SI DIMETTE IL SINDACO CARRETTA
Le coalizioni spurie non funzionano, il cdx fallì l’occasione Carnevale: questi i risultati. Dimissioni reali o minaccia per far desistere gli ex alleati dal far cadere la Giunta?
Ha rassegnato ieri le sue dimissioni dalla carica di Sindaco di Lavello l’avvocato Carretta, eletto l’anno scorso con un consenso quasi plebiscitario contro il candidato di Fratelli d’Italia e Forza Italia Carnevale. Il Sindaco, che fu sostenuto ed eletto anche e soprattutto grazie alla massa di preferenze raccolte da Liseno nonché grazie al supporto indispensabile dell’allora assessore leghista Merra, in una nota ha comunicato che non ci sono le condizioni per poter proseguire l’attività amministrativa nel Comune vulturino a causa del passaggio all’opposizione di quattro consiglieri comunali. Da quello che sembra di capire, la mossa del Sindaco sarebbe dettata dall’esigenza di anticipare le mosse dei quattro consiglieri di maggioranza di presentare le proprie dimissioni congiuntamente a quelle degli esponenti della minoranza per portare allo scioglimento immediato del Consiglio Comunale. Come tutti sanno, infatti, nel caso di dimissioni del Sindaco lo stesso ha venti giorni di tempo per ripensarci, nel caso di contestuale dimissioni dei consiglieri comunali lo scioglimento è immediato. In realtà, anche la mossa disperata del Sindaco, potrebbe non sortire nessun effetto di proroga. Le voci politiche in Città, infatti, già raccontano della possibilità che i 9 consiglieri presentino comunque nella giornata di domani le dimissioni. Al di là delle possibili alchimie e degli equilibrismi che sono sempre possibili, è evidente che l’avventura amministrativa di Carretta è politicamente terminata, qualsiasi allungamento della legislatura sarebbe soltanto un prolungamento di una agonia politica. Soprattutto nei Comuni sotto i 15.000 abitanti il rapporto fiduciario tra Sindaco e Maggioranza si rompe è difficile, se non impossibile, recuperarlo.
UNA COALIZIONE ARCOBALENO
Chi ha seguito la fase preelettorale che ha dato vita alla nascita delle liste, terrà bene in mente la genesi della coalizione che ha dato la vita alla prima breve amministrazione Carretta. A sostenere l’avvocato lavellese, poi divenuto Sindaco, si mise una coalizione piuttosto eterogenea composta dalla Lega (che all’epoca a Lavello esprimeva l’assessore Merra) e da esponenti della società civile, molti dei quali avevano avuto in passato anche rapporti con il centrosinistra. Proprio a causa di questa composizione politicamente incoerente, Fratelli d’Italia (che pure aveva avuto un tentativo di dialogo con Carretta) rifiutò di entrare nella coalizione e sostenne, insieme a Forza Italia, il candidato Sindaco Carnevale ufficiale dell’Arma dei Carabinieri e uomo da sempre vicino alle posizioni della destra (anche se non ha alcuna tessera di Partito proprio per il suo ruolo nei ranghi dell’esercito). Il risultato emerso dalle urne ha dato ragione a chi volle, costruì e strutturò quella coalizione che risultò vincente, il dato politico oggi ha dimostrato che la somma algebrica in politica non è sempre un risultato politico soddisfacente.
COSA ACCADRÁ?
Nel frattempo il quadro politico a Lavello è forte- mente modificato. Donatella Merra non è più assessore ed ha lasciato la Lega per confluire in FDI. Il Partito di Giorgia Meloni si trova a Lavello con i vertici tagliati perché il segretario cittadino è stato prima sospeso e poi espulso per aver avuto una comunicazione di stampo “neofascista” sui social incompatibile con i valori di FDI. Forza Italia resta stabilmente nelle mani di Antonino Capuano. La Lega, persa la Merra, è orfana di un punto di riferimento nella città. Non sappiamo se Carretta manterrà le sue dimissioni, né possiamo immaginare se lo faranno i Consiglieri comunali che oggi sembrano determinati a porre fine all’avventura amministrativa, da sempre in Italia le dimissioni si minacciano, si offrono ma difficilmente si danno in modo definitivo. Quello che ci sentiamo di dire con assoluta certezza è che l’esperimento è fallito, le coalizioni senz’anima non funzionano neanche nei Comuni dove si vota con un turno unico e noi speriamo di non vederle più.
Di Massimo Dellapenna