«NESSUN VERSAMENTO DI CROMO NEL FIUME BASENTO»
Il Dg dell’Arpab chiarisce: «i valori sono nei limiti» e tuona: «la notizia è priva di fondamento». Ramunno assicura: «Controlli costanti sulle acque e massima attenzione»
Il direttore generale dell’Arpa Basilicata Donato Ramunno è intervenuto, nelle scorse ore, per chiarire che la notizia di un “carico di cromo versato nel fiume Basento” è «del tutto priva di fondamento». «Il valore di cromo a cui si fa riferimento, scritto probabilmente da chi non conosce la norma, ovvero i 7 microgrammi per litro, rappresenta il valore di concentrazione a cui riferirsi per la determinazione del buono stato chimico del corpo idrico misurato sulla colonna d’acqua e in modo estemporaneo e non sistematico, e non tenendo conto del biota e dei sedimenti» afferma Ramunno. «Giova ricordare, sempre per chi non conosce la norma, che il valore di riferimento, o semplificando il limite, rappresenta il valore dello Standard di Qualità Ambientale calcolato sulla Media annuale (SQA-MA). Determinazioni queste che ArpaB ha svolto nel corso dell’ultimo sessennio e sta ancora svolgendo. – prosegue il direttore generale – In merito poi agli effetti sulla salute riportati, è augurabile che nessuno beva l’acqua del fiume; ed è noto che un’acqua per essere destinata al consumo umano deve essere preventivamente trattata con processi di potabilizzazione. Anche in questo caso giova ricordare che la concentrazione di Cromo nell’acqua potabile è, come riportato nel D,Lgs n. 18/2023, pari a 50 microgrammi per litro, ben superiore ai 7 microgrammi per litro». «Di che colore allora dovrebbe essere l’acqua che beviamo? Il colore scuro non è dovuto certamente al cromo, come si riporta erroneamente, ma probabilmente, al terreno e ai sedimenti che il fiume trascina nel suo percorso, considerando anche il lungo periodo di secca del corpo idrico. Senza voler polemizzare sarebbe utile evitare di gridare ogni volta “al lupo al lupo”, ma vigilare con serietà e senso di responsabilità consentendo alle istituzioni di fare il loro difficile lavoro» sottolinea il dg Ramunno. «Per quel che riguarda l’autorizzazione all’emungimento dal fiume Basento rilasciata dal Dipartimento Ambiente della Regione al Consorzio di Bonifica della Basilicata, si precisa che il punto di prelievo è ben diverso rispetto ai punti di prelievo delle acque di cui sopra. Che l’autorizzazione all’emungimento è suffragata da parere favorevole da parte dell’Autorità di Bacino distrettuale dell’appennino meridionale, ed è supportata da analisi di laboratorio delle acque, commissionate dal Consorzio di Bonifica, le quali non hanno rilevato alcuna criticità, compreso il valore del cromo». «Arpab, considerando anche le indicazioni dell’assessore all’ambiente della Regione Basilicata, Laura Mongiello, che da subito ha seguito con il dipartimento la questione, continuerà ad effettuare ulteriori controlli. – rassicura Ramunno – Si precisa, inoltre, che per l’area interessata dall’emungimento, con Decreto del Ministero della Transizione Ecologica n.60 del 7.5.2021 è stata disposta la conclusione positiva ex art.14-bis, comma 5, legge 241/90, della Conferenza di servizi decisoria relativo al sito di bonifica di interesse nazionale “Area industriale Val Basento”, relativamente alla chiusura del procedimento ai sensi dell’art.242 del D.Lgs 3.4.2006 n.152 per la matrice “sedimenti ed acque superficiali”. Che validità ha dunque un’ordinanza del 2013, fatta a seguito di un incidente di natura ambientale e superata da un decreto ministeriale emanato a seguito di controlli effettuati per conto di Ispra e validati da ArpaB?». «In ultimo si dà comunicazione che per valutare lo stato di salute di un corpo idrico di un fiume come il Basento occorre eseguire analisi e studi in un arco temporale pluriennale, per valutarne il suo stato ecologico e non da analisi del tutto estemporanee. In sintesi, emerge chiaramente quanta attenzione viene posta allo stato di salute del nostro ambiente e quindi al benessere dei cittadini» conclude il direttore generale di ArpaB Donato Ramunno.