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ADDIO A TRUFELLI, UNA VITA PER PROMUOVERE LA BASILICATA

Il ricordo di Vito De Filippo

Mario Trufelli come abbiamo capito in queste ore è stato un punto di riferimento per tanti. Una personalità dal tratto umano a volte sorprendente: disponibile sempre, generoso, affettuoso. Una serata con Mario era sempre memorabile, si passava con facilità dalla politica alla poesia, dall’ antropologia al- la storia sociale con acume e sor- prendente creatività. Era stato un protagonista a tutto campo dal secondo dopoguerra della vita sociale della regione. I miei ricordi si affollando, in tanti luoghi della regione, ma anche in memorabili viaggi. Uno a Parigi per raccontare la Basilicata nel crocevia del Quartiere Latino e non solo, ancora rimbomba nella mia testa. Quando iniziai la mia attività di giornalista fu prodigo di consigli e di suggerimenti. Io presi altre strade ma è rimasto nel tempo quel rispetto ed un fascino insuperabile per il suo carisma e la sua straordinaria esperienza di luoghi e di persone che rendevano la Basilicata un topos privilegiato per la cultura italiana. Mi rimane impresso nella memoria il suo tono di voce limpido ed acuto nella notte in cui la Giunta Regionale della quale facevo parte decise di affida- re ad un prestigioso uomo di cultura l’amministrazione dell’ Apt. Bubbico mi chiese se potevo verificare la disponibilità per un impegno anche particolare che era quello dell’azienda di promozione turistica della Basilicata. L’esordio della telefonata dopo un sibilante “ciao Vito!” fu da par suo solo una rincorsa a servire per un tratto la terra che aveva raccontato in lungo e largo. La Lucania dei fruscii dei canneti e dei declivi aridi. Quel tumulto identitario così potente che continua a produrre passione, poesia impegno civile. La risposta dopo pochi minuti di colloquio tra una battuta scherzosa sulla sua autonomia non “burocratica” e la sua visione, fu positiva. Ogni volta che mi incontrava negli anni futuri mi ricordava di quella telefonata notturna che aveva un solo grande motivo quello di offrire all’Italia, l’Europa ed il mondo, perché no, l’aedo più appassionato quello che di questa terra conosceva segreti, tesori e risorse. Piangere un amico in questo caso significa soprattutto ricordare il suo esempio e renderlo vivo ogni giorno. Grazie Mario!

Di Vito De Filippo

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