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LA FORMA SBAGLIANTE DI FANELLI

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Non c’era mica bisogno delle qualità paragnostiche in capo al divino Otelma per sapere che quando da queste parti si parla di leghisti spunta fuori sempre un bell’effesss a rovinare la festa delle loro geniali pensate, peraltro in creativa sequenza fantozziana e così a Francesco Fanelli l’esclamazione folkloristica e poco dantesca gli è andata davvero di trasverso nell’accrocco combinato al Comune di Potenza dove l’unica forma politica che ha scelto è stata quella sbagliante dell’assenza. Ora che lui non avesse il physique du rôle per impensierire e dar fastidio al bravo Vincenzo Telesca l’avevano imparato non solo i bambini, ma pure i tolvesi che quel genio di Pasquale Pepe ha infilato alla chetichella nella lista della Lega plafonata al ridicolo 5% come anche che non potesse spicciare in nessun modo le mille incombenze comunali per la complicata concomitanza di quelle della Regione ed invece alla faccia dei potentini che dice fintamente di voler ancora rappresentare come leader d’opposizione una volta sì ed anche l’altra s’assenta per via del gettone regionale che da scaldapoltronista ha più convenienza economica ad intascare. Scrive Maurizio Manco:“Sono in forma sbagliante”.     

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