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TELESCA ALZA L’ASTICELLA

Dal modello Potenza a quello britannico: ecco la visione per il prossimo futuro. Standing nazionale per il sindaco che su “Il Foglio” delinea il centrosinistra 4.0

Tra il modello francese e quello britannico di centrosinistra, Vincenzo Telesca dice di preferire quello britannico perché si è unito per qual- cosa e non contro qualcuno. In realtà dalle parole che il sindaco di Potenza affida al Foglio, traspare una visione che, se non è assolutamente innovativa del centrosinistra, comunque si allontana molto dal- le utopie pseudo rivoluzionarie e salottiere che hanno allontanato il PD e i suoi alleati dal Popolo Italiano. Nel suo lessico, nelle sue priorità così come raccontate al Foglio non c’è spa- zio per tutta l’agenda woke, per visioni ideologiche e intellettualoidi. Non diciamo che siano assenti dalle sue visioni e dalle sue azioni ma, il fatto che non ne parli come una priorità ci fa capire che ha esattamente la contezza del posto che esse occupano negli interessi degli italiani e ci spiega anche perché in una sinistra sconfitta ovunque da molto tempo, Telesca è uno dei pochissimi esempi vincenti.

IL CENTRODESTRA ERA AL 60%

Il neo sindaco spiega chiaramente cosa è successo a Potenza e perché. Un mese prima delle elezioni comunali, alle elezioni regionali, il centrodestra nella città capoluogo era al 60%. Un mese dopo intorno a Telesca si aggrega il 60% dell’elettorato malgrado contro di lui ci fosse il centrodestra allargato ai centristi di Italia Viva e Azione. Perché è successo questo si legge tra le righe della sua intervista. Telesca ha parlato per cinque anni di problemi reali e sui problemi reali ha concentrato la sua campagna elettorale e la sua comunicazione. Mai una parola fuori posto, mai un richiamo che favorisse posizioni estreme, mai qualcosa che potesse spaventare l’elettorato. A Potenza Telesca ha portato per la prima volta dopo anni nel centrosinistra il pragmatismo e ha vinto.

UN MODELLO NAZIONALE

Quando cinque anni fa la Lega prese il palazzo di città ed elesse il primo sindaco in un capoluogo meridionale si parlò di modello da esportare e di esempio da seguire. Nulla di tutto ciò è accaduto. Oltre gli slogan di in- novativo non c’era niente e niente è stato prodotto. Vincenzo Telesca, al contrario, può riuscire ad essere un modello alternativo e vincente per il centrosinistra. Un modelle diverso che può essere anche di respiro Nazionale. In pochissimi sono riusciti a mettere insieme l’elettorato dei cinque stelle, del PD e dei moderati. Crediamo che in un Comune capoluogo di Regione solo Telesca sia riuscito a farlo senza neanche mettere in campo i simboli e i leader di partito. Nelle sue dichiarazioni rilasciate al Foglio risulta chiaro come tutto ciò non sia il risultato del caso e come possa essere foriero di grandi sviluppi futuri. Per la prima volta dopo anni Potenza è governata da un Sindaco con una visione politica chiara e nuova, per la prima volta si avverte chiaramente la possibilità di portare da Potenza qualcuno capace di essere un riferimento nazionale. Siamo pronti a scommettere che Telesca farà bene il sindaco affrontando i problemi reali dei cittadini e che da questi risultati potrà essere in grado anche di imporre un modello di respiro nazionale. Le sue dichiarazioni sul Foglio delineano tantissimo di questo percorse. Sono rose e fioriranno.

Di Massimo Dellapenna

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