AttualitàBasilicata

L’ARCHEOPARCO DEL BASILEUS TORNA A VIVERE

A Baragiano un viaggio a ritroso dal V al VII secolo a.C. tra le virtù guerriere e il mondo femminile antico

«L’Archeoparco del Basileus è un’emozionante immersione nella storia, sulle tracce di un principe guerriero, per vivere lo spettacolo del tempo» con queste parole l’Amministrazione comunale di Baragiano, commenta il taglio del nastro attesissimo, dell’Archeoparco del Basileus, un vero e proprio tesoro in terra lucana.

Si tratta in realtà di una riapertura, per un progetto nato con il Sindaco Galizia nel lontano 2008 e che oggi si presenta in una veste rinnovata per celebrare e raccontare, lungo un percorso scandito da
installazioni scenografiche, le origini di un popolo senza nome e di una terra, quella della Basilicata arcaica e del suo particolare sviluppo economico e culturale tra la metà del VII e gli inizi del V secolo a. C., in quanto luogo privilegiato di incontro tra genti di stirpe e di cultura diversa.

Il progetto finanziato dal FSC (Fondo per lo Sviluppo e la Coesione) 2014-2020 ha visto la collaborazione, in ambito scientifico, della Sovrintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio della Basilicata e del Dipartimento Scienze Umane dell’Università degli Studi di Basilicata.
Ma il primo cittadino sottolinea:  «Un grazie particolare e un profondo riconoscimento va al Presidente della Regione, Vito Bardi, per aver immediatamente creduto nelle potenzialità culturali e turistiche del progetto che, mettendo insieme natura, cultura e storia in una nuova chiave interpretativa, rappresenta un’ulteriore “motivazione al viaggio in Basilicata” Riaprire l’Archeoparco, qui sulla collina di Baragiano, nel cuore della Basilicata, ha significato, per un verso, voler restituire alla comunità locale un patrimonio di memoria immateriale importante e, per altro, dar vita ad un’offerta turistica inedita e originale, tra storia, archeologia e mitologia».

Con queste parole il Sindaco, presenta  il nuovo “Archeoparco del Basileus” rivisitato sul concept di Maria Gerardi (Pluralecom), per dar vita ad un percorso di installazioni, nella cornice di una scenografia naturale affascinante ed evocativa, che invita il visitatore ad oltrepassare la “porta dello spazio-tempo” per intraprendere un viaggio in un’epoca lontana, più di 2500 anni.

Un viaggio a ritroso nel tempo, dal V al VII a.C., costellato di installazioni artistiche disegnate e ideate da Raffaele Gerardi (Pluralecom) e realizzate da Rocco Colucci, che prendono vita, sulle musiche originali di Vincenzo Izzi, nei versi di Maria Gerardi (Pluralecom) affidati al racconto della memoria della Signora degli oli profumati, una misteriosa donna di alto rango, vissuta a Baragiano sul finire del V secolo a.C., così denominata per la presenza di un ricco corredo di vasi per oli e unguenti ritrovati nella sua sepoltura, sulla collina di Baragiano.

È lei infatti ad accogliere il visitatore all’inizio del percorso per raccontare del mondo femminile antico e delle virtù guerriere del Basileus, il vero protagonista, il principe-guerriero la cui sepoltura a Baragiano ha portato alla luce il suo corredo di armi e vasi che ha permesso di riaccendere una memoria altrimenti perduta. Scoperta ed indagata in due fasi successive (1996 e 2012), la tomba 35 detta anche del “Basileus”, rinvenuta dall’Archeologo Salvatore Pagliuca di Muro Lucano, in quanto riferibile ad un guerriero di altissimo rango, databile alla fine del VI sec. a.C., è ritenuta uno dei contesti funerari di maggiore rilevanza di tutta l’Italia Meridionale per il carattere di monumentalità che lo contraddistingue e per la ricchezza del corredo funerario.

Nel percorso anche un labirinto, il labirinto della vita, che come un intermezzo poetico interrompe il percorso per invitare il visitatore ad attraversare una “foresta di citazioni e grafismi”, per ritrovare, nell’orientamento suggerito dagli autori citati, il senso della propria vita.

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