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SEQUESTRATI DUE SMARTPHONE NEL CARCERE DI MELFI: «BRILLANTE OPERAZIONE»

Il segretario Interregionale Uspp: «È necessario dotare gli agenti di strumenti tecnologici adeguati»

Rinvenuti due cellulari individuati e sequestrati dalla Polizia Penitenziaria nel super carcere di Melfi, in possesso di due detenuti assegnati al circuito alta sicurezza di origine pugliese. Le ricerche sono iniziate subito dopo che alcuni dipendenti si sono accorti di «movimenti strani nel carcere federiciano» ed hanno denunciato agli organi competenti. «Auspichiamo che quanto prima si proceda anche in Basilicata alla formazione di personale specializzato anti drone», sottolinea Vito Messina Segretario Interregionale Puglia Basilicata, che si complimenta con i colleghi «per la brillante operazione». «Occorre avviare agenti della Polizia Penitenziaria all’abilitazione alla formazione per fronteggiare l’annoso problema dell’introduzione di droga e telefoni nelle carceri attraverso i droni» continua Messina. «L’abbiamo ribadito più volte – aggiunge Messina- è necessario dotare la polizia penitenziaria di strumenti tecnologici adeguati come i jammer (gli inibitori di segnale telefonico) per sconfiggere l’introduzione dei telefoni nelle carceri». Il sindacalista, infine, ricorda che a Melfi mancano agenti e che «solo con enormi sacrifici si riesce a mantenere l’ordine e la sicurezza interna. Denunciamo da tempo il fatto che nel distretto siamo dilaniati dai grossi tagli effettuati sulle piante organiche, da poco ho chiesto di avviare una commissione ad hoc per la riparame- trazione delle piante organiche, in Puglia e Basilicata. La politica ha promesso di risolvere questa annosa problematica, vedremo» conclude Messina

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