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RIONE LUCANIA: UN GRIDO DI DOLORE CONTRO IL RUMORE E LA MALEDUCAZIONE

I residenti esasperati dagli schiamazzi dei ragazzi che «in orari inopportuni bivaccano per il quartiere» chiedono l’intervento delle Istituzioni

La quiete di rione Lucania a Po- tenza è nuovamente minacciata dagli schiamazzi dei ragazzi che si attardano la sera per le vie del quartiere. Un problema questo che è purtroppo comune a tanti altri rioni del capoluogo. Abbiamo più volte raccolto da queste colonne il grido di dolore dei residenti di Macchia giocoli, del centro storico e di Rio- ne Lucania che esasperati chiedevano soltanto un po’ di pace. Un residente, ormai stanco, ha sollevato un accorato grido di protesta: «È possi- bile che questo rione sia pieno di ragazzi maleducati e scostumati?» Si riferisce a giovani che, nel primo pomeriggio o durante le ore serali e notturne, si accampano lungo via Racioppi, disturbando il riposo di chi lavora e di chi cerca solo un po’ di tranquillità nelle proprie abitazioni. La loro presenza, accompagnata da musica a palla, schiamazzi e comportamenti poco rispettosi, ha portato a interrogarsi sull’educazione e sull’assenza di responsabilità da parte dei genitori. Ma non solo i residenti vorrebbero anche che le Istituzioni intervenissero per porre fine a questa deriva comportamentale. «Dove sono i genitori di questi ragazzi? Per- ché non intervengono?» è la domanda che riecheggia nelle chiacchiere dei residenti. La frustrazione di chi ogni giorno si alza per lavorare e affrontare le sfide della vita si mescola al desiderio di vedere ristabilita la tranquillità. «Siamo esasperati» continuano i residenti. «Non possiamo nemmeno avere un momento di pace, e tutto ciò non è accettabile.» La questione diventa quindi un tema di responsabilità collettiva: «Cosa possono fare le istituzioni?» si domandano i residenti. Le forze dell’ordine sono spesso invocate in queste situazioni; l’appello è chiaro: identificare e intervenire contro chi, con azioni e comportamenti inadeguati, infrange l’armonia e la serenità del vivere comune. È fondamentale anche che l’Amministrazione comunale ascolti i cittadini, che non sono solo lamentele, ma espressioni di un disagio profondo. In un centro abitato, dove nemmeno il suono di un clacson può superare i limiti tollerabili, «è giunto il momento di ristabilire un equilibrio necessario tra il diritto al divertimento e quello al riposo». Potenza deve essere un luogo dove tutti possano vivere con dignità e serenità. La risoluzione di questo problema richiede un dialogo aperto tra cittadini, famiglie e istituzioni, per costruire una comunità più consapevole e rispettosa. Solo così si potrà sperare in una Potenza dove il rumore della gioia giovanile non sovrasti il silenzio del benessere collettivo.

Rosamaria Mollica

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