i tempi, di come riesca a lavorare per garantire il bisogno di salute della cittadinanza ricadente nella sua area funzionale e rappresenta il trampolino di lancio per vedere il nuovo volto della sanità lucana sempre più al servizio dell’utenza e sempre più capace di offrire una diversificazione dei servizi nel- l’ottica di una sempre migliore sanità di prossimità». Il Direttore del Dipartimento Salute della Regione Basilicata, Mancini ha ricordato che «il percorso di innovazione sanitaria è iniziato nel 2018 e si dovrà concludere entro il 2026 con la chiusura delle attività del 2026. Abbiamo concluso il percorso del Fascicolo Sanitario Elettronico che partirà a breve con la sua fase operativa. Adesso procediamo con le Cot dove siamo tra le prime regioni ad aver messo a regime il sistema. Il nuovo concetto di sanità è la sfida del futuro perché mette al centro di tutto il paziente con le attività di telemedicina e ponendolo nella condizione di essere seguito. Per la Basilicata l’avvio delle Cot del potentino è un grande risultato soprattutto se si considerano le difficoltà oro- grafiche della regione. Siamo all’inizio di un percorso che va organizzato bene mirando principalmente all’attenzione al paziente». Mancini ha poi auspicato che si ritorni celermente al periodo pre-covid «con uno slancio dell’anima che permetta di mette- re tutto l’impegno nelle modalità di cura perché lo sguardo di un paziente che si vede seguito, accompagnato nel suo percorso dia- gnostico e terapeutico è impagabile per chi svolge questa professione». Il Direttore Generale dell’Azienda Sanitaria Locale di Potenza Maraldo, nel presentare le Cot ha sottolineato come l’inaugurazione della loro attività «sia la conferma che anche la pubblica amministrazione è in grado di essere efficiente e rispettare i tempi e le procedure di legge. La realizzazione delle Centrali Operative Territoriali è solo il primo tassello di un composito sistema che comprende Case di Comunità, Ospedali di Comunità e l’intera attuazione del Dm 77. La vera sfida sarà quella di popolarle di personale e di mezzi, per cui senza usare toni trionfalistici, ci piace asserire che ogni lungo viaggio comincia da un primo passo». «E il nostro ulteriore primo passo- ha aggiunto il Dg Asp- è sta- to quello di aver individuato dieci professionisti che sono da subito adibiti alle Cot. Nel tempo cercheremo di adeguare il sistema alle realizzazioni che verranno. Ci vorrà del tempo, forse più del previ- sto, ma di sicuro faremo altri piccoli passi per dare al territorio un assetto nuovo e confacente alle esigenze di una medicina di prossimità». Il Sindaco di Lagonegro Falabella, in collegamento dalla sede Cot ha dichiarato che «alla luce delle nuove esigenze relative alla richiesta di salute ed in considerazione di risorse sempre più ristrette è necessario che il SSN si riorganizzi. La medicina territoriale, messa a dura prova dalla recente pandemia, deve ribadire il proprio ruolo centrale. In tale ottica salutiamo con soddisfazione ed ottimismo l’apertura della Centrale Operativa Territoriale di Lagonegro che rappresenta un primo e significativo passo per meglio selezionare ed indirizzare le singole richieste dei cittadini sul territorio». Per il Sindaco di Marsicovetere, Zipparri, l’avvio delle Centrali Operative Territoriali è «un traguardo raggiunto in breve tempo grazie all’impegno della Asp Basilicata e ai fondi provenienti dal Piano Nazionale Resilienza che vede ancora una volta protagonista il territorio della Val d’Agri con la baricentrica Villa d’Agri che è già sede di Distretto Poliambulatoriale nonché dell’Ospedale in un modello Hub & Spoke a seguito dell’entrata in vigore della L.R. 2/2017. La Cot di Villa d’Agri sarà a servizio di una vasta area interna della regione con tutte quelle attività legate al sistema socio sanitario aziendale e distrettuale oltre che al personale delle strutture di ricovero intermedie. Un volano di attività che potranno finalmente interagire ed integrarsi con le strutture residenziali, semi residenziali e con i servizi sociali. A Marsicovetere, comune Capofila dell’Ambito Sociale di Zona 4 Val d’Agri, la presenza della Centrale andrà a ridurre i tempi nell’interazione tra assistenza sanitaria e servizi sociali integrati. Inoltre sarà di rilevante importanza mettere in rete tutte le Cot anche in vista dell’imminente partenza del progetto LUCAS (Lucania Ambiente e Salute) che prevede un’indagine sanitaria in diverse aree del territorio regionale». Per il Sindaco di Venosa, Mollica, «aggiungere qualcosa ad un Ospedale che negli anni è stato sempre più depotenziato, oggi è un segnale importante perché il bisogno di salute è consequenziale al soddisfacimento dei servizi sanitari così come è percepito dalle popolazioni». «Venosa diventa centrale rispetto al territorio del- l’area nord per cui- ha dichiarato ancora Mollica- bisogna riconoscere al Presidio Ospedaliero un ruolo congruo a drenare i bisogni della gente. Un plauso da parte del primo cittadino ad Asp e Regione per il capillare lavoro con cui si è saputo mettere a sistema tutto ciò che arrivava dal Pnrr utilizzando i fondi in maniera celere». Nel benedire le nuove strutture, il Vescovo Mons. Fanelli ha focalizzato l’attenzione sulle tre parole fondamentali ‘innovazione’ ‘prossimità’ e ‘uguaglianza’ che sono il senso etico e profondo di ogni presidio sanitario e di ogni politica sanitaria che guardi ai bisogni di salute. strutturali di alto livello e di alta qualità.

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