TU VUO’ FA’ L’AMERICANO
TACCO&SPILLO
Non vogliamo far preoccupare i democratici americani finalmente ritornati a nuova vita dopo che l’ottantaduenne Joe Biden ha ceduto sulla ricandidatura per plateale rimbambimento d’età, ma con la dovuta accortezza che si dà alle profezie politiche che pure s’avverano andrebbero quantomeno avvertiti che la presenza di Roberto Speranza alla convention di Chicago per l’incoronazione di Kamala Harris non è affatto una bella notizia per ingraziarsi la buona sorte e ricacciare il ciuffo scapigliato di Donald Trump nel suo grattacielo newyorkese. Ora occorre dire che l’enfant prodige di D’Alema in Italia non ha proprio la nomea d’uno che porti fortuna politica se non a sé stesso e di certo mai agli altri, avendo per natura e soprattutto per grazia talentuosa proprio il tocco all’incontrario e così dove mette mani lui il disastro è assicurato come mostra lo storyttelling delle sue bravate politiche che pare davvero una forma perfetta di necrologio del PD lucano: dal capolavoro missino di Trerotola all’accrocco mal riuscito del Beato Angelico, dal flop di Marrese alla tripla bocciatura elettorale del fido Molinari. Canta Renato Carosone:“Tu vuo’ fa’ l’americano.‘Mericano, ‘mericano, ma si’ nato in Italy…”