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CHE PIL DA SFATICATI

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Non bisogna fare gli indovini per mestiere o essere esperti d’astrologia industriale per sapere che la piccola Basilicata può farcela su PIL e sviluppo solo se riesce a cambiare il suo modo di funzionare dandosi un profilo duraturo d’innovazione, di nuove possibilità produttive, di competitività dei suoi sistemi di presentazione e d’offerta ed invece manco a dirlo e come se non fosse bastata la lunga fila di figuracce acchiappate in questi 5 anni d’apocalisse patriottiche ci siamo ritrovati nelle stanze dei bottoni della Regione ancora la faccia d’assessore di Francesco Cupparo, non proprio un toccasana per rimettere in forma smagliante la crescita e perfino l’ambito PIL regionale. Ora a smentire di brutto lo storytelling favolistico e tanto per infierire sul digiuno statistico che hanno questi imbarazzanti destrosi ci ha pensato bene la Svimez che nel report “Dove vanno le Regioni italiane” e secondo l’insegnamento insuperato di Kuznets ha effettuato una stima anticipata per il triennio 2023-2025 in cui la povera Basilicata si becca un tasso di crescita da Terzo mondo (0,7%) e tra i peggiori del Mezzogiorno. Canta Renato Zero:“Che fatica che si fa. Com’è finita l’allegria…”  

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