FABBRIS HA SCRITTO AL SOTTOSEGRETARIO GEMMATO CHIEDENDO INCONTRO
Positivo il lavoro fatto ma acceleriamo sistemiamo i problemi
Si è tenuta ieri 2 agosto la conferenza stampa del Coordinamento Unitario in Difesa del Patrimonio Bufalino congiunta con la Rete Interregionale Salviamo l’Allevamento di territorio . Sono intervenuti Adriano Noviello (Presidente dell’Associazione di Tutela Allevamento Bufala Mediterranea), Adriano Lombardo (Coordinatore della Rete Interreginferenza: la gravissima crisi dei sistemi di allevamento meridionali legata ad un abnorme aumento dei costi, alla gravissima mancanza di acqua e foraggi che sta costringendo agli abbattimenti tante mandrie che fanno la transumanza, ai gravissimi ritardi della messa in campo del Commissario Nazionale per la BRC ela TBC per cui continuano a permare gli effetti dei fallimentari piani di eradicazione delle Regioni ed al crollo dei prezzi alla stalla in particolare al prezzo del latte bufalino per cui Fabbris ha denunciato il rischio che nei prossimi mesi possano essere fra le 300 e le 400 aziende bufaline dell’area dop a dover chiudere le stalle.
Noviello e Lombardo hanno dato conto di quanto sta accadendo nelle campagne meridionali ed hanno fatto appello alla politica di una svolta urgente sia con la messa in campo delle iniziative attese per la risoluzione delle zoonosi, sia per la crisi economica. Fabbri ha annunciato l’avvio della fase di agitazione degli allevatori meridionali che ha,come primo atto, la convocazione di una serie di riunioni regionali per arrivare, in assenza di risposte, ad una forte iniziativa fin dal mese di settembre finalizzata a chiedere al Governo Nazionale ed alle Regioni l’adozione di una Dichiarazone di Stato di Crisi socio economica dell’allevamento nelle regioni meridionali perchè vengano adottate misure straordinarie.
Durante la Conferenza Stampa di ieri è stato dato conto di una lettera che nei giorni precedenti Gianni Fabbris a nome di Altragricoltura ha inviato al Sottosegretario Gemmato per chiedere un incontro urgente con il Forum per il Piano Partecipato, costituito con il seminario di luglio scorso a Casal di Principe e che si pone l’obiettivo di aprire un confronto di merito fra le istituzioni nazionali e regionali finalmente chiamate a risolvere i problemi irrisolti da decenni per il fallimento dei piani regionali di Campania, Sicilia, Calabria e Puglia e gli allevatori.
Nella lettera Fabbris giudica il decreto con cui il Sottosegretario Gemmato emana le linee guida peradottare i Piani di eradicazione regionali “un passo avanti soprattutto perché incardina con chiarezza e senza equivoci, le iniziative nel quadro delle disposizioni europee sottraendole agli arbitri interpretativi delle Regioni” pur se sottolinea la necessità di rimediare a criticità che derivano dalla evidente mancanza di confronto con gli allevatori che, se coinvolti e consultati, avrebbero ben potuto facilitare soluzioni tenendo conto sia delle necessità di tutela della salute dei cittadini che delle garanzie per gli animali e le imprese.
Fra queste, Fabbris, indica sia “l’irragionevole e antiscientifico approccio che vieta la inseminazione artificiale senza, peraltro, tutelare la salute dei cittadini, che il modo come vengono trattate le figlie delle mamme infette, sia la vaghezza e lac ontraddittorietà delle disposizioni sull’autocontrollo”.
Fabbris chiede l’incontro per favorire il superamento di questi problemi e per impostare un confronto di merito utile a prevenire e superare i problemi e propkne, inoltre, che all’incontro vengano affrontati altri tre temi: l’azzeramento dei vertici che hanno gestito i Piani Regionali fallimentari e la loro sostituzione, l’assegnazione del mandato al Commissario di verificare i numeri dichiarati dai controlli sanitari come prevedono le norme, l’emanazione di regole urgenti sulla movimentazione degli animali in modo da renderle omogenee fra regione e regione e fra le diverse province ed evitare, cosi, il tracollo dei sistemi transumanti.
Nel mentre si invia alla stampa la lettera di richieste all’on.le Gemmato, Fabbris sottolinea come sia assolutamente procatoria la posizione della Regione Campania e pretestuosa quella della Coldiretti Campania. “La Regione Campania ha inviato nei giorni scorsi una lettera agli Uffici resa pubblica con grande diffusione di mezzi, in cui si avvisa gli Uffici che, per effetto delle Linee Guida del Governo dalle prossime settimane non si potrà più fare l’inseminazione artificiale. Divertente. Di un intero decreto con gli allegati la Regione Campania si concentra solo su quel punto facendo finta di non aver capito e tentando, ancora una volta, di strumentalizzare le questioni per buttarla in caciara e in politichese. E’ l’intera delibera della Regione che va riscritta, come abbiamo chiesto noi dal primo momento, alla luce di quelle linee guida. Oggi non è il momento della strumentalità ma quello di mettersi al lavoro per rimediare ai danni fatti dal Piano ispirato dal Dott. Limone e su cui, evidentemente, nemmeno un Generale in pensione ha saputo porre rimedio. Quanto poi alla Coldiretti, che oggi scopre i problemi degli allevatori e si unisce a noi nella richiesta di rimediare al problema della fecondazione artificiale, osservo: benvenuti, meglio tardi che mai ma non siete voi che siete nel tavolo verde al Ministero? Non ve ne eravate accorti prima? “