C’È ANCORA VITA NEL PD
TACCO&SPILLO
Se non fosse stato per il piglio d’analisi di Salvatore Margiotta e soprattutto per il valore di verità e di provocazione della sua dialettica, peraltro ad una platea di varia umanità e di pensieri levantini, ci saremmo trovati dinnanzi ad una noia mortale, manco di mezzo ci fosse stata l’approvazione del bilancio d’un famigerato circoletto nautico di pensionati canottieri democratici. Ora va detto senza fronzoli e con la dovuta mancanza d’alibi che, per il tono immaginifico e nulleggiante d’una relazione attesa per mesi come un parto gemellare e mossa in avanti soltanto dalle ricciolute acrobazie di Lettieri, ci saremmo aspettati una risposta cognitiva depressiva e piena d’afasia linguistica collettiva, cosa tra l’altro avvenuta per alcuni prodi indomiti ed invece per grazia ricevuta dalla vittoria bella di Vincenzo Telesca e con la magnifica sfilettata socratica di Margiotta s’è scoperto che anche dalle parti del PD c’è ancora vita, nonostante in tutto questo tempo si sia pensato di fare il contrario come sorbirsi il paracadutismo napoletano di Amendola e caldeggiare per l’ammollo restringente di Azione e IV dal campo largo. Canta Renato Zero:“Se vedrai che dopo di me c’è ancora vita…”