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DE PROFUNDIS PER IL M5S A MATERA

Morelli (FDI): «Bennardi ha rinnegato tutto», Casino (FI): «Se sei sicuro dimettiti». Provincia: si fa strada l’ipotesi Cosma. Ennesimo schiaffo al partito della Meloni

Si può perdere anche vincendo? Certo che è possibile. Si può perdere quando per vince- re devi vendere l’anima al diavolo e sei costretto a snaturarti. Si può perdere anche vincendo quando per vincere devi contraddire tutto ciò che hai pensato e detto per anni. È quello che è accaduto al Sindaco Bennardi nella votazione sulla sfiducia a Matera. La mozione presentata da 16 Consiglieri Comunali non è passato. Si è fermata a 15 grazie all’assenza strategica di un consigliere eletto nella Lega, esattamente come i vo- ti che hanno detto che Bennardi avrebbe dovuto proseguire. Un quindici pari che paralizza l’amministrazione, la rende schiava e succube di accordicchi di terz’ordine e lontana da ogni possibilità di incidere realmente nelle esigenze della Città.

CASINO E MORELLI SUONANO IL DE PROFUNDIS

Il fatto che la storia dei cinque stelle materani sia comunque sul viale del tramonto è emerso proprio nel dibattito sulla mozione di sfiducia. Sono Casino (Forza Italia) e Morelli (Fdi) a suonare il de profundis ai Cinque Stelle. Il segretario cittadino del Partito di Giorgia Meloni, nel suo intervento ha ricordato che Bennardi aveva vinto le elezioni dicendo che mai e poi mai avrebbe governato a tutti i costi con i poteri forti della città e che, se fosse sta- to costretto a farlo, avrebbe preferito dimettersi. «Mantenga almeno una di queste promesse – ha concluso Morelli – si dimetta». Né meno forte è stato l’intervento di Casino che, come riportato sul suo profilo facebook, ha ironizzato sulle lodi che il Sindaco si è fatto nel suo intervento in Consiglio. «Se crede che ha realizzato il suo programma – ha specificato Casino – si dimetta, si sottoponga al giudizio dei cittadini e siamo certi che prenderà la maggioranza dei voti». Ovviamente il Sindaco, malgrado sia sopravvissuto sulla sua poltrona soltanto grazie ai tecnicismi della mozione sia fiducia e non abbia più una maggioranza per approvare qualsiasi cosa, se n’è guardato bene dal presentare le sue dimissioni. Evidentemente non è tanto sicuro del consenso dei materani al suo operato, evidentemente né teme il giudizio o ha certezza di una sua bocciatura. Le prossime mosse del Sindaco riguarderanno la Giunta dove potrà esercitare la sua natura di “padrone” delle scelte per realizzare lo scambio tra poltrone e fiducia che noi abbiamo denunciato e sul quale il Sindaco Bennardi, senza smentire nei fatti, minaccia querela. Certo appare lontano il tempo in cui Matera brillava nel panorama della Basilicata come capacità attrattiva e l’impietoso confronto tra Potenza capace di portare migliaia di persone per la festa della Birra e Matera che nelle stesse ore galleggia tra i tecnicismi del diritto degli enti locali, palesa senza difficoltà quanto una buona e visionaria amministrazione possa incidere in positivo e quando sia una zavorra una incapacità amministrativa.

VERSO LE ELEZIONI PROVINCIALI

A Matera, però, si voteranno anche le relazioni per il rinnovo del Presi- dente della Provincia. Fratelli d’Italia avrebbe in teoria tutte le condizioni per ottenere la candidatura per la Presidenza della Provincia. Il Primo Partito italiano non ha avuto la candida- tura alla Presidenza della Regione ne quella a Sindaco di Potenza e, inoltre, potrebbe candidare Bianco, sindaco di Policoro che è la città più importante governata dal centrodestra. Una coalizione Bardi con dentro Azione e Italia Viva sarebbe in grado di vincere. Il Partito di Calenda e di Pittella, però, avrebbe proposto ufficialmente Salvatore Cosma come candidato di coalizione. Una bella gatta da pelare per FDI e l’intera coalizione che potrebbero ottenere per la prima volta la Presidenza di una Provincia in Basilicata ma sarebbero costretti a consegnarla ad Azione. Vedremo cosa accadrà, le trattative sono in corso. Certo è che per FDI rinunciare anche alla possibilità di indicare il candidato Presidente della Provincia a Matera sarebbe un bello schiaffo. Si tratterebbe dell’ennesima mortificazione che il Partito del Presidente del Consiglio sarebbe costretto a subire in Basilicata.

Di Massimo Dellapenna

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