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MAI FINIRE CON DUE PIEDI IN UNA SCARPA

TACCO&SPILLO

Non abbiamo esitato, quasi in perfetta solitudine, a difendere Marcello Pittella quando da appestato giudiziario si prendeva strali e moralismi dagli indomiti patrioti e perfino dai suoi stessi amici di corte all’occasione scappati e riciclati alla meglio e su cui il Tribunale di Matera e poi la Corte d’Appello hanno rimesso assoluzione, ma quello che è accaduto l’altro giorno sull’autonomia differenziata è degno d’una pagina surrealista e mostra quanti danni può fare il politicismo d’azione socialista stando con un piede nella maggioranza e l’altro comodamente fuori. Ora lasciamo stare che Pittella a più riprese abbia denunciato i pericoli della legge Calderoli mostrando i muscoli che aveva da gladiatore e che dopo l’ingloriosa astensione ne sia uscita tristemente una versione piccola e stropicciata come lasciamo stare che l’uscita del consigliere Morea abbia confermato i nostri sospetti per la locuzione “excusatio non petita, accusatio manifesta”, ma l’effetto che i prodi d’azione col loro finto terzismo hanno prodotto non è altro che un bel regalo al leghista Calderoli per la mancata via referendaria della Basilicata. Canta Biaz:“Mai finire con due piedi in una scarpa…”

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