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PARI OPPORTUNITÀ NEL MERCATO DEL LAVORO: IL BILANCIO

Negli ultimi 30 anni la Basilicata ha compiuto passi avanti importanti ma le sfide da affrontare sono ancora molte

Negli ultimi trent’anni, la Basilicata ha attraversato una fase di cambiamenti significativi che hanno avuto un impatto rilevante sul mercato del lavoro e sulle pari opportunità. Mentre alcuni progressi sono stati fatti, le sfide strutturali legate al contesto socio-economico della nostra regione persistono, influenzando in modo particolare le donne, i giovani e le persone con disabilità. Se volessimo ricostruire con un excursus l’evoluzione potremmo evidenziare come in questi ultimi 30 anni, la Basilicata, a fronte di un terziario impiegatizio significativo, uno sviluppo industriale, soprattutto legato allo sfruttamento dei giacimenti petroliferi, un’implementazione di un settore turistico che, in particolare, d’estate fa registrare numeri importanti ed infine, abbia conosciuto l’entrata in vigore di diverse politiche nazionali ed europee volte a promuovere l’occupazione e l’uguaglianza di genere, certamente alcuni miglioramenti in queste aree. Tuttavia, la nostra regione soffriva e continua a soffrire di scarsa occupazione, con tassi di disoccupazione superiori alla media nazionale e una forte disparità di genere nel mercato del lavoro oltre un esodo giovanile davvero preoccupante. Il divario tra nord e sud Italia è rimasto marcato, con la nostra regione che ha continuato a lottare per colmare le lacune in termini di accesso al lavoro e di pari opportunità con non poche difficoltà ed ostacoli. Se si guarda alle donne ed al mercato del lavoro, dal 2004 al 2024, uno dei temi principali nel dibattito sulle pari opportunità in Basilicata è stato proprio l’accesso delle donne al mercato del lavoro. Grazie a iniziative come i finanziamenti europei per l’imprenditoria femminile e i programmi di formazione mirata, il tasso di occupazione femminile ha fatto registrare un leggero aumento in termini percentuali. Tuttavia, il progresso è stato lento e disomogeneo, con molte donne ancora relegate a ruoli precari o part-time, spesso per la mancanza di servizi di supporto alla famiglia come asili nido o strutture per anziani. Un passo avanti significativo è stato rappresentato dall’introduzione di leggi che hanno incentivato la conciliazione tra vita lavorativa e familiare, anche se la loro applicazione pratica ha incontrato numerose difficoltà, soprattutto nelle aree più rurali e isolate del nostro territorio regionale. Per quanto riguarda, i giovani e la disoccupazione, quest’area rappresenta una sfida permanente per la Basilicata. L’alto tasso di disoccupazione giovanile è rimasto una delle sfide più pressanti. Negli ultimi 30 anni, numerosi giovani hanno lasciato la nostra regione in cerca di migliori opportunità altrove, nonostante i vari tentativi di incentivare l’imprenditorialità giovanile e di sviluppare settori ad alto potenziale come il turismo e la tecnologia, l’offerta di lavoro quali- ficato è rimasta limitata. Negli anni recenti, invece, progetti come i poli tecnologici e le start-up incubator hanno cercato di invertire questa tendenza, ma l’impatto a lungo termine di queste iniziative deve ancora essere pienamente valutato e i primi segnali non sono rassicuranti. Infine, l’inclusione delle persone con disabilità costituisce, per la nostra regione, un percorso ancora in evoluzione, seppure nell’ultimo ventennio si sia registrato un crescente riconoscimento della necessità di politiche inclusive. La Basilicata ha beneficiato di fondi per l’adeguamento delle infrastrutture e per la formazione dei lavoratori disabili, ma l’accesso al mondo del lavoro per questi lavoratori rimane limitato seppure vi siano leggi di tutela come la legge sul collocamento obbligatorio la n° 68/99 e la legge 113/1985 per i non vedenti, ad esempio, leggi che non sempre hanno portato ai risultati sperati a causa di una scarsa sensibilizzazione e di un’implementazione non uniforme sul territorio. Guardando al futuro, è chiaro che la Basilicata deve continuare a investire nelle politiche di inclusione e nelle infrastrutture sociali per migliorare le pari opportunità nel lavoro. In particolare, sarà cruciale: Migliorare l’accesso alla formazione: Istituire programmi di formazione continua, focalizzati su competenze digitali e settori innovativi, con un accento particolare alle soft-skills e competenze trasversali, in quanto la formazione può aumentare le possibilità di occupazione per donne e giovani ed occorre guardare al futuro e a quanto accade a livello europeo. Promuovere la flessibilità lavorativa: incentivare il lavoro da remoto e flessibile potrebbe aiutare a superare alcune delle barriere logistiche che frenano la partecipazione delle donne al mercato del lavoro (non solo smart-working, ma anche south-working). Rafforzare i servizi di supporto: aumentare la disponibilità di servizi di assistenza all’infanzia e agli anziani è fondamentale per sostenere le famiglie e migliorare l’occupazione femminile. Incentivare l’inclusione: offrire incentivi alle imprese che assumono persone con disabilità e creare un ambiente di la- voro inclusivo per migliorare significativamente l’accesso al lavoro per questa categoria di persone Negli ultimi venti, trent’anni, la Basilicata ha, dunque, compiuto passi avanti importanti nel migliorare le pari opportunità nel mercato del lavoro, ma le sfide restano ancora molteplici e complesse. Un impegno costante e coordinato tra istituzioni, aziende e società civile sarà essenziale e sarò la chiave di volta per garantire che tutti i cittadini abbiano accesso a un lavoro dignitoso e a pari condizioni, contribuendo così allo sviluppo sostenibile e ad una crescita della nostra regione.

Di Carmela Sallorenzo

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