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CASO SANGIULIANO~BOCCIA TUTTO QUELLO CHE SAPPIAMO FINO AD OGGI ASPETTANDO IL G7

Il ministro della Cultura in una lunga intervista ammette la relazione con l’imprenditrice e influencer, poi in lacrime si scusa con la moglie e con la premier.
“Possibili chat compromettenti?
Se uscissero sarebbe reato”

È GIUSTO INFORMARE 

#ègiustoinformare
#perfortunanonmioccupodipolitica ma una cosa è certa adesso prendiamo atto che le DOTI NASCOSTE sono state #BOCCIAte su tutti i fronti e la #biondatacco12 continua a sparare a ZERO con documenti alla mano‼️
CARO MINISTRO le DIMISSIONI IRREVOCABILI, una volta sottoscritte, devono essere PRESENTATE e DEPOSITATE agli organi competenti non certo al TG1 in un monologo di 20’ circa‼️
N.B. NON CHIAMATELA INTERVISTA sarebbe una vergogna per 58,94 milioni (2022) di italiani ed una offesa alla mia intelligenza ‼️


3 set 2024
Sangiuliano e l’ira di Meloni, la lunga anticamera poi il faccia a faccia: quanto sei ricattabile❓
La presidente del Consiglio incarica Fazzolari di tenere marcato il ministro. Cresce l’ipotesi Giuli (ora al Maxxi) per l’eventuale successione.
“Ma niente rimpasti”

Roma, 4 settembre 2024
Sei ricattabile? Fondamentalmente, Giorgia Meloni convoca a Palazzo Chigi Gennaro Sangiuliano per porgli questa domanda. Vuole sapere se dal botta e risposta con la “consulente” Maria Rosaria Boccia possano emergere nei prossimi giorni particolari ancora più imbarazzanti. “Non si può andare avanti con questa telenovela”, taglia corto la premier.

L’irritazione per una vicenda che può avere contraccolpi sul governo non nasce ora, ma certo non ha migliorato l’umore il fatto di vedersi smentita sui social da “questa persona” (come l’ha definita lunedì sera) dopo che nell’intervista a Rete4 si era esposta in difesa del ministro. Adesso, reclama una parola definitiva dal titolare della Cultura:
la collaboratrice ha avuto accesso a documenti riservati come lei ha sostenuto su Instagram?
Le sue escursioni con il ministro sono state a spese del Dicastero, cioè del contribuente?
“Se questo non c’è, il resto è gossip, e non mi interessa”

Mani dietro la schiena, con la vera nuziale – che di solito lascia nel cassetto – bene in vista, Sangiuliano si presenta all’appuntamento alle ore 15.50: si incammina verso lo studio della presidente del consiglio negli stessi minuti in cui Maurizio Belpietro, il direttore della Verità – quotidiano amico ma sulla vicenda inflessibile – lascia il palazzo.
Giorgia fa ’scontare’ all’ex direttore del Tg2 la nuova tegola che ha lasciato cadere sulla sua testa con una lunga anticamera.
Quando finalmente lo riceve va al dunque:
“Come stanno le cose?”
Nel timbro di voce della premier c’è la tensione di chi pensava di chiudere il caso presto, e invece non c’è riuscita. Sangiuliano squaderna sul tavolo le fatture e le testimonianze che confermerebbero la sua versione. “Mai un euro del ministero è stato impiegato per i viaggi”
Quanto ai documenti, giura che nessun atto sensibile è passato sotto gli occhi di Maria Rosaria Boccia.
Il confronto dura 45 minuti effettivi: a tratti si fa molto acceso.
Se niente smentirà la sua verità, per ora resta ministro.
Sorvegliato speciale, s’intende.
Sarà il fido sottosegretario Giovanbattista Fazzolari a vigilare su di lui, mentre continuano a circolare identikit per l’eventuale successione, come quello di Alessandro Giuli (ora al Maxxi).

Un’anatra zoppa.
Che la premier decide al momento di non mettere alla porta per diversi motivi.
Prima di tutto, spingere alle dimissioni un ministro senza che ci sia neppure un ipotesi di reato e solo per l’insistenza delle opposizioni sarebbe una resa che ritiene impensabile e un segnale di debolezza molto pericoloso.
Poi c’è già un dicastero vacante, quello del futuro commissario europeo Raffaele Fitto:
licenziare il ministro della Cultura per una vicenda allo stato di ben poca importanza e mantenere al suo posto Daniela Santanchè sulla quale gravano ombre ben più pesanti sarebbe difficile, ma con tre ministeri in ballo la premier teme di finire nella giostra infernale del rimpasto, quanto di più aborrito a Palazzo Chigi perché porterebbe a dover gestire le inevitabili richieste degli alleati.
Infine, affrontare il G7 della Cultura senza il ministro competente o con un sostituto appena nominato vorrebbe dire esporsi al rischio di una figuraccia su un fronte per lei fondamentale e sul quale ha appena recuperato le batoste subite a luglio. Quello del lustro e della credibilità internazionale.
Così, nonostante il tam tam assordante delle opposizioni e la sua irritazione, la premier ha deciso di metterci la faccia addirittura in tv e blindare Sangiuliano, almeno fino al G7.

Sì, perché il problema si pone comunque.
Indipendentemente dallo scandalo quel ministero è una delle caselle più deboli del governo, tanto che persino un dirigente di Forza Italia ironizza:

“Cultura e destra sono un ossimoro”

E non è ancora stata sanata la ferita delle dimissioni di Sgarbi, l’unico bersaglio centrato dalle opposizioni nella chilometrica lista di decapitazioni reclamate.
Ma per un passo del genere Giorgia deve aspettare l’occasione adatta e una strada che non suoni come vittoria delle minoranze o ammissione di un limite della sua coalizione.
Che, sulla carta, avrebbe voluto togliere il “monopolio” della cultura alla sinistra per renderla
“libera e patrimonio di tutti”

🔹Caso Sangiuliano, Boccia pubblica nuovi documenti: audio, mail e biglietti aerei.

Meloni a Fdi: “Stiamo facendo la storia, errori non consentiti”

La 41enne ancora all’attacco per smentire le parole del ministro secondo il quale non avrebbe avuto accesso a documenti riservati e per lei non sarebbero mai stati spesi soldi pubblici.

“Smetti di storpiare la realtà”


Nordio: “Cautela quando si occupano posti di responsabilità”

Roma, 4 settembre 2024
Maria Rosaria Boccia, al centro della querelle con il ministro della Cultura Sangiuliano, spara nella notte altre cartucce dal suo profilo Instagram, per smentire ancora una volta le parole del ministro secondo il quale lei non avrebbe avuto mai accesso a documenti riservati e per lei non sarebbe mai speso un euro pubblico.

Ecco allora che Boccia, che continua ad affermare di essere stata nominata consigliere per i grandi eventi, pubblica nuove stories con: l’audio di una telefonata con un dirigente del ministero della Cultura (Antonio Mazza) in cui parla di contatti già presi con un componente della squadra alle dirette dipendenze del ministro (Alessandro Ferrari), una mail tra gli stessi in cui le vengono forniti i loro contatti
“per qualsiasi esigenza legata alla sua nomina quale consigliera del ministro per i grandi eventi”
E una mail della responsabile della segreteria del ministro in cui le vengono inviate le carte di imbarco sua, del ministro e di una terza persona.
Infine la mail che contiene il programma, con gli orari, per la cerimonia di consegna delle chiavi della città di Pompei.

Non solo.
Boccia lancia altri messaggi dal suo profilo Instagram e in un post in cui sembra riferirsi al ministro Sangiuliano rivela di sentirlo ancora telefonicamente.
“Te l’ho detto ieri pomeriggio al telefono e te lo ripeto questa mattina: sono pronta ad applaudirti se la smetti di storpiare la realtà per coprire gente che non merita i tuoi sani valori: lealtà, rispetto, responsabilità”

Poi l’imprenditrice aggiunge un post scriptum:
“Gradirei non leggere più dichiarazioni inesatte da una persona che stimo e a cui voglio bene”

Boccia aggiunge poi di non voler commentare “al momento” le dichiarazioni del ministro a La Stampa.
Bacchetta invece il resoconto di Dagospia che scrive
“Genny Delon ammette la relazione: ‘quando la storia è andata oltre ho scelto di bloccare la nomina’”

Boccia lo mette a confronto con la dichiarazione del ministro al quotidiano torinese in cui dice: “Aveva il curriculum e le carte in regola per svolgere quel ruolo ma quando la nostra reciproca stima professionale è diventata un fatto privato, io per primo ho ritenuto di dover fermare tutto”

Sangiuliano intanto tira dritto e ieri ha assicurato alla premier Meloni, nel faccia a faccia di oltre 90 minuti a Palazzo Chigi, che “mai un euro del ministero, neanche per un caffè, è stato impiegato per viaggi e soggiorni della dottoressa Maria Rosaria Boccia che, rispetto all’organizzazione del G7 Cultura, non ha mai avuto accesso a documenti di natura riservata”

Una vicenda a cui la premier ha prestato attenzione – con Sangiuliano si era già sentita prima dell’incontro di oggi – senza badare ai gossip ma puntando invece sulle questioni, soldi pubblici e documenti riservati, che interessano il governo.
Sangiuliano “mi garantisce – aveva detto Meloni ieri sera intervistata da Del Debbio – che questa persona non ha avuto accesso ad alcun documento riservato, particolarmente sul G7 e soprattutto mi garantisce che non un euro dei soldi pubblici degli italiani è stato speso per questa persona”

Oggi, nella relazione introduttiva all’esecutivo del partito, Meloni ha lanciato un monito ai suoi:
“Noi stiamo facendo la storia, e dobbiamo esserne tutti consapevoli. E questo non prevede né pause né soste, ma tanto meno può consentire errori e passi falsi”

Meloni ha rimarcato tra le altre cose che “dobbiamo anche essere consapevoli che non ci viene perdonato nulla e che nulla ci verrà perdonato. Quando i nostri avversari non hanno trovato nulla per attaccare, hanno dovuto inventarsi di sana pianta notizie false per farlo.
E quando qualcuno ha compiuto un passo falso, hanno utilizzato ogni strumento a disposizione per colpirci. Siamo sempre stati i giudici più implacabili di noi stessi, e dobbiamo continuare ad esserlo, perché l’occasione storica che ci hanno dato i cittadini non merita di essere sprecata per un errore, una distrazione o una sbavatura.
Non possiamo permetterci di prestare il fianco”

Sul caso oggi ha parlato anche il ministro della Giustizia Nordio, che ha invitato “alla cautela quando si occupano posti di grande responsabilità ma non è affatto una critica, vediamo come andrà”

🔺Il caso Sangiuliano al Tg1:
«Solo una relazione, Meloni ha detto no alle dimissioni»

Travolto dal terremoto mediatico Gennaro Sangiuliano ha provato gettare la spugna e ha presentato le dimissioni a Giorgia Meloni.
Lei però le ha respinte e per ora il ministro resta dov’è.
Difficile dire per quanto tempo, perché anche se giura di

«non voler ricattare nessuno»

la vendetta di Maria Rosaria Boccia somiglia tanto a quella di chi, sedotto e abbandonato, decide di trascinare con sé l’oggetto del suo desiderio.

Pare perfino provarci gusto, almeno a giudicare dal suo profilo Instagram, dove questa sera ha postato una confezione di popcorn

 

poco prima dell’intervista del titolare della Cultura al Tg1
(con il direttore Gian Marco Chiocci)

Lui, invece, è apparso provato, ha ammesso una «relazione di tipo affettivo», ma ha ribadito «in maniera categorica» che il suo dicastero non ha «speso un solo euro» per i viaggi dell’imprenditrice, affermando di non essere «ricattabile»

https://www.instagram.com/reel/C_gY-UfiK4j/?igsh=Y2ZlN2t2M3V1dXRz

Poi una serie di precisazioni sulle foto apparse in questi giorni, sui viaggi fatti assieme e sulla decisione
«di interrompere il percorso di nomina di Boccia a consigliere per i Grandi eventi»
Nessun rischio neanche per il G7 della Cultura perché l’imprenditrice «non ha mai avuto accesso a documenti riservati», al massimo a una «bozza di programma», quindi «non c’è alcun problema di sicurezza» per l’evento.
Infine il capitolo più imbarazzante, con la conferma che è stata sua moglie a fare pressioni affinché interrompesse la frequentazione.
E a lei che il ministro ha chiesto scusa in lacrime a fine intervista
(«la persona più importante della mia vita»), prima ancora che alla premier e ai suoi collaboratori.

Certo la giornata di Sangiuliano non deve essere stata facile.
Boccia lo ha incalzato per tutta la mattina con una scia di post rimbalzati ovunque.
Uno in particolare aveva il sapore di un ultimatum :
«Te l’ho detto al telefono e te lo ripeto stamattina: sono pronta ad applaudirti se la smetti di storpiare la realtà per coprire gente che non merita i tuoi sani valori. Gradirei non leggere più dichiarazioni inesatte da una persona che stimo e a cui voglio bene»

Poi la precisazione:
«Al momento non commento le dichiarazioni lette sul quotidiano La Stampa»
Senza contare i nuovi documenti fatti circolare a difesa della sua «dignità», tra cui l’audio di una telefonata con un dirigente del ministero e lo screenshot di una mail in cui le vengono forniti contatti

«per la sua nomina quale Consigliera del ministro per i grandi eventi»

Tra le indiscrezioni pubblicate dal quotidiano torinese ci sono anche gli sfoghi di Sangiuliano sull’utilizzo dell’auto blu da parte di Matteo Salvini:

«Cosa credete che facesse con la Isoardi? E poi con la Verdini, anche prima di stabilizzare la loro relazione?»

Ne è venuto fuori un piccolo caso, tutto interno alla maggioranza, e il titolare della Cultura si è visto costretto a ribadire la sua
«stima per Salvini»

Lo stesso vicepremier leghista ne ha parlato, ma non ha infierito: «Io mi fido dei colleghi con cui lavoro»

Nel frattempo l’opposizione faceva il suo lavoro.
Il leader dei Verdi, Angelo Bonelli, ha presentato un esposto alla Procura di Roma per sapere
«se Boccia abbia o meno utilizzato mezzi e servizi dello Stato»

Italia Viva ha chiesto una riunione dei capigruppo per calendarizzare al più presto un’informativa urgente della premier sul caso e Matteo Renzi ha descritto Sangiuliano come
«lo zimbello del Paese»

I dem hanno nuovamente insistito sulle dimissioni ed Elly Schlein ha paragonato il governo a
«una saga di Beautiful»

Il meno duro, sorprendentemente, è stato il leader pentastellato Giuseppe Conte, deciso a anche lui a chiedere al ministro di riferire in Parlamento, ma non ancora persuaso che occorrano le dimissioni
(«Valuteremo tutti gli elementi»).

Meloni per ora resta in attesa, ma ai cronisti non è sfuggita la visita del presidente del Maxxi, Alessandro Giuli, al ministero della Cultura.
Il giornalista è uno dei possibili nomi indicati per l’eventuale sostituzione di Sangiuliano.
Il capo dell’esecutivo eviterebbe volentieri un cambio in corsa, specie con la posizione di Daniela Santanchè in bilico.
Ma di fronte a una condotta inadeguata potrebbe anche decidere di mostrare intransigenza e chissà che questo non finisca per rafforzarla.

🔹Boccia e l’intervista di Sangiuliano al Tg1: “Iniziamo a dire bugie”

Immediate le reazioni su Instagram dell’influencer alle parole del ministro della Cultura:
“Un bugiardo recidivo in Parlamento non sarebbe sicuramente gradito”

“Con Boccia avevo una relazione, anche per questo ho revocato l’incarico. Ma le ho pagato sempre io viaggi e trasferte. Su questo terreno non sono ricattabile”

È l’intervento del ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano al Tg1, che mostra quindi le ricevute di pagamento e ribadisce:

“Mai un euro del ministero è stato speso per Maria Rosaria Boccia”

“Ho presentato le mie dimissioni alla premier Giorgia Meloni, ma le ha respinte”

ha aggiunto Sangiuliano.

Appena prima della messa in onda dell’intervista, Maria Rosaria Boccia ha lanciato un altro messaggio attraverso le sue storie su Instagram: una confezione di popcorn e l’immagine del Tg1 con la scritta

“Tutto arriva per chi sa aspettare”

In un post successivo Boccia, sempre riferendosi all’intervista, ha scritto di attendersi chiarimenti su due punti:

“Perché è stata strappata la nomina? Perché nelle due dichiarazioni al quotidiano La Stampa è stata storpiata la verità?”

Poi ha continuato:
“Spero di non dover smentire ancora! Un bugiardo recidivo in Parlamento non sarebbe sicuramente gradito!”

Alle parole del ministro

“Non sono ricattabile”, immediata la replica dell’influencer:
“Iniziamo a dire bugie!”

❇️ Sangiuliano al Tg1: io e Boccia avevamo una relazione

“Meloni ha respinto le mie dimissioni. Non sono ricattabile”

Il ministro della Cultura in una lunga intervista ammette la relazione con l’imprenditrice e influencer, poi in lacrime si scusa con la moglie e con la premier.
“Possibili chat compromettenti?
Se uscissero sarebbe reato”

Ha quasi il tono liberatorio di una confessione sofferta l’intervista al ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, anticipata dal Tg1 delle ore 20 e poi trasmessa integralmente.
Dopo giorni di smentite arriva la conferma:
“Io e Boccia avevamo una relazione, anche per questo ho revocato l’incarico”
ammette il ministro a proposito della mancata nomina dell’imprenditrice e influencer al ruolo di consigliera per i Grandi Eventi.

E aggiunge: “Ho presentato le mie dimissioni alla premier ma le ha respinte. Mi ha detto di andare avanti”
E così, evidentemente, il ministro intende fare.
“Sul piano morale sono censurabile ma non ci sono profili giudiziari” osserva Sangiuliano, nche se l’opposizione è di tutt’altro avviso e dopo la lunga intervista promette di dare battaglia in tutte le sedi.

Il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, intervistato dal Tg1

“Ho pagato tutto io. Non sono ricattabile”

È un ministro visibilmente emozionato quello che va in tv e si scusa con le persone a lui care coinvolte nella vicenda, e ribadisce che

“nessun euro di soldi pubblici è stato speso per pagare le trasferte con Maria Rosaria Boccia. Ho pagato tutto io. Non sono ricattabile”


ripete Sangiuliano affermando di aver mostrato al direttore del tg, Gian Marco Chiocci, i suoi dati bancari e i biglietti del treno per Milano e dell’aereo per Taormina, presi insieme a Boccia.

“Sono stati pagati da me – precisa – con la carta di credito che fa riferimento al mio conto personale. Mi pesa parlare di questo. È un rapporto personale affettivo” confessa.

Dopo giorni di gossip e smentite, il chiarimento era atteso anche da Maria Rosaria Boccia che poco prima della messa in onda dell’intervista posta sui social l’immagine di copertina del Tg1 e una confezione di pop corn con la scritta: 

“Tutto arriva per chi sa aspettare”

Ma poi replica a distanza col ministro: “Iniziamo a dire bugie! Su questo terreno non sono ricattabile…” ribatte con una storia su instagram.

La “relazione affettiva” con Boccia

Nella lunga intervista Sangiuliano ripercorre tutte le tappe e i profili della vicenda, fin dall’inizio della relazione con Boccia.
“L’ho conosciuta all’inizio campagna elettorale per le europee in una manifestazione FdI a Napoli – ricorda – , mi è stata presentata da amici comuni. È nata un’amicizia personale e io ho riscontrato capacità organizzativa e ho pensato di nominarla a titolo gratuito consulente.
Poi è diventata una relazione affettiva e sentimentale di tipo personale mi sono consigliato con amici, legali e il capo di gabinetto e mi hanno fatto notare che pur non in presenza di una giurisprudenza marcata poteva rappresentare un conflitto di interessi potenziale e ho mandato una mail al capo di gabinetto per interrompere l’iter della nomina”

La mancata nomina e la
“voce femminile”

Proprio in merito alla mancata nomina il ministro puntualizza:
“Una nomina del genere si perfeziona con l’invio all’Ufficio centrale di Bilancio. Questo invio non è stato mai fatto, non è mai avvenuto, non esiste un protocollo che certifichi l’invio all’Ufficio centrale di Bilancio”

Quanto alla “voce femminile”, a cui fa riferimento Maria Rosaria Boccia, e che invitava a interrompere la nomina, il ministro spiega:
“Ricordo che in una discussione con mia moglie, lei mi diceva di interrompere ogni rapporto con questa persona, anche di tipo lavorativo. La voce potrebbe essere di mia moglie. Io non ho ascoltato questo conversazione”

Sangiuliano in lacrime si scusa con la moglie

Poi, con le lacrime agli occhi il ministro chiede scusa per il suo comportamento alla moglie, la giornalista Federica Corsini, che definisce la persona più importante della sua vita e dice di non essere disposto a rinunciare a lei.

“La prima persona a cui devo chiedere scusa, perché è una persona eccezionale, è mia moglie. Poi chiedo scusa a Meloni per l’imbarazzo procurato a lei e al governo. Chiedo scusa ai miei collaboratori che si sono trovati coinvolti nella vicenda”

“Chat compromettenti? Sarebbe reato”

In merito all’ipotesi che possano essere divulgate chat compromettenti, Sangiuliano puntualizza che sarebbe reato.

“Il rapporto con Boccia è iniziato poco dopo esserci conosciuti, nei primi giorni di maggio, e si è esaurito a fine luglio: se uscissero chat sulla nostra relazione affettiva si configurerebbe un reato.
Sospettavo qualcosa sulle possibili registrazioni di Boccia ed è stato uno dei motivi per cui ho voluto interrompere il rapporto – aggiunge –. Non voglio pensare a complotti, ma i dettagli che emergono in queste ore mi spingono a riflettere: al momento comunque escludo categoricamente che possa esserci una regia dietro. Mi sembrerebbe strano se dovesse esserci un’inchiesta giudiziaria su relazioni personali: posso comprendere la delusione sentimentale di Boccia nei miei confronti, perché non lasciavo mia moglie o per la mancata nomina, ma io privilegio l’istituzione rispetto a una convenienza personale”

Le prime reazioni

Il centrodestra per ora continua a quindi sostenere il ministro:
“Io mi fido dei colleghi con cui lavoro” dice il leader della Lega, Matteo Salvini.

Anche il responsabile dell’organizzazione di FdI Giovanni Donzelli, al termine della riunione dell’esecutivo del partito, interpellato sul caso Sangiuliano, alla domanda se sia stata rinnovata la fiducia al ministro replica
“Nessuno l’ha mai tolta”

Ma il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, è più duro: a Sangiuliano, dice, “certamente rivolgerei un invito alla cautela quando si occupano posti di responsabilità”

“Siamo all’autoassoluzione in diretta tv. Con il principale tg del servizio pubblico televisivo utilizzato per finalità personali. Aspettiamo il ministro Sangiuliano in parlamento per illustrare i dettagli di questa torbida vicenda che lo riguarda e che sta Imbarazzando l’intero governo”

È secco il commento della capogruppo democratica nella commissione cultura della Camera, Irene Manzi.

🌈 4 set 2024
Federica Corsini, chi è la moglie di Sangiuliano e che ruolo gioca nell’affaire Boccia
Sarebbe della giornalista Rai l’audio in cui viene chiesto di stracciare la nomina a consigliere della 41enne. Quella passerella a Venezia col ministro per gettare acqua sul fuoco

Il ministro Sangiuliano e la moglie Federica Corsini alla cerimonia di apertura della Mostra del cinema di Venezia

Da un lato quelle mani strette l’una all’altra nella passerella della Mostra del cinema di Venezia, come a rinsaldare un legame che inevitabilmente potrebbe vacillare tra Gennaro Sangiuliano e la moglie Federica Corsini, dall’altro le dichiarazioni del ministro al quotidiano ‘La Stampa’, le voci inarrestabili sull’affaire Maria Rosaria Boccia, e infine la totale ammissione di una relazione in un’intervista al Tg1.

Nella vicenda che vede coinvolto il titolare della Cultura, bersagliato dalla 41enne che continua a pubblicare scambi di mail, audio e biglietti aerei per dimostrare che la stessa aveva accesso a documenti riservati e i suoi viaggi accanto al ministro non erano certi pagati di tasca propria, che ruolo gioca la moglie di Sangiuliano?

Corsini, giornalista professionista nata e cresciuta a Roma, in passato ha lavorato nell’organizzazione di grandi eventi (scherzo del destino), prima di debuttare in Rai collaborando a una trasmissione musicale, fino a diventare vice caporedattore.

Nel 2018 ha sposato Gennaro Sangiuliano, ma ha tenuto sempre un basso profilo riguardo al suo privato. E lo fa tuttora, decidendo (almeno fino a questo momento) di non esporsi nella querelle che vede coinvolto il marito.
Parlano piuttosto i gesti, come il segnale lanciato pochi giorni fa sul tappeto rosso al Lido, dove la giornalista ha sfilato con un lungo abito verde acido di chiffon accanto al marito, in una lunga sfilata in cui i due non si sono mai lasciati la mano.

Siamo uniti, questa vicenda non scalfisce il nostro matrimonio, potrebbe essere stato il sottotitolo

Ma secondo indiscrezioni, il ruolo della moglie nella vicenda sarebbe molto più che determinante, perché la voce di donna (in un audio che sarebbe in possesso della 41enne) che avrebbe chiesto di stracciare la nomina di Boccia a consulente per i grandi eventi, sarebbe proprio quella della moglie del ministro.

“Siamo sicuri che la nomina non ci sia stata? A me la voce che chiedeva di strappare la nomina sembrava femminile… la riascoltiamo insieme?”

scrive Boccia su Instagram, usato in questi giorni per sparare una cartuccia dietro l’altra a favore della sua tesi.

E così la vicenda si complica, ancor più con le dichiarazioni fatte da Sangiuliano a La Stampa.

Nelle trasferte tra giugno, luglio e agosto, dice Sangiuliano,

“ho pagato tutto io con la mia carta di credito personale. Pubblico tutto, ricevute ed estratti conto relativi a tutti i posti in cui siamo stati insieme, da Taormina a Polignano, da Sanremo a Milano” 

“Cosa credete che facesse Salvini con la Isoardi? E poi con la Verdini, anche prima di stabilizzare la loro relazione? E Franceschini con la De Biase, prima che diventasse sua moglie?”, dice ancora.

Paragoni che suonano proprio come l’ammissione di un rapporto intimo e privato tra il ministro e Maria Rosaria Boccia.
“È il motivo per cui abbiamo bloccato la sua nomina come consigliera per i grandi eventi – rivela – Aveva il curriculum e le carte in regola per svolgere quel ruolo, ma quando la nostra reciproca stima professionale è diventata un fatto privato, io per primo ho ritenuto di dover fermare tutto. Dovrebbero applaudirmi per questo”
sostiene quasi candidamente Sangiuliano.

E infine:

“Mi chiedo come si faccia a chiedere le mie dimissioni per questa vicenda costruita sul gossip quando ci sono altri ministri o membri del governo che hanno situazioni molto più complicate della mia”

“La cosa – così la definisce Sangiuliano – si è interrotta e basta, non c’è altro da dire”

Almeno fino a sera, quando al Tg1 delle ore 20, Sangiuliano parla di “relazione affettiva e sentimentale” con Boccia, ammettendo di aver rassegnato le dimissioni, respinte però dalla premier.
Da ultimo le scuse, alla moglie e a Meloni.

🔹4 set 2024 
Sangiuliano al Tg1: io e Boccia avevamo una relazione. 

“Meloni ha respinto le mie dimissioni. Non sono ricattabile”

Il ministro della Cultura in una lunga intervista ammette la relazione con l’imprenditrice e influencer, poi in lacrime si scusa con la moglie e con la premier.
“Possibili chat compromettenti? Se uscissero sarebbe reato”

#ègiustoinformare

MINISTRO DELLA CULTURA Gennaro Sangiuliano : 

“Chiedo scusa a mia moglie. Poi a Meloni che mi ha dato fiducia per l’imbarazzo”

Il ministro Sangiuliano e la moglie Federica Corsini alla cerimonia di apertura della Mostra del cinema di Venezia
Anche oggi il trionfo della famiglia tradizionale Boccia ~ Sangiuliano ~ c’eravamo tanto amati

Non è Temptation Island e siamo oltre la propaganda. Uno speciale del telegiornale del servizio pubblico dedicato al tradimento di un ministro, con lacrime annesse.
#Sangiuliano

In un Paese civile un Ministro riferisce in parlamento, non al Tg1

https://x.com/grande_flagello/status/1831406993917276507?s=46&t=0OGzK5SQWS1KV1fVjcsL2w

#ègiustoinformare

L’amante girava per ministeri e parlamento a spese nostre, faceva video e foto con gli occhiali di Meta, e chissà cos’altro verrà fuori.

Il Ministro ha mentito più e più volte. Quando la bugia diventa insostenibile, prova a rassegnare le dimissioni.

E in diretta al Tg1 ci fa sapere che la Presidente del Consiglio le ha respinte.

Cosa deve succedere perché a destra si dimetta qualcuno?

Undici anni fa la stessa #Meloni chiedeva “un gesto di responsabilità” a Josefa Idem allora ministra dello sport per una presunta IMU non pagata.

Bei tempi, quando i ministri per cose molto meno gravi si dimettevano.

Stanno facendo la storia.

Sì, dell’indecenza italiana

🔹 REAZIONI E COMMENTI A CALDO IN RETE

Professore Guido Saraceni :

Chiedo scusa a mia moglie e a Giorgia Meloni.
Questa è la cosa più grave che ho sentito dire ieri sera da Sangiuliano.
Caro ministro, Invece di continuare a pensare ai suoi rapporti personali – affettivi e di potere – avrebbe dovuto prima di tutto chiederre scusa ai comuni cittadini, a tutti i lavoratori privi di conoscenti, amici e santi in paradiso.

Lei avrebbe dovuto chiedere scusa a tutti noi, allo Stato Italiano, per il quale ricopre, con inaccettabile disinvoltura, un incarico delicatissimo e di grande prestigiio.

Secondariamente, lei avrebbe dovuto chiedere scusa a Maria Rosaria Boccia, per averle promesso una nomina che ha poi stracciato, per averla esposta al pubblico ludibrio, per averne violato la privacy – rivelando, in diretta nazionale, i dettagli di una relazione affettiva che avrebbe dovuto presuntivamente restare privata.   

Insomma, avrebbe dovuto chiedere scusa a Maria Rosaria Boccia per averla sedotta, illusa e scaricata pubblicamente, nel peggiore dei modi.

Detto ciò, a noi della sua personale morale e delle sue relazioni sentimentali non interessa nulla. 
Pretendiamo però che lei adempia al ruolo pubblico che ha l’immensa fortuna di ricoprire con la disciplina e l’onore richiesti dalla nostra Costituzione.
Vorremmo che la smetteste di considerare lo Stato come se fosse una cosa vostra.
Vorremmo che la smetteste di prenderci in giro.

Continuando a giocare con le virgole e con le parole, supponendo di avere a che fare con dei cretini, il ministro ripete che il suo ministero non ha speso un euro. Ma non può dire “nemmeno un euro di denaro pubblico” (come chiede testualmente il giornalista). Perché c’è il rischio che altri enti o organizzazioni abbiano speso soldi pubblici per le trasferte di Boccia, come membro  dello staff ministeriale.

Ringraziamo anche il governo per aver usato ancora una volta la Rai ed il Tg1 come se fossero di sua esclusiva proprietà

#sapevatelo2024

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