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L’ITALO-BRASILIANA ANTONIA A RUOTI

L’approfondimento di Maria De Carlo

Nel mio percorso di vita ho imparato che dobbiamo amare noi stessi, avere rispetto per quello che siamo noi, perché uniche». Così si racconta Antonia Leardini, cognome veneto, nata e vissuta in Brasile, nella splendida città cosmopolita di Curitiba, fino all’età di 40 anni e che oggi, dopo varie peripezie, vive a Ruoti dove, con il compagno Marco, gestisce il b&b “Ruoti 1885”. Storia di vita e di emigrazione che si intreccia oggi in quelle politiche di un “Turismo delle radici”, che negli ultimi anni sta prendendo sempre più piede e di cui Antonia si trova ad esserne parte attiva. “Comprendo pienamente tutti quei moti dell’animo di chi vuole scoprire i propri antenati e i luoghi da loro vissuti, un percorso che ho fatto anche io”. Antonia, che ha la doppia cittadinanza, è cresciuta in una comunità di italiani che non hanno disperso il proprio patrimonio culturale, compreso quello culinario veneto “non mancava mai sulla nostra tavola – afferma – la polenta, inoltre ho il ricordo di tutte quelle piante di peperoncino che il nonno materno, di origini calabresi, coltivava”. E peperoncino a parte Antonia lo rievoca con profonda ammirazione perché uomo buono e libero “e di grande apertura mentale”. Un tratto che inciderà nella formazione della piccola e giovane Antonia. Come la trama di un film sembra di ripercorrere quel senso e significato che hanno portato Antonia a Ruoti. Circondata dai tetti, sorseggiamo un aperitivo e la narrazione viene accompagnata lentamente dai colori del tramonto. Lungo la scalinata il chiacchierio degli ospiti piemontesi che fanno ritorno nelle loro stanze. Una bimba curiosa si affaccia a guardarci per ritornare subito via tra le braccia del nonno. Antonia ha il sole brasiliano nei suoi occhi che la rendono donna gioiosa, accogliente, attenta ai particolari, affettuosa e con grande capacità di relazione. Una serenità che con fatica si è conquistata. La sua esperienza matrimoniale è stata attraversata da ombre e tempeste di incomprensioni e litigi «Ho rischiato una depressione a causa di una sofferenza psicologia che ho dovuto subire – racconta -. Quanto mi hanno detto “Tuo marito ti succhia l’anima” ho capito che dovevo farmi aiutare, e così è stato – spiega e si commuove al ricordo dei due bambini che rischiava di perdere -. Oggi sono orgogliosa e felice per i miei figli con cui mi sento quotidianamente, Henrique e Gustavo». Le si illuminano gli occhi e mi mostra alcune foto, comprese quelle relative al figlio sposato. Ma è stato un periodo buio fatto di isolamenti, oltre che «abbandoni, pregiudizi e condanne», narra Antonia, ma anche di «riabilitazione e di sostegno da parte della mia ex-suocera». Una vicenda che si è conclusa con la separazione e con l’aver tenuto con sé i due figli. «Noi donne abbiamo un grande potere nell’educare i figli – afferma -. Ho avuto due maschi e mi sono impegnata a crescere due uomini che sanno rispettare le donne e le diversità, ed è quanto ricevo come testimonianza dalla mia stessa nuora». In questa “tempesta” arriva un raggio di sole con una gita in Francia dove incontra Marco (l’attuale marito), poi il trasferimento in Belgio mentre l’amicizia con Marco si consolida e infine “galeotta fu” una vacanza a Ruoti che li porta entrambi a trasferirsi definitivamente nel 2019 e nel periodo del covid prende vita il progetto di un b&b, inaugurato poi nel 2021 “B&b Ruoti 1885. Una vita intensa quella di Antonia tra gioie e sacrifici, già a 15 anni lascia i suoi per iniziare a lavorare e pagarsi gli studi. Diversi i percorsi formativi, da quello per assistente sociale dove svolgerà poi un’attività per adolescenti vittime di tossicodipendenza, al conseguimento del titolo di “Operatrice turistica”. In questo settore l’incontro con un “grande imprenditore che mi ha insegnato tanto nella vita, Eloi D’Avila – racconta Antonia -. Lui ha costruito un impero di turismo in Brasile e viene di una storia di abbandono, ha vissuto per strada. Oggi è molto ricco e merita ogni euro che ha guadagnato. Voleva vedere il sorriso di chi lavorava con lui”. Un esempio-testimonianza che ha inciso profondamente nella formazione di Antonia e che l’accompagna, come lei stessa afferma, nel suo fare quotidiano. Ma come fa una brasiliana a vivere in un piccolo paesino? «Devo confessare che non mancano momenti di solitudine soprattutto d’inverno, ma poi ci sono tante positività, dalle amicizie ad una cultura della generosità e alla genuinità dei prodotti locali». Antonia continua a coltivare un numero straordinario di amicizie e di contatti, a partire dalle persone del posto e della regione, persone amiche con cui intraprende percorsi per eventi in collaborazione e con chi incontra e sosta nel b&b instaura un rapporto amicale e familiare che dura nel tempo. Solo alcune delle provenienze: America, Israele, Danimarca, Belgio, Olanda, Germania, Brasile, Argentina, Hawaii. Antonia non ha tempo per annoiarsi. La sua è una rete fitta di contatti per l’attività di promozione del turismo delle radici. Sui progetti futuri per ora non si pronuncia, un po’ di scaramanzia non guasta.

Di Maria De Carlo

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