«ALTA VELOCITÀ, LA BASILICATA RESTA IL BUCO NERO DEL SUD»
Luigi Ditella (Filt-Cgil): «La regione è solo lambita dalla linea ferroviaria, è mancata la volontà politica per realizzare il collegamento»
«La questione alta velocità è stata al primo posto della mia azione sindacale dall’inizio del mio mandata avvenuto a novembre del 2019. Infatti in tutto questo arco temporale numerose sono stati i convegni le interlocuzioni le audizioni e gli articoli realizzati affinché si facesse chiarezza su questa opera infrastrutturale che avrebbe fatto uscire la Basilicata dall’isolamento atavico in cui versa». È quanto afferma il segretario generale della Filt-Cgil Basilicata Luigi Ditella. «Se oggi prendiamo una cartina geografica delle linee dell’alta velocità e alta capacità scopriremo che le stesse sono le tangenti perfette della Basilicata (immaginata come una sfera). Infatti da qualsiasi lato la si veda tali infrastrutture lambiscono soltanto la regione, senza mai entrarci o creando un vero collegamento alla velocità – dice Ditella – Nella parte ovest la Salerno Reggio Calabria viaggia parallela per molti chilometri al confine della regione attraverso il vallo di diano, interconnettendosi alla linea storica Potenza Battipaglia del 1875 nel punto più vicino ad essa, cioè all’altezza di Romagnano. Un collegamento di circa due chilometri che consentirà al massimo di risparmiare una ventina di minuti perché non baypassa il tratto più tortuoso della linea storica Potenza Battipaglia. Nella parte nord l’alta capacità Bari Napoli forma una specie d’arco per non toccare la Basilicata». «Nonostante in geometria la figura più veloce per col- legare due punti sia una retta che avrebbe percorso il cuore della Basilicata – continua il sindacalista – la linea alta capacità disegna una parabola tale da lambi- re la Basilicata per un bel tratto senza mai entrarvi e, in questo caso, senza mai interconnettersi né con la Potenza-Foggia, né con l’area industriale di San Ni- cola di Melfi. Nella parte sud-est infine tutti gli ammodernamenti della linea adriatica, compreso il cadenzamento Taranto Bari, o il progetto di velocizzazione verso Nord di tale linea non coinvolge minima- mente la nostra regione la- sciando il tratto ionico a sud, dove pure è presente una linea elettrificata, completamente senza collega- menti». «Per non parlare della Ferrandina-Matera che se pur realizzata dopo 50 anni risulterà una infra- struttura inutile se non prevede lo sbocco alla linea adriatica attraverso il collegamento per Gioia del colle di una ventina di chilometri circa – afferma an- cora – In tutto ciò si assiste a un scambio di accuse e di attribuzione di meriti fra le forze politiche lucane to- talmente fuori luogo e che, al netto di qualche specchietto per le allodole, non porterà nessun giovamento alla nostra regione. Dunque si conferma un’alta velocità a dorso di mulo come titolato qualche tempo fa da un noto giornalista lucano. La battaglia che il sindacato Filt ha portato avanti e che doveva essere l’unica vera battaglia di una comunità era la realizzazione sulla nuova alta velocità Salerno Reggio Calabria della bretella Tito Auletta. Questa ipotesi (bretella Ti- to Auletta) è stata scartata per i costi elevati e il tempo limitato che non avrebbe consentito la realizzazione usufruendo dei fondi Pnrr. Tuttavia nell’audizione con Rfi sono state dette delle inesattezze che hanno fatto pendere per la non realizzazione dell’opera; in particolare. 1 la cifra stabilita dei costi della bretella a 2 miliardi e 200 milioni è fittizia, perché non è stato realizzato il piano di fattibilità della soluzione 1 proposta da Rfi (28 km. Auletta-Potenza). Infatti per 28 km di galleria sulla Av Napoli-Bari, Orsara-Hirpinia che attraversa l’Appennino Irpino è prevista la spesa di 1,5 miliardi di euro. L’Appennino Lucano è diverso da quello Irpino? Perché questo aumento spropositato dei costi? 2 la connessione Auletta- Potenza , poi diventata Polla-Potenza con la revisione del progetto del tratto 1b [Romagnano- Padula], ha realizzato una galleria da Romagnano a Polla rendendo irrealizzabile il tracciato da Auletta modificando il progetto iniziale). Secondo noi da Auletta ciò è migliore perché ha una pendenza del 6/7% permettendo di realizzare l’Alta Capacità con Potenza, facendo passare sia i treni passeggeri che i treni merce per gli insediamenti industriali, questo è stato il- lustrato anche dal Professor Canesi facendo diventare la Basilicata regione cerniera e ponendo Potenza come baricentrica rispetto i potuti di Taranto Crotone Gioia Tauro Salerno e snellendo il traffico di nave di diverse migliaia di tonnellate l’anno consentendo, in base alle normative europee, la circolabilità di pendenze tali da poter garantire treni merci con lunghezza di 600 metri circa. 3 il tempo e i fondi per realizzare la connessione Polla- Potenza erano sufficienti perché accanto alle risorse Pnrr 200 miliardi (con la scadenza del 2026 per il completamento delle opere) vi erano le risorse ordinarie statali del Fondo Nazionale Complementare circa 30 miliardi che non scadevano il 2026 proprio per la realizzazione degli investimenti che superava- no quella scadenza. I soldi c’erano e i tempi di realizzazione anche. 4 nel dibattito pubblico di dicembre 2023 a Sant’Arsenio nella Valle di Diano, alle nostre contestazioni (Marco Trotta e del prof. Valerio Tramutoli della Università di Basilicata) sui costi eccessivi della connessione con Potenza (che da Balvano presenta pendenze del 25/ 26 % ) abbiamo dimostrato la convenienza del collegamento Polla-Potenza perché presenta una pendenza del 6/7% con costi sostenibili creando un unico bacino produttivo, con il supporto di uno studio del prof. Canesi del Poli- tecnico di Milano. Il presidente del Dibattito Pubblico ha ammesso che la decisione della bocciatura della connessione Polla Potenza , non era né tecnica né economica, ma politica. A questo bisogna aggiungere l’assenza nel dibattito pubblico della Regione Basilicata»