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TU DOLCE MALATTIA…

TACCO&SPILLO

Con tutta la buona volontà sul fervore statistico che ci appassiona e di cui questi patrioti sono terribilmente a digiuno, pur avendo imbarazzanti responsabilità di governo, non staremo qui a fare le pulci se i dipendenti pubblici sono più cagionevoli di quelli privati e se anche per un nulla invocano l’intervento miracoloso del medico di base con annesso certificato di malattia, ma piuttosto per una sorta d’autodafé pubblico sulle disgrazie che da tutti gli angoli dello scibile regionale ci arrivano e su cui sarebbe ora di darsi una buona sveglia per far diventare la povera Basilicata invece che una barzelletta nazionale almeno un laboratorio d’efficienza e di merito istituzionale. Ora manco a dirlo un’altra volta e come ormai sua abitudine l’ufficio studi della CGIA nel suo report di qualche giorno fa ha svelato tutto l’arcano anti-lavorativo, grazie peraltro alle sue elaborazioni sui dati INPS e da cui esce fuori nientemeno che nel 2023 la Calabria ha avuto i lavoratori più acciaccati e malaticci d’Italia e che per sciagurata somiglianza la Basilicata con 10,2 giornate medie d’assenza si è piazzata, udite un po’, al secondo posto. Canta Franco Califano:“Tu dolce malattia, più te ne vai, più resti mia…”.

 

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