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FESTINO: «PALAZZO NON PUÒ FARCELA DA SOLA»

Il sindaco amareggiato per come si sta “strumentalizzando” l’emergenza alloggiativa dei lavoratori delle campagne

È oggi il giorno della verità per i 200 lavoratori impiegati nelle campagne del Vulture Alto Bradano per la raccolta dei pomodori. In Regione, infatti, sarà aperta la busta dell’unica offerta ricevuta in risposta al bando per la gestione degli alloggi sia nell’area dell’Alto Bradano che in quella del Metapontino dedicato agli Enti del Terzo Settore. La stagione della raccolta dei pomodori tra Palazzo San Gervasio, Venosa, Montemilone e Lavello è iniziata e come ogni anno si presenta il problema degli alloggi e di tutti i servizi connessi all’accoglienza dei lavoratori. Quest’anno l’ex Tabacchificio, struttura che da sempre ospita gli operai stranieri impiegati nelle campagne, è stato dichiarato non idoneo e da tempo si attende una soluzione alloggiativa alternativa. Raggiunto da Cronache, il primo cittadino si è detto molto amareggiato per la situazione che si è venuta a creare con i lavoratori: «Palazzo San Gervasio nei prossimi giorni si ritroverà a gestire una situazione emergenziale molto difficile. Al tavolo sulla sicurezza del 20 giugno, organizzato dalla Prefettura, ho appreso che quest’anno l’ex Tabacchificio non avrebbe accolto i lavoratori stagionali in quanto non idoneo. La Regione proponeva una soluzione che guardasse alla ricerca di un partner del terzo settore che gestisse un’accoglienza diffusa possibile tramite il reperimento di alloggi sul territorio. Il primo bando è andato deserto, la riapertura dei termini per un secondo bando darà risposte lunedì 26 agosto. Pertanto, è facile capire che la responsabilità dell’acquisizione degli alloggi e/o la sistemazione dei lavoratori stagionali è, come da sempre, in capo alla Regione. D’altronde il Comune non ha strutture comunali disponibili ad ospitare lavoratori stagionali. Venerdì scorso ho ricevuto un gruppo di lavoratori accompagnati da una signora che si è qualificata come semplice traduttrice (salvo poi scoprire essere attivista di un comitato che si occupa di questo problema) che richiamava alla responsabilità il Comune e gli agricoltori per l’emergenza abitativa derivante dalla raccolta del pomodoro. Ho chiesto loro le generalità e la domiciliazione del lavoro per verificare con i datori di lavoro la percorribilità di strade utili alla soluzione del problema abitativo. I lavoratori e l’accompagnatrice non hanno voluto rilasciare le proprie generalità o comunicarmi dove stessero lavorando. Ho chiamato in Regione e mi hanno confermato che prima di lunedì non si saprà nulla in merito all’Ente che dovrà gestire l’accoglienza dei lavoratori stagionali. Io spero che la Regione Basilicata, qualora il bando vada deserto, riesca a trovare soluzioni idonee alla gestione di questa situazione. Purtroppo i lavoratori stagionali, memori dell’apertura dell’ex Tabacchificio degli scorsi anni e ignari della chiusura, si rivolgono al Comune di Palazzo. Vorrei sottolineare che questo nuovo status dovrebbe indirizzare la Regione a gestire in modo differente rispetto al passato (con Palazzo epicentro) in quanto non è solo il mio territorio ad essere interessato dalla raccolta dei pomodori. È necessario che tutti i Comuni dell’area, guidati dalla cabina di regia della Regione e dell’ente del terzo settore individuato, collaborino tra loro per concedere il supporto che agevoli ad una soluzione» continua il primo cittadino. «Sono molto amareggiato per questa ulteriore situazione che pone Palazzo San Gervasio alla ribalta delle cronache per fatti negativi ed esterni all’amministrazione che mettono in cattiva luce il buon nome del paese. Nel mio comune c’è molto altro. Abbiamo la Pinacoteca d’Errico, la Biblioteca, location di eventi di alto spessore culturale, e tanto altro. Palazzo San Gervasio è sempre stata città dell’accoglienza e dell’integrazione. La mia comunità e le amministrazioni hanno sempre fatto la loro parte e continueranno a farla aiutando con le forze a disposizione e perseguendo sempre il cammino verso l’integrazione» conclude il sindaco Luca Festino.

Rosamaria Mollica

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