«SI METTA AL CENTRO IL BENE COMUNE»
Il Vescovo per la prima volta dalla Madonna Nera ai politici: «Non saranno i bonus a trattenere i giovani, si lavori sui servizi e sul lavoro». Nella sua omelia trattati anche i temi ambientali: «Si coltivi e si difenda la terra lucana non la si sfrutti per abbandonarla»
È stata la prima volta per Mons Davide Carbonaro come Vescovo della Diocesi di Potenza-Marsico Nuovo e Muro Lucano alla processione della Madonna Nera di Viggiano. È stato un discorso non banale ma denso di significati quello che l’Arcivescovo ha voluto dedicare ai politici e ai cittadini presenti, un’omelia carica di significati politici e sociali nel quale ha rimarcato che «non saranno i bonus a trattenere i giovani in Basilicata». Riprendendo, con queste parole, un tema che ogni tanto torna in Politica ma dal quale tutti i politici sembrano non volersi liberare totalmente. «Solo il lavoro e la qualità dei servizi, a partire da quelli sanitari, possono convincere le nuove generazioni a rimanere o tornare e mettere su famiglia» ha affermato con forza il capo della diocesi ed è sembrato un monito a tanti soprattutto a quelli che non riescono ad immaginare un destino di- verso dall’assistenzialismo e dalle regalie per il Mezzogiorno in generale e per la Basilicata in particolare.
IL BENE COMUNE E L’AMBIENTE
È un riferimento al «bene comune» quello che Mons. Carbonaro fa nella sua omelia da mettere sempre al centro di tutte le scelte politiche riprendendo, così, un tema molto caro alla dottrina sociale della Chiesa sin dai primordi e ribadito con forza nell’enciclica “Gaudium e Spes” e che non va confuso con un generico richiamo all’interesse comune. Nella storia della cultura cattolica le parole hanno un peso specifico e parlare di bene comune, per un arcivescovo, significa riprendere le parole di San Tommaso che nella Summa Theologica evidenziò che «la legislazione umana non riveste il carattere di legge se non nella misura in cui si conforma alla retta ragione; da ciò è evidente che essa trae la sua forza dalla Legge eterna. Nella misura in cui si allontana dalla ragione, la si deve dichiarare ingiusta, perché non realizza il concetto di legge: è piuttosto una forma di violenza». Un richiamo, dunque, ai limiti della legge umana e alla sua sottoposizione alla retta ragione (che niente in comune ha con la Dea Ragione illuminista) perché come enuncia la Gaudium et Spes il Bene Comune è «l’ insieme di quelle condizioni della vita sociale che permettono ai gruppi, come ai singoli membri, di raggiungere la propria perfezione più pienamente e più speditamente» che presuppone e si fonda su tre requisiti essenziali: «rispetto della persona in quanto tale», «benessere sociale e lo sviluppo del gruppo stesso» e «la pace, cioè la stabilità e la sicurezza di un ordine giusto». Parole importanti che ricordano il dovere, i limiti e le specificità dell’agire dei Cattolici nella Vita Politica ma anche le funzioni proprie che, per un cattolico, la vita pubblica deve avere. Il Vescovo, nella sua omelia a Viggiano terra di estrazioni petrolifere non poteva far mancare un suo riferimento al rapporto tra uomo e ambiente. Riprendendo i concetti della Laudato Sii di Papa Francesco Mons. Carbonaro ha invitato le classi dirigenti e il popolo tutto a «custodire e coltivare non sfruttare e abbandonare» la terra lucana. Un ragionamento che nel mettere al centro di tutto l’uomo invita a non sostituire l’antropocentrismo errato della tecnica con un biocentrismo che cancelli il ruolo di «custode del creato» dell’uomo. Le questioni lanciate da Carbonaro hanno colpito il Presidente della Regione Bardi che ha riconosciuto che le istituzioni devono seguire la guida offerta dalla Chiesa e dalle autorità spirituali anche per ricostruire il legame intergenerazionale e il rapporto tra politica e società.
IL CULTO MARIANO
Si è rinnovato per l’ennesima volta il rapporto tra le genti di Basilicata e la Madonna Nera di Viggiano, un rapporto antico, quasi ancestrale nel quale da secoli gli uomini hanno affidato alla Vergine Celeste le proprie paure e le proprie speranze affinchè potesse intercedere presso il suo unigenito figlio. Il culto mariano è uno dei più antichi, più popolari e diffusi tra i culti di Santa Romana Chiesa e la Madonna Nera di Viggiano, patrona della Basilicata insieme a San Gerardo Maiella, ricorda a tutti lo sguardo caritatevole di Maria sul nostro Popolo. Uno sguardo caritatevole che, unito alle parole di Mons. Carbonaro può essere una autentica guida per tutti purchè nessuno finga di coglierne solo parzialmente il significato, trascurando l’importanza che la dottrina sociale della Chiesa riserva all’impegno dei cattolici in politica e all’impegno delle stesse gerarchie ecclesiastiche nella guida dei Popoli e dei fedeli.
Di Massimo Dellapenna