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BADEN POWELL, VITACCA: «STANCHI DEI CONTINUI DANNI»

La presidente della Cooperativa Venere Vitacca denuncia: «Siamo stanchi della mancanza di rispetto verso il nostro lavoro e verso il bene comune»

Negli ultimi mesi sono stati tanti gli atti vandalici che hanno interessato il parco Baden Powell. L’area di proprietà della Provincia di Potenza è gestita dalla Cooperativa sociale Venere che ne cura gli spazi. Il folto cartellone di eventi e le tante attività organizzate hanno reso il parco un vero punto di riferimento dell’estate potentina. Un fiore all’occhiello da preservare e rispettare. E invece, tutto accade fuorchè preservarlo. Bagni vandalizzati, staccionate distrutte, cartellonistica deturpata e ringhiere divelte, sono soltanto alcuni dei danni causati da gruppi di ragazzini annoiati che in tarda serata si divertono distruggendo ciò che di buono c’è in città. La situazione purtroppo è la stessa in tutta Potenza e dopo l’ennesima ringhiera rotta, i volontari lanciano un appello alle Istituzioni: «Intervenite, siamo stanchi». A parlare con Cronache è Anna Vitacca, presidente della Cooperativa: «Noi abbiamo preso in gestione questo parco circa 15 anni fa. Da allora l’educazione del cittadino non è cambiata di molto. Quando siamo arrivati, era praticamente terra di nessuno, un covo di tossici e l’abbiamo fatto diventare la realtà che tutti quanti oggi vedono e apprezzano. Abbiamo lavorato veramente tantissimo. Oggi dopo tanti anni siamo veramente stanchi di subire continuamente atti di vandalismo, è una mancanza di rispetto per il lavoro altrui ed è una mancanza di rispetto della cosa comune. Credo che sia arrivato il momento di farci sostenere dalle istituzioni, perché veramente noi da soli non ce la facciamo più». «Questa è una struttura di patrimonio provinciale e all’interno c’è una scuola gestita dal Comune. Entrambe le Istituzioni dovrebbero esserci vicine, sostenerci, facilitarci il lavoro. Non se ne possono lavare le mani, non possono abbandonarci. La Polizia provinciale di concerto con quella comunale e anche con le altre forze dell’ordine dovrebbero essere presenti e effettuare maggiori controlli. Il parco è continuamente in balia dei comportamenti sbagliati dei suoi fruitori. I bambini sono liberi di fare ciò che vogliono sotto lo sguardo dei genitori che vengono qui a rilassarsi e nel mentre i figli combinano qualsiasi cosa. Questo comportamento non va più bene, non possiamo continuare così, bisogna fare qualcosa». La presidente concorda con quanto affermato ieri dall’assessore all’Ambiente Michele Beneventi e dal sindaco Vincenzo Telesca sulla sensibilizzazione dei cittadini al contrasto di tali comportamenti pena la chiusura dei parchi e maggiore sorveglianza: «Se chiudere il parco può servire ad educare la comunità ben venga. Siamo i primi a chiuderlo, perché non ce la facciamo più, siamo davvero stanchi. Sarebbe il caso che i potentini iniziassero riflettere su cosa voglia dire rispettare il lavoro altrui e la cosa pubblica. Noi gestiamo il parco da volontari e quelle poche risorse che abbiamo a disposizione devono coprire l’intero anno e non possiamo permetterci di appostare risorse continuamente per il ripristino dei luoghi danneggiati da altri».

Rosamaria Mollica

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