CROLLO VIADOTTO MORANDI IN GENOVA, DOPO 6 ANNI COSA SAPPIAMO DELLA TRAGEDIA?
Il crollo del ponte ha determinato la chiusura al traffico del raccordo fra le autostrade A7 e A10, e di numerose strade sottostanti, oltre che della linea ferroviaria di collegamento col porto di Genova, nonché la necessità di evacuare, per motivi precauzionali, 566 persone residenti.
Ma, soprattutto, è finita sotto accusa la gestione dell’infrastruttura da parte del concessionario, Autostrade per l’Italia, e della sua controllata Spea, incaricata di seguire le manutenzioni del viadotto
È GIUSTO INFORMARE
Ponte Morandi, il Presidente Mattarella ricorda le vittime del crollo
Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha inviato al Sindaco di Genova, Marco Bucci, il seguente messaggio:
«Desidero unirmi alla commemorazione delle vittime del crollo del Ponte Morandi, a Genova.
Le immagini di quel drammatico evento appartengono alla memoria collettiva della Repubblica e richiamano alla responsabilità condivisa di assicurare libertà di circolazione e assenza di rischi a tutti gli utenti, tutelando il patrimonio infrastrutturale del Paese.
Le responsabilità devono essere definitivamente accertate e auspico che il lavoro delle autorità preposte si svolga con l’efficacia e la prontezza necessarie a ogni sentimento di giustizia: il tempestivo processo di ricostruzione del collegamento tramite il Ponte Genova San Giorgio non costituisce, infatti, attenuante per quanto accaduto.
In questa giornata di cordoglio e di memoria la Repubblica esprime vicinanza ai familiari delle 43 vittime, unitamente a un profondo sentimento di solidarietà alla Città»
Roma, 14/08/2024 (II mandato)
#ègiustoinformare #6ºanniversario #43persone 1️⃣1️⃣:3️⃣6️⃣ #14agosto
I nodi ancora da sciogliere
❇️ Ponte Morandi, 6 anni fa la tragedia che costò la vita a 43 persone
{di Raoul de Forcade} 14 agosto 2024
Dal processo, ancora in corso, emergono le responsabilità di chi aveva in mano la gestione del ponte. Il ruolo di Autostrade per l’Italia e dei vertici del gruppo Benetton (che ne erano azionisti attraverso Atlantia)
I punti chiave
🔹Manutenzioni sotto accusa
🔹Processo e responsabilità
🔹La commemorazione
🔹I parenti delle vittime: «Un dolore che non passerà mai»
Erano le ore 11,36 del 14 agosto 2018 quando, in una vigilia di Ferragosto in cui Genova era sferzata da una pioggia battente, improvvisamente, con un boato, la #pila9 del viadotto sul Polcevera, costruito dall’ingegner Riccardo Morandi (1902-1989) e inaugurato nel 1967, crollò portando con sé 250 metri circa di carreggiata.
Il ponte è caduto giù come fosse di carta, sotto lo sguardo attonito di tutte le persone che, per caso, stavano guardando in quella direzione, molte delle quali sono riuscite perfino a filmare le fasi del crollo, perché stavano registrando col cellulare la pioggi e i fulmini sulle campate del viadotto.
Una tragedia che ha spento, in un attimo, l’esistenza di 43 persone.
Da quel momento Genova non è stata più la stessa.
Quel viadotto, considerato un esempio di grande architettura, e chiamato, quasi con affetto, il ponte di Brooklyn, dai cittadini, è diventato all’improvviso il tragico modello di tutto quanto in Italia non funziona.
🔹Manutenzioni sotto accusa
Il crollo del ponte ha determinato la chiusura al traffico del raccordo fra le autostrade A7 e A10, e di numerose strade sottostanti, oltre che della linea ferroviaria di collegamento col porto di Genova, nonché la necessità di evacuare, per motivi precauzionali, 566 persone residenti.
Ma, soprattutto, è finita sotto accusa la gestione dell’infrastruttura da parte del concessionario, Autostrade per l’Italia, e della sua controllata Spea, incaricata di seguire le manutenzioni del viadotto.
Mentre Genova, sotto la guida di due commissari straordinari nominati dal Governo – l’allora presidente della Regione, Giovanni Toti, designato per l’emergenza, e il sindaco, Marco Bucci, designato per la ricostruzione – cercava di capire come rimettersi in piedi in fretta, Aspi, e il suo intero management finivano sotto indagine e poi rinviati giudizio: 59 persone fra le quali l’ad, dimissionario, Giovanni Castellucci.
I reati contestati ai soggetti coinvolti sono, a vario titolo, omicidio stradale, omicidio colposo plurimo, falso, attentato alla sicurezza dei trasporti e rimozione dolosa dei dispositivi di sicurezza sui luoghi di lavoro.
🔹Processo e responsabilità
Dal processo ancora, in corso, emergono le responsabilità di chi aveva in mano la gestione del ponte. Autostrade per l’Italia e i vertici del gruppo Benetton (che ne erano azionisti attraverso Atlantia), secondo quanto ha detto, nel corso di un’udienza del 2023, Gianni Mion, ex ad di Edizione (la holding dei Benetton) ed ex consigliere di amministrazione di Atlantia, sapevano «dal 2010» che il ponte Morandi «rischiava di crollare».
La difesa degli imputati sostiene, invece, la tesi dei difetti strutturali del manufatto.
Se le condanne arriveranno è tutto da vedere.
Intanto, però, Genova è riuscita ad andare avanti.
«La città – ha detto Bucci durante la commemorazione del crollo, l’anno scorso – ha preso un grande schiaffo con il crollo del Morandi e le sue 43 vittime, che non saranno mai dimenticate. Ma dopo questo schiaffo Genova si è risvegliata e risollevata».
È vero: grazie al cosiddetto decreto Genova (dl 109/2018) che ha conferito fondi di ristoro alla città (a cui si sono aggiunti, poi, quelli del Pnrr) e amplissimi poteri al commissario per la ricostruzione, il capoluogo ligure è ripartito e non ha più smesso di correre.
A partire dal nuovo ponte San Giorgio, progettato da Renzo Piano e costruito in 18 mesi da Webuild e Fincantieri.
#La commemorazione
Oggi, 14 agosto 2024, a sei anni dal momento del crollo, Genova si prepara a commemorare ancora una volta le 43 vittime di quel terribile giorno. Alle 9, nella Chiesa parrocchiale di San Bartolomeo della Certosa, sarà celebrata una messa officiata dall’arcivescovo di Genova, monsignor Marco Tasca.
Alle 10.45, nella Radura della memoria, nei pressi del ponte, inizierà la cerimonia in ricordo di quanti sono scomparsi sotto le macerie.
Ci saranno, tra gli altri, il sindaco Bucci, il presidente ad interim di Regione Liguria, Alessandro Piana, e il viceministro alle Infrastrutture e trasporti, Edoardo Rixi, con delega della presidenza del Consiglio dei ministri. All’ingresso della radura, dove si trova la piastra metallica con il nome di tutte le vittime, saranno posizionate le corone del presidente della Repubblica, della presidenza del Senato, della presidenza del Consiglio e dei parenti delle vittime.
E alle 11,36 è previsto un minuto di silenzio.
🔹I parenti delle vittime:
«Un dolore che non passerà mai»
Il 14 novembre 2024, invece, è attesa (salvo rinvii per le elezioni regionali, ndr), nell’area dell’ex pila 9 del Morandi, l’inaugurazione del Memoriale, un luogo di ricordo, privato e collettivo, e di «documentazione e denuncia pubblica», ha spiegato, a suo tempo, l’architetto Stefano Boeri, che ne ha firmato il progetto.
«È un anniversario sempre molto complicato – ha detto ieri Egle Possetti, portavoce del Comitato in ricordo delle vittime del ponte Morandi – un dolore che si rinnova e non potrà mai passare. Insomma, la speranza è nel fatto che siamo nelle fasi più importanti (del processo, ndr) per poi riuscire ad arrivare alla sentenza di primo grado»
Riproduzione riservata ©
EUGENIO GIANI
Il 14 agosto 2018 crollava a Genova il ponte Morandi provocando 43 morti e oltre 500 sfollati. Impossibile dimenticare questa tragedia.
A distanza di 6 anni una preghiera per le 43 vite spezzate 🙏🏻
#sapevatelo2024