EMPEDOCLE A LAVELLO
TACCO&SPILLO
In questi tristi anni per la Basilicata abbiamo più volte ironizzato sulle perle linguistiche di questi talentuosi di centrodestra, a partire dal loro uso spregiudicato d’ossimori, metafore, similitudini e similanze dialettali, eppure con un certo sconforto dobbiamo ammettere che la situazione non è affatto migliorata anzi tocca vette ormai patafisiche. Ora nel caso di specie non vogliamo buttare la croce a Donatella Merra che ci sta pure simpatica, anche per le ingiuste traversie capitatele e di cui peraltro facciamo anche il tifo per sloggiare dal Consiglio regionale Alessandro Galella, bocciato dai lucani e come altri sedicenti patrioti ripescato in versione scaldapoltrona per una legge di cui si dovrebbe vergognare a vita il centrosinistra, ma c’è da dire che quando è sotto pressione la Merra sfodera davvero il meglio del politichese intricato e così con “il terreno del dialogo, l’ossigeno dell’umiltà, il fuoco del coraggio e l’acqua limpida della verità” resuscita il povero Empedocle e le 4 radici filosofiche (terra, aria, fuoco e acqua) per infilarlo nella disputa sul sindaco di Lavello. Cantano gli Arcana Opera:“Giocando con l’acqua tremava la terra, fischiava l’aria che il fuoco generò…”