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ACCOGLIENZA LAVORATORI STAGIONALI, «OGNI SOGGETTO “ISTITUZIONALE” SCARICA LE RESPONSABILITÀ SUGLI ALTRI»

Passarelli e Castelgrande (Associazione migranti) dichiarano: «Per i migranti quest’anno è peggio degli altri anni»

Ancora una volta siamo stati profeti di facili sventure: l’accoglienza dei lavoratori stagionali nell’ Alto-Bradano quest’anno è peggio degli altri anni e tanto per cambiare ogni soggetto “istituzionale” scarica le responsabilità sugli altri» affermano Pino Passarelli e Francesco Castelgrande dell’Associazione Migranti Basilicata. «I sindaci dicono che non hanno mezzi e soldi per reperire e rendere disponibili alloggi dimenticandosi di dire che nessun sindaco, del Vulture-Melfese o del Metapontino, ha fatto richiesta dei fondi previsti dal PNRR per eliminare i ghetti e recuperare quindi alloggi per chi ogni giorno raccoglie quello che poi noi mangiamo. – continuano – I consiglieri regionali dimenticano che c’è una legge regionale approvata dalla giunta Pittella e mai finanziata (la Legge Regionale n.13 del 2016) che, per i numeri che interessano la nostra regione, risolverebbe la quasi totalità delle problematiche legate all’accoglienza dei lavoratori stagionali rendendoci regione pilota anche nella gestione dei flussi migratori. I sindacati e gli agricoltori dimenticano che fino a qualche anno fa nei contratti provinciali, firmati da entrambi con i propri rappresentanti, era previsto il coinvolgimento degli agricoltori per il reperimento degli alloggi casualmente sparito negli accordi provinciali successivi in cui veniva delegato/scaricato sulla regione, era previsto il buono pasto ed ora c’è stato un arretramento contrattuale. In spregio ad ogni diritto è previsto un capitolo per gli immigrati come fossero dei lavoratori a parte». «Tutti insieme dimenticano di fare pressione su chi di competenza per la realizzazione dei 3 centri di accoglienza per i lavoratori stagionali (2 nel Vulture-Melfese e 1 nel Metapontino) già finanziati con 15 milioni di euro, soldi che sicuramente tra un po’ verranno dirottati da qualche altra parte. E poi si parla di disoccupazione» proseguono Passarelli e Castelgrande. «Nel frattempo si continuano a fare “tavoli e incontri” in Prefettura con l’unico risultato che dopo trent’anni siamo al punto di partenza, cioè in eterna emergenza e con i lavoratori stagionali alla ricerca del casolare abbandonato. Ma si ricostruiranno i ghetti. A questo punto sarebbe cosa buona e giusta che prima del prossimo “tavolo/incontro” i partecipanti passassero una settimana lavorando insieme ai lavoratori stagionali e alloggiando nei casolari abbandonati, forse ci penserebbero su due volte prima della prossima ordinanza di sgombero. – concludono – E che dire del fatto che a lor signori sfugge il dato che tutti i lavoratori storici che risiedevano nel Vulture- Alto Bradano sono andati via in Piemonte e a Pordenone a causa della mancata accoglienza e integrazione in Basilicata? Per il resto, finora, sono chiacchiere a vacant. Siete però sempre in tempo per invertire la rotta, dipende solo da voi».

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