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100 ANNI DELLA CENTRALE IDROELETTRICA DEL CAOLO: A TRAMUTOLA FESTEGGIATA LA RICORRENZA

Nella sua storia 200.000 famiglie lucane hanno fruito di energia elettrica proveniente da fonti rinnovabili. Simbolo del riscatto sociale e della lungimiranza dei tramutolesi

Un impianto idroelettrico ecosostenibile, costruito cento anni fa e ancora perfettamente funzionante, che tra qualche anno diventerà completamente digitale, è il simbolo identitario della storia di una comunità,visionaria e lungimirante. La centrale idroelettrica di Caolo compie cento anni e a Tramutola la ricorrenza è  stata ricordata con tutti gli onori del caso. Durante la mattinata di ieri la centrale è stata aperta, con apposite guide, per consentire ai visitatori di potersi immergere in un luogo, incastonato tra bellezze paesaggistiche, che fornisce energia pulita a tante famiglie lucane. Video dell’epoca, mostre fotografiche, testimonianze dei lavoratori, tutto ha lasciato trasparire l’orgoglio di un popolo tenace e fiero. Il convegno ha poi restituito dati e numeri che ben hanno reso l’idea sull’importanza di questa piccola industria ecosostenibile. «Si racconta troppo spesso di un mezzogiorno non all’altezza dei tempi-ha dichiarato il sindaco Luigi Marotta-. Uno studio più approfondito della nostra storia rivedrebbe questo pensiero e lo testimonia la nostra centrale idroelettrica. A Tramutola di costituì una società fatta con capitale locale in cui protagonisti furono alcuni cittadini tramutolesi e moliternesi. In questo luogo, oltre alla nostra storia, abbiamo due elementi utili per il turismo didattico. Abbiamo la possibilità di circoscrivere, in poche centinaia di metri, quello che è stato lo sviluppo dell’economia italiana del secolo scorso : l’idroelettrico e gli idrocarburi. La valle del Caolo è uno scrigno che racchiude una serie di gioielli : i riaffioramenti naturali di petrolio e la centrale idroelettrica che tira 1000 litri di acqua al secondo. La richiesta che rivolgo all’Assessore qui presente è di avere qui il trasferimento delle concessioni, affinché i comuni possano essere protagonisti». L’assessore all’ambiente e alla transizione energetica, Laura Mongiello, rispondendo alla richiesta del primo cittadino ha spiegato che «se su un territorio si utilizzano delle risorse è bene che ricadano sul territorio delle compensazioni. Il bilancio elettrico regionale ci dice che il 69%di produzione dell’energia elettrica proviene dal termo elettrico, il 31 % proviene da fonti rinnovabili (di cui il 47% da idroelettrico, il 53% da eolico, solo lo 0, 01% dal fotovoltaico). I dati dimostrano che abbiamo tanto da risalire». Sul potenziale turistico- didattico dell’area è intervenuta Maria Teresa Lotito, responsabile editoria e comunicazione APT: «Noi abbiamo sempre avuto molta attenzione per l’area, lo dimostrano i tanti lavori dedicati, l’ultimo il Topolino ambientato proprio nel parco della Val d’Agri. Partendo da aree più vaste è però necessario individuare l’unicità dei territori più piccoli e in questo Tramutola mi sembra sia sulla buona strada, perché si è già definito “Paese dell’energia” e quest’ultima può essere un veicolo di promozione. L’Apt offre degli strumenti, come il “Bando Turismo di qualità” o il “Bando for season”, che servono per incentivare il turismo didattico». Il direttore generale Arpa Basilicata, Donato Ramunno, ha aggiunto: «La Val D’Agri è straordinariamente ricca non solo di petrolio, ma anche di ricchezze naturali come l’acqua. Questa centrale fornisce energia elettrica a circa 150 famiglie, una cosa straordinaria perché è elettrico a impatto zero, grazie ad una industria ecosostenibile, che ci permette quindi di tutelare l’ambiente». Il responsabile Hydro Area Sud Enel Green Power, Andrea Cicero, ha spiegato che «Caolo è un impianto importante, perché nei suoi 100 anni di storia ha prodotto energia a 200.000 famiglie lucane evitando le emissioni in atmosfera di circa 300.000 tonnellate di CO2. Per la comunità ha svolto un ruolo importante, simbolo di riscatto sociale, con la sua industrializzazione, e simbolo di tenacia. Nella storia dell’Enel esistono due grandi vuoti legati agli anni delle due guerre. Caolo invece no, è stato progettato e costruito in periodo di guerra, quando era impossibile recuperare materiali e mano d’opera. Infine, è stato anche simbolo di efficienza: dei 533 impianti che ha l’enel in Italia, nessuno ha un numero di avarie basso come questo, segno che è stato costruito bene e gestito ancor meglio». Infine sono stati consegnati dei riconoscimenti ai cittadini che hanno lavorato nella centrale e le targhe a Vincenzo Petrocelli, Mimì Priore, Achille Caraffa e Francesco Cardone.

Di Anna Tammariello

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