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GIÙ LE MANI DALLA PERLA DEL TIRRENO

Ingiuste le critiche, Caiata bene fa a ricordare che fu meta della Kennedy e voluta da Agnelli. Sterili le polemiche dell’ex ministro Fioramonti sul porto “bomboniera”

Sulla figura del “cafone arricchito” si è scritto molto, è quasi un topos della narrazione antropologica quotidiana, ha fatto le fortune dei film di Vanzina, ha trovato la sua massima espressione letteraria nel pirandelliano “mastro don Gesualdo” ed, infine, la sua ultima apparizione sul profilo facebook dell’ex ministro pentastellato Fioramonti. Arrivato a Maratea con il suo veliero (che poco collima con le teorie parafrancescane di Grillo) ha espresso il suo disappunto per la presunta mancanza di servizio del porto criticando la presenza di piccole imbarcazioni all’interni dello specchio d’acqua. Ci dispiace se il nostro Conte Tac è stato disturbato nella sua vacanza dalle imbarcazioni dei comuni mortali ma il mare è di tutti, anche di quelli che non possono permettersi i velieri.

IL PORTO È UN GIOIELLO

Il porto di Maratea è un autentico gioiello, chiunque lo viva sa che è fornitissimo e con servizio adeguati alla sua utenza e capienza. Certo se qualcuno si aspetta le pacchianate o i grandi porti turistici ha sbagliato approdo. Maratea non è stato né ideato né costruito per questo ma per chi ama il mare e non gli eccessi.

LE PAROLE DI CAIATA

A chiarire la situazione e a difendere il Porto di Maratea e la perla del Tirreno è intervenuto Salvatore Caiata. Il Parlamentare di Fratelli d’Italia è un frequentatore abituale della cittadina e del suo porto. In un suo comunicato stampa ha mostrato tutta la conoscenza e l’amore verso Maratea. Caiata ha ricordato che «è essenziale ribadire che Maratea è un gioiello del nostro territorio, noto per la sua bellezza e per l’ospitalità calorosa dei Lucani, che accolgono i visitatori con un sorriso e con la genuinità che ci contraddistingue.» «Il porto di Maratea – ha proseguito Caiata – che si trova ai piedi della maestosa statua del Cristo Redentore e praticamente all’interno del borgo, è una “bomboniera” con pochi posti disponibili, ma offre un’esperienza suggestiva e irripetibile. Non è un porto nato come tale, ma una straordinaria serratura naturale che ha affascinato tanti celebri personaggi, tra cui Gianni Agnelli, il quale contribuì a farlo diventare un punto di riferimento per il turismo nautico portando con il suo panfilo negli anni ’60 a visitare questa insenatura naturale personaggi come l’allora first lady Jackie Kennedy». Nello spiegare le differenze tra il Porto di Maratea e le altre località citate dall’ex ministro, Caiata a rivolto un «invito a scoprire la bellezza di Maratea, dove la natura e l’accoglienza si fondono in un abbraccio indimenticabile. Viaggiare, specialmente con imbarcazioni di una certa dimensione, richiede consapevolezza e preparazione. Se affrontato con lo spirito giusto, Maratea saprà offrirvi un’esperienza indimenticabile».

DA KENNEDY A FIORAMONTI

Nel suo delirio narcisistico da blogger del mare, l’ex ministro ha dimostrato di non capire e non sapere niente di mare. Se è vero che con il mare calmo ognuno è marina- io, è anche vero che è proprio dalla capacità di apprezzare le piccole bellezze che si riconosce il vero uomo di mare. Fioramonti ha dimostrato di non esserlo. Per fortuna Caiata gli ha ricordato che prima di lui Kennedy ed Agnelli la pensavano diversamente. Per fortuna Maratea ha antiche tradizioni, solide radici, strutture capaci e grandi attrattività, esisteva quando Agnelli era giovane, sopravviverà anche alle polemiche di un Fioramonti qualsiasi cui ha regalato qualche minuto di notorietà.

Di Massimo Dellapenna

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