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TORNA POTABILE L’ACQUA A RUVO DEL MONTE, DOPO IL DIVIETO DI UTILIZZO PER IL RITROVAMENTO DI ENTEROCOCCHI INTESTINALI

Il sindaco Mira: «È doveroso dare spiegazioni su quanto accaduto in proposito all’utilizzo dell’acqua potabile, per capire come la burocrazia sia macchinosa»

Dopo l’allarme di non potabilità dell’acqua a Ruvo del Monte, il Comune rende noto nel fine settimana che «l’acqua delle tubature è risultata potabile e quindi utilizzabile a tutti i fini domestici -comunica il Sindaco Pietro Mira che aggiunge- Grazie all’Acquedotto Lucano e ai suoi dirigenti per la disponibilità; hanno preso a cuore il nostro paese, volando letteralmente per fare tutti i controlli del caso». Dalla Casa comunale il Primo cittadino ha ripercorso la vicenda del superamento del valore degli enterococchi intestinali in un campione d’acqua prelevato in paese: «È doveroso dare delle spiegazioni su quanto accaduto a Ruvo in proposito all’utilizzo dell’acqua potabile, per capire come la burocrazia sia macchinosa; in questa sto- ria, comunque, non ci sono solo orchi cattivi, ma anche qualche fatina – e prosegue- l’1 agosto, l’ASP Basilicata comunicava al Comune e all’Acquedotto Lucano il “superamento del valo- re parametrico di enterococchi intestinali su un campione di acqua destinata al consumo umano, punto di prelievo S.P. Corso Italia” invitando gli stessi ad adottare i provvedimenti opportuni per evitare la fornitura di acqua non rispondente ai requisiti di qualità previsti per il consumo umano. Il Comune ha subito emesso Ordinanza Sindacale per limitare il consumo dell’acqua della conduttura pubblica. La mattina del 02 agosto – incalza Mira- sul posto i tecnici dell’Acquedotto notavano il malfunzionamento dell’impianto di clorazione ed altre anomalie come lo svuotamento parziale di una vasca di accumulo. Acquedotto Lucano si è messo subito al lavoro, sistemando l’impianto di clorazione, svuotando le vasche per eliminare le impurità e immettendo le acque nella pubblica conduttura». Così il Sindaco conclude: «Voglio pubblicamente ringraziare gli operatori, i tecnici ed i responsabili di Acquedotto Lucano per la fattiva collaborazione, così come la Prefettura che subito si è attivata per far arrivare sul posto un’autobotte per le esigenze immediate dei cittadini. Gli operatori dell’AL hanno avuto ordini tassativi dai responsabili di lasciare Ruvo dopo aver compiuto tutte le operazioni necessarie al fine di garantire la corretta e sana erogazione idrica. Nel frattempo, vista la situazione che si stava generando, il Comune scriveva ad AL, all’ASP ed alla Prefettura, richiedendo indicazioni specifiche e dettagliate circa i corretti provvedimenti da adottare in materia sanitaria e pubblica sicurezza sull’utilizzo e/o divieto di fruizione delle acque desti- nate al consumo umano. L’ASP di Basilicata, che con la sua missiva ha avviato tutto questa storia, presente sul posto nella mattinata del 02 agosto -incalza Mira- ha espressamente detto che le analisi non potevano essere pronte prima di martedì. In pratica ben tre giorni dopo quelle di AL, in un paese dove la popolazione si raddoppia nell’imminenza delle feste patronali: non capisco come in una situazione di emergenza la macchina dell’ASP si fermi nel fine settimana».

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