SMALDONE PRESIDENTE, LA MAGGIORANZA C’È
Smentite le previsioni del cdx che parlava di crisi della maggioranza. Telesca il magnanimo.
Gli unni calano su Po- tenza», così Antonio Vigilante ha commentato di facebook l’elezione dell’ufficio di Presidenza del Consiglio Comunale di Potenza. Una terminologia da sinistra dei salotti che ricorda le preoccupa- zioni verbali dei democratici americani per una eventuale elezione di Trump o della sinistra di Macron per una eventuale elezione di Lepen. Una terminologia che non fa onore a Vigilante che viene dalla più autentica militanza politica e che è il migliore tra gli esponenti della destra lucana. Sui social, intanto, da Gianmarco Blasi a tanti altri esponenti del centrodestra potentino è tutto un florilegio di scandalizzazioni sui 23.000 euro destinati da Telesca alla comunicazione e sui 90.000 in tre anni assegnato al capo di gabinetto. Dimenticano che l’ottimo e preparatissimo Rocco Coviello ha finito pochi mesi fa il suo incarico da capo di gabinetto di Guarente e che non meno è stato speso in comunicazione dalla passata amministrazione. Soprattutto dimenticano che Potenza è una città capoluogo di Regione, il Comune più importante e grande della Basilicata e che non c’è proprio nulla di cui scandalizzarsi se l’amministratore spende per il capo di gabinetto e per la comunicazione. Noi crediamo sia anche una somma eccessivamente irrisoria quella stanziata dall’amministrazione comunale. Quello che ci preoccupa, più di qualsiasi altra cosa è questa involuzione del centrodestra potentino che, a furia di in- seguire le opposizioni marginali e scandalistiche si sta trasformando in un mix tra Travaglio, Grillo e Hilary Clinton. Non a caso il centrodestra potentino, in controtendenza con il quadro nazionale, perde.
L’ELEZIONE DELL’UFFICIO DI PRESIDENZA
Qualche giorno fa, nella prima convocazione del Consiglio Comunale, la maggioranza non fu in grado di eleggere il Presidente del Consiglio. Il centrodestra urlò alla maggioranza spaccata quando in realtà mancavano soltanto dei consiglieri per il solo fatto che ancora non c’erano stare le surroghe de- gli assessori dimissionari. Nel Consiglio Comunale di ieri la maggioranza aveva tranquillamente i numeri per eleggere il Presidente del Consiglio. Da pontiere e moderato qual è, Telesca è andato dall’opposizione per chiedere di votare insieme presi- dente e vicepresidente. Telesca aveva i numeri per eleggere da solo il Presidente del Consiglio ma, in nome dell’esigenza di superare le fratture, ha cercato di trovare una sintesi. Il centrodestra ha male interpretato questa apertura confondendola con un segnale di debolezza e ha chiesto a Telesca di indicare una terna per poter votare insieme. Proposta alquanto bizzarra anche in considerazione del fatto che il centrodestra si è rifiutato di fare lo stesso per il nome del vicepresidente ritenendo intoccabile il nome di Vaccaro. Proposta ancora più infondata se si considera che la matematica non è un’opinione e il centrodestra non aveva i numeri per bloccare l’elezione del Presidente. Alla fine l’accordo non c’è stato, la maggioranza ha votato Smaldone presidente, malgrado potessero farne a meno, ha scelto di votare Saponara, espressione della minoranza, come vice presidente.
LE DIMISSIONI E IL FUTURO
Saponara, avendo appreso che la sua coalizione non lo aveva indicato e che aveva abbandonato l’aula in segno di protesta per la sua elezione, alla fine si è dimesso. La grande strategia del centrodestra ha prodotto l’elezione del Presidente e la mancata elezione del vicepresidente, ha evidenziato la compattezza della maggioranza e la scompostezza dell’opposizione. Insomma il centrodestra ha rotto il biglietto per fare il dispetto al capostazione. Ora dovrà andare da Telesca, questa volta con i ceci sotto le ginocchia per chiedere umilmente perdono per cercare di eleggere un suo esponente nell’uffficio di Presidenza. Sicuramente la magnanimità di Telesca concederà questo spazio al centrodestra pur non essendo- ne obbligato né dai numeri, né dalla norma, né dalla politica considerato che i primi sono dalla sua parte, tecnicamente Smaldone è stato eletto in Consiglio Comunale in quota minoranza e le scelte politiche del centrodestra sono state talmente tafazziane da non dare alibi. Lo abbiamo detto il giorno dopo delle elezioni, lo ripetiamo adesso come consiglio non pagato che non sarà accettato; il centrodestra prenda atto della sconfitta, la somatizzi e smetta di credere di avere la maggioranza. In mancanza le figuracce come queste continueranno a ripetersi e dovranno sempre sperare in una concessione magnanima da parte di Telesca.
Di Massimo Dellapenna