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UN NUOVO CORSO PER GLI APPALTI PUBBLICI IN ITALIA

L’approfondimento di Rosamaria Mollica

In questi giorni si è sentito molto parlare di affidamenti diretti e di MEPA. I non addetti ai lavori, però, si sono chiesti esattamente cosa fossero queste procedure e strumenti. In questo articolo vogliamo spiegare ai nostri lettori di che cosa si tratta. Nel panorama complesso degli appalti pubblici italiani, il Mercato Elettronico della Pubblica Amministrazione (MEPA) si erge come un faro di modernità e trasparenza. Nato con l’obiettivo di semplificare e rendere più efficienti le procedure di acquisto della pubblica amministrazione, il MEPA permette alle amministrazioni di accedere a una vasta gamma di beni e servizi con un semplice clic, garantendo al contempo la competitività e la trasparenza. Ma cosa rende il MEPA così speciale? È la sua capacità di combinare tecnologia e buone pratiche amministrative, offrendo una piattaforma dove i fornitori qualificati possono proporre i loro prodotti e servizi, mentre le amministrazioni possono effettuare acquisti diretti o indire gare d’appalto con una facilità senza precedenti.

AFFIDAMENTI DIRETTI TRA FIDUCIA E TRASPARENZA

Gli affidamenti diretti rappresentano una delle modalità più discusse di questi tempi e, al contempo, più utilizzate per l’acquisizione di beni e servizi da parte della pubblica amministrazione in Italia. In un sistema spesso criticato per la sua lentezza e burocrazia, gli affidamenti diretti emergono come una boccata d’aria fresca, permettendo alle amministrazioni di rispondere rapidamente alle proprie esigenze senza dover passare attraverso lunghe e complesse procedure di gara. Essi sono particolarmente vantaggiosi per le PA sostanzialmente per 3 motivi: 1) Velocità ed efficienza: Permettono una risposta rapida alle necessità amministrative, riducendo i tempi di attesa e semplificando le procedure. 2)Flessibilità: Offrono la possibilità di selezionare fornitori e negoziare condizioni in modo diretto e personalizzato. 3) Risparmio di risorse: Riducendo la burocrazia, consentono di risparmiare risorse economiche e umane.

UN ATTO DI LEGALITÀ

Il legislatore ha voluto inserire lo strumento dell’affidamento diretto proprio per snellire le pratiche e dare fiducia agli operatori economici. In un Paese come l’Italia, dove spesso si dice “fatta la legge, trovato l’inganno”, è fondamentale costruire un sistema che, pur semplificando le procedure, mantenga saldi i principi di trasparenza e legalità. Gli affidamenti diretti, infatti, devono comunque rispettare criteri rigorosi per garantire che ogni transazione sia tracciabile e conforme alle normative vigenti.

IL NUOVO CORSO, SALVINI: “IL CODICE DELLA FIDUCIA”

Con l’introduzione del nuovo Codice degli Appalti, il ministro Matteo Salvini ha voluto dare un segnale forte, ribattezzandolo “Codice della Fiducia”. Questo nuovo quadro normativo mira a creare un ambiente più favorevole per gli operatori economici, riducendo la burocrazia e velocizzando le procedure di appalto. Perché “Codice della Fiducia”? Fiducia agli Operatori Economici: Si è puntato a semplificare i requisiti di partecipazione, favorendo la partecipazione delle piccole e medie imprese. Snellimento burocratico: La riduzione dei passaggi burocratici accelera l’attuazione dei progetti pubblici, rendendo il sistema più reattivo e dinamico. Trasparenza e legalità: Nonostante la semplificazione, il nuovo codice assicura che le procedure rimangano trasparenti e legali.

NON SI FACCIA DI TUTT’ERBA UN FASCIO

Il MEPA e gli affidamenti diretti rappresentano strumenti cruciali per una gestione più efficiente e trasparente degli appalti pubblici. In un contesto italiano dove la burocrazia è spesso vista come un ostacolo, questi strumenti offrono una via alternativa che combina efficienza e legalità. Tuttavia, qualcuno sostiene che, come spesso si dice “fatta la legge, trovato l’inganno”, anche gli strumenti più trasparenti possono essere aggirati se non c’è la volontà di rispettare le regole. Questo però è vero tan- to per gli affidamenti diretti quanto per le gare aperte. Pertanto allarmarsi per l’utilizzo di uno strumento piuttosto che l’altro, non sembra essere il nocciolo della questione, anzi. Le PA dovrebbero ricorrere quanto più possibile ai nuovi strumenti che legislatore ha previsto per snellire la burocrazia e attuare più celermente ed economicamente ciò che è possibile fare sotto soglia. Con il nuovo Codice degli Appalti, l’Italia si muove verso un sistema più snello e fiducioso, capace di rispondere rapidamente alle esigenze della pubblica amministrazione e del mercato, mantenendo al contempo alti standard di trasparenza e integrità

Rosamaria Mollica

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