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DIOCESI DI MATERA-IRSINA: PROCESSIONE TRA LE VIE DEI SASSI NEL GIORNO DELL’ASSUNTA

Preceduta dalla celebrazione della santa messa, presieduta da Mons. Biagio Colaianni, Arcivescovo metropolita della Diocesi di Campobasso-Bojano

Per la più antica parrocchia della città di Matera, quella dei Santi Pietro e Paolo al Caveoso, la solennità di Maria Assunta in cielo rappresenta una data spartiacque, una sorta di Capodanno: ha esordito così don Pasquale Giordano, Vicario Episcopale per la nuova Evangelizzazione e la Catechesi ed attuale amministratore della parrocchia.

Il fine per il quale viviamo, il nostro cammino, è vivere alla presenza di Dio e vivere l’amicizia e l’alleanza con Lui”, così mons. Colaianni che nella sua omelia ha richiamato il significato dell’Arca dell’Alleanza che il popolo di Israele portava con sé lungo il cammino e che conteneva, oltre le tavole della legge, il bastone di Aronne, ad indicare l’offerta della propria vita a Dio, e frammenti di manna, segno dell’amore di Dio per il suo popolo.

In Maria, Arca della nuova Alleanza, si è reso presenza Colui che ha donato la sua vita per la salvezza degli uomini e facendosi carne ha introdotto la legge definitiva dell’amore offrendosi come pane per la vita eterna.

Maria era una donna come ognuno di noi, segno di come il suo e nostro cammino di vita cristiana conduce alla resurrezione, alla vita eterna. Ma questo cammino lo ha dovuto vivere nella consapevolezza di essere costantemente insidiata dal male.

Nel nostro cammino di vita siamo costantemente tentati dal male, assillati dal male in tutte le sue forme: ce ne rendiamo conto quando ci sono le guerre, quando c’è il terrore che la guerra ci tocchi da vicino, quando vediamo la violenza diffusa, il male di non potersi fidare di nessuno“.

Il Vescovo ha poi aggiunto che il male esiste ed agisce non soltanto nei luoghi in cui c’è la guerra: “la guerra la viviamo dentro i nostri cuori, nei nostri contesti di vita“.

Maria è il segno di come il male viene vinto grazie a Cristo: la morte, apparente vittoria definitiva del male sull’umanità, è stata vinta.

Mons. Colaianni ha così concluso: “Per essere certi che questa è la realtà cui apparteniamo e che ci è stata donata da Gesù Cristo dobbiamo sperimentare la salvezza di Cristo nella nostra vita quotidiana, non dobbiamo aspettare la vita eterna: ogni volta che trionfa l’amore, la capacità di misericordia e di fraternità, di attenzione agli altri, di condivisione di bene lì la salvezza, nel nostro piccolo, si attua e il male è vinto“.

Al termine della celebrazione liturgica si è avviata la processione con la statua dell’Assunta, sorretta dai volontari dell’Associazione Maria Santissima della Bruna, che ha percorso le vie dei Sassi, alla luce delle torce e dei lumini dei fedeli guidata da don Pasquale Giordano e dal giovane diacono, Davide Fusiello, prossimo a ricevere l’ordinazione sacerdotale il 28 agosto nella Cattedrale di Matera.

Ciò che più ha brillato lungo il cammino, segnato dalla recita del Rosario, dai canti e dalla preghiera per le vocazioni e per la pace, è stata la partecipazione, insieme ai giovani, di anziani, disabili e famiglie con bimbi piccoli, segno di un popolo che riconosce in Maria la promessa di una vita colma di grazia.

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