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ANCHE LIBERA IN PRESIDIO A PALAZZO SAN GERVASIO PER CHIEDERE LA CHIUSURA DEL CPR

Un presidio organizzato per esprimere solidarietà verso coloro che soffrono e subiscono le condizioni di detenzione

A Palazzo San Gervasio si è svolto ieri pomeriggio un presidio organizzato per esprimere solidarietà verso coloro che soffrono e subiscono le condizioni di detenzione nel Centro di Permanenza per il Rimpatrio (CPR). L’iniziativa aveva come obiettivi principali quelli di sensibilizzare l’opinione pubblica sulle problematiche connesse al CPR e chiedere la chiusura definitiva della struttura.

L’iniziativa, caratterizzata da una partecipazione pacifica e determinata, è stato promosso e organizzato da una vasta rete di associazioni e movimenti locali, tra cui Libera Presidio Vulture Alto Bradano (sotto la lista aggiornata).

E’ stato sottolineato con forza come il sistema dei CPR violi i diritti e la dignità delle persone detenute. La consapevolezza di queste violazioni dovrebbe coinvolgere tutti, superando la logica di un’emergenza perpetua. Dietro ogni sguardo, ogni volto, ogni storia e nome si riconosce un fratello che porta il peso di speranze negate e di vite dimenticate nei luoghi dell’orrore.

Da anni, diverse realtà si battono per una revisione delle regole dell’accoglienza, di fronte a una politica che spesso si dimostra sorda e incapace di affrontare il tema delle migrazioni come una risorsa anziché un problema da arginare. È necessario un cambiamento radicale nel modo di pensare e attuare l’accoglienza, affinché si possa costruire una società più inclusiva e solidale.

Nonostante il senso di sgomento, delusione e impotenza per le risposte che tardano ad arrivare, la determinazione dei partecipanti al presidio non verrà meno. L’onda della denuncia, si spera, continuerà a crescere, diventando sempre più ampia e consapevole.

In nome dei tanti Ozaro e Oussama, vittime di un sistema che nega loro dignità e speranza, si chiede un “colpevole” perdono e si rinnova l’impegno per una battaglia che non può più essere rimandata. Il presidio di Palazzo San Gervasio rappresenta un passo importante in questa direzione, unendo le voci di chi chiede giustizia e rispetto dei diritti umani per tutti.

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