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BENNARDI PARLA DI PACE E MINACCIA QUERELA

Il Sindaco di Matera sopravvive alla mozione di sfiducia grazie ai tecnicismi (finisce in parità) ma la maggioranza non c’è più. Si dichiara «padrone di decidere chi deve entrare in giunta» e minaccia la libertà di stampa di Cronache

Il dato politico è che la maggioranza a Matera non c’è più, il voto sulla mozione di sfiducia finisce con 15 voti favorevoli e 15 voti contrari, come avevamo previsto l’assenza tattica dell’ex leghista pentito Cinnella e il voto a sostegno del Sindaco della socialista Scarangella in cambio di un probabile assessorato protraggono la lunga agonia della città di Matera e consentono al Sindaco Bennardi e alla sua Giunta di garantirsi qualche altro mese di stipendio. Gli impietosi numeri che il Consiglio Comunale restituisce alla città dovrebbero consigliare al Sindaco le più dignitose delle dimissioni. Soltanto il tecnicismo della legge che disciplina la votazione della mozione di sfiducia e gli accordicchi sotto banco conditi dalle strategiche assenze consentono, infatti, al Sindaco di sopravvivere attaccato alla sua poltrona. Con una coalizione che non raggiunge in aula la metà più uno dei componenti, il Sindaco dovrà sperare sempre nella presenza di tutti i consiglieri e nell’assenza strategica di qualche consigliere comunale della minoranza per poter approvare qualsiasi cosa.

IL VOTO, LO SCAMBIO E LA QUERELA

Il nostro titolo dei giorni scorsi in cui si parlava di ricerca del “voto di scambio” per salvare la poltrona è stato il centro del dibattito consiliare. Il Sindaco nel suo intervento di replica non ha smentito ma, in pieno politichese ammuffito, ha infiocchettato il tentato baratto dicendo che ha cercato di trovare convergenze con le forze progressiste nell’ambito di un accordo per altri obiettivi. Chiaramente il Sindaco, con un mellifluo tono che copre e nasconde il contenuto dispotico, ha già detto che presenterà querela contro di noi. Non cerchiamo e non vogliamo la solidarietà di nessuno. La nostra libertà, il nostro diritto di critica, l’opportunità che abbiamo di tenere una posizione la difendiamo con la forza della nostra penna. Certo ci fa specie vedere che i Cinque Stelle del “vaffa Day”, il Movimento del “sono tutti ladri” si sia ridotto a fare il querelante per chi critica il loro modo di agire e gli accordi nei quali non si mettono al centro le idee e i programmi ma la spartizione delle poltrone. Parimenti ci fa piacere, però, evidenziare che trasversalmente il nostro titolo e i nostri editoriali dei giorni scorsi siano stati al centro dell’intero dibattito in Consiglio Comunale. Evidentemente abbiamo colto nel segno. Il fatto che il Sindaco creda di poter tacitare la libera stampa con una querela denota senza ombra di dubbio lo spirito ben poco democratico con il quale si crede di poter governare una città importante come Matera.

IL PADRONE SONO ME

E, del resto, il Sindaco di Matera nella sua replica non ha esitato a dire a chi gli chiedeva conto dei continui cambiamenti di Giunta che lui è “padrone di decidere chi sta in Giunta”. Il Movimento Cinque Stelle a Roma si schiera contro il premierato proposto dalla Meloni denunciandone le potenziali derive autoritarie è lo stesso partito che a Matera crede che il Sindaco sia il padrone delle istituzioni? E, del resto, che il Sindaco Bennardi fosse a corto di qualsiasi argomentazione logica per sostenere il suo operato era evidente proprio nella replica che ha riservato agli interventi delle opposizioni. Forse convinto di presiedere l’assemblea dell’ONU si è dedicato a parlare di “pace nel mediterraneo”, del “conflitto russo-ucraino”, della bellezza della solidarietà mondiale e di altre questioni che, in bocca al Sindaco Bennardi, facevano lo stesso effetto che producono le parole sulla pace e la fame nel mondo pronunciate dalle aspiranti Miss Italia. I riferimenti alla Città di Matera, alle scelte amministrative, alle cose fatte e da fare si è limitata ad un elenco da Pro Loco delle bellezze della città parlando del Castello, di Sant’Eustachio che, evidentemente, in pieno delirio di onnipotenza Bannardi crede di aver creato lui a differenza dei bagni degli anni ’70 che lui ha trovato nelle scuole e ha sostituito. La cosa che colpisce è la totale mancanza di autocritica, l’atteggiamento completamente autoassolutorio con il quale il Sindaco ha giustificato qualsiasi cosa non fatta con l’alibi della gestione del Covid che da troppi anni funge da copertura facile per qualsiasi amministratore per nascondere la propria pigrizia e mancanza di idee.

IL MOVIMENTO CINQUE STELLE È MORTO

Se Matera era il ridotto della Valtellina dei grillini lucani, il ridotto è completamente e definitivamente caduto. Per poter salvare se stessi, le proprie poltrone, le proprie indennità, il proprio piccolo potere si sono dimostrati capaci di fare tutti quei compromessi e di utilizzare tutti i mezzucci che neanche il più cinico politico della peggiore stagione della Prima Repubblica era disposto ad utilizzare. L’agonia della Città continuerà. Noi dobbiamo fare i complimenti al Partito Democratico e al centrodestra che hanno tenuto ferma la propria posizione senza farsi sedurre dalle sirene degli accordicchi che, pure, hanno affascinato un solo consigliere dell’opposizione che ha preferito marcare visita. Ci dispiace per Matera. La capitale europea della cultura non merita un’amministrazione così indecente e un Sindaco tanto attaccato alle poltrone da non aver null’altro che la poltrone come obbiettivo da difendere. Per fortuna la città è antica, è sopravvissuta a tante stagioni storiche e politiche, sopravviverà anche a questa.

MARIA CRISTINA VISAGGI PRESIDENTE DEL CONSIGLIO

Soltanto alla terza votazione, infine, il Consiglio Comunale ha eletto la Visaggi Presidente del Consiglio Comunale. Il neo presidente, eletta nelle fila di Volt, aveva rotto con il suo gruppo di provenienza prendendo le distanze dal progetto politico ed era passata nel gruppo misto. Oggi è la nuova presidente del Consiglio Comunale prendendo il posto di Francesco Salvatore che si è dimesso e che, dicono i bene informati, è pronto ad entrare in Giunta Comunale per questo ultimo stralcio di consiliatura. Del resto il Sindaco ha detto che lui è “padrone” di decidere chi entra in Giunta.

Di Massimo Dellapenna

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