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“BASILICATE” RACCONTA LA CULTURA LUCANA NEL MONDO

Il progetto è supportato dalla Regione. Incomprensibili gli attacchi per screditare l’operato degli organizzatori

La Regione Basilicata si è dichiarata molto lieta ed orgogliosa di aver potuto supportare il progetto “Basilicate” che è stato varato lo scorso luglio nel Castello di Lagopesole. Il tutto in concomitanza con il ripristino del Museo dell’Emigrazione Lucana, già sede del Centro dei Lucani nel Mondo Nino Calice della Regione Basilicata. L’evento di grande spessore culturale e scientifico, aveva l’intento di presentare alla comunità lucana in Basilicata il lavoro che, a partire da Luglio 2023, è in corso di realizzazione dalla Federazione dei Circoli e Associazioni dei Lucani in Piemonte a seguito dell’assegnazione del progetto finanziato con finanziamento FSC – Fondo per lo Sviluppo e la Coesione – Tutela e valorizzazione del patrimonio storico, documentario e iconografico dell’Emigrazione Lucana. Il Fondo per lo Sviluppo e la Coesione (FSC) è lo strumento con il quale lo Stato finanzia la politica regionale territoriale di sviluppo attraverso progetti strategici sia di carattere infrastrutturale sia immateriale, di rilievo nazionale, interregionale e regionale. La Federazione dei Circoli ed Associazioni dei Lucani in Piemonte è stata individuata quale ente attuatore dagli Uffici Regionali perché Federazione storica che conta numerose associazioni al suo interno ed attività di promozione e valorizzazione della Basilicata da oltre trent’anni. La stessa ha deciso di contattare organizzazioni culturali ed agenzie di grafica e comunicazione che avessero sede in Basilicata, in grado di dimostrare di sa- per gestire un progetto di una tale portata. Le attività svoltesi a partire da Novembre 2023, hanno permesso di generare un interesse nei confronti del progetto che non ha eguali nella storia del Centro dei Lucani nel Mondo Nino Calice: il progetto ha infatti ricevuto il riconoscimento del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione ed è patrocinato dal Consolato Generale d’Italia a New York, di Buenos Aires e dalle Ambasciate di Buenos Aires e Montevideo. Ha inoltre ricevuto il riconoscimento di progetto d’interesse del Ministero della Cultura dell’Uruguay. A partire dal 22 Agosto sono state inaugurate le Mostre a New York, Buenos Aires e Montevideo. La prossima tappa sarà la prima mostra in Italia di Basilicate, con l’inaugurazione il 16 Settembre presso il Polo del ‘900 di Torino. Il 9 Ottobre sarà la volta di Genova dove, presso il MEI – Museo dell’Emigrazione Italiana, verrà presentato il viaggio del progetto e la pubblicazione in italiano, inglese e spagnolo, che raccoglie importanti contributi sui temi dell’emigrazione affrontati all’interno della Mostra. Aspettiamo di poter comunicare quanto prima l’ampliamento del percorso museale all’interno del Castello di Lagopesole grazie al prezioso lavoro svolto dalla Federazione dei Circoli e delle Associazioni dei Lucani in Piemonte. Alla luce di tutto questo, risulta incomprensibile l’accanimento sistematico da parte di alcuni nel tentativo di contrastare l’indubbio valore del lavoro svolto in primis dagli Uffici Regionali coinvolti, dal Comitato Tecnico Scientifico del Centro dei Lucani nel Mondo Nino Calice, dalla Federazione dei Circoli e Associazioni dei Lucani in Piemonte e da tutti i professionisti coinvolti per la realizzazione del progetto. Sarebbe il caso di fare chiarezza sulle accuse strumentali che, a partire dal 26 Luglio 2024, hanno costantemente accompagnato tutte le azioni supportate dal governo e dagli Uffici Regionali. Essi hanno invece lavorato con molto zelo ed altrettanta trasparenza sia per ripristinare il Museo dell’Emigrazione Lucana all’interno del Centro dei Lucani nel Mondo Nino Calice (Castello di Lagopesole). a partire da Febbraio 2024 c’è stato un continuo attacco che, con inspiegabile acredine nei confronti dell’operato, ha iniziato a screditare l’operato della Regione Basilicata, degli Uffici Regionali coinvolti, del Centro dei Lucani nel Mondo e, non in ultimo, della coordinatrice del comitato tecnico scientifico, l’arch. Carmela Mimì Coviello. I continui attacchi sono stati supportati da numerose richieste di accesso agli atti. Occorre chiarire che i controlli richiesti circa la rendicontazione e la correttezza delle procedure, per progetti finanziati con Fondi FSC, vengono sistematicamente effettuati sia dagli uffici regionali che a livello europeo e che se ci fossero state criticità nelle procedure, sarebbero state già rilevate a monte dagli organismi competenti. In ultimo, si dovrebbe fare attenzione dell’avanzare accuse e nello screditare figure professionali come la coordinatrice che sta collaborando con la Regione Basilicata allo scopo di favorire ed agevolare l’internazionalizzazione della nostra regione spesso polverosa, provinciale ed autoreferenziale, prendendo parte a processi e progetti visionari, di grande spessore scientifico e culturale. L’arch. Carmela Mimì Coviello, delegata dal presidente Bardi a Settembre 2020 nel ruolo di coordinatrice del comitato tecnico scientifico del Centro dei Lucani nel Mondo Nino Calice, è stata nominata per il suo alto profilo scientifico e culturale, per i suoi meriti in ambito professionale e accademico, per le sue capacità di coordinamento e gestione di processi complessi. Nel corso del primo mandato, ha coordinato il comitato tecnico scientifico del Centro costituito dalle rappresentanze del Polo Bibliotecario di Potenza, dell’Università della Basilicata, della Soprintendenza Bibliografica ed Archivistica della Basilicata e del Comune di Avigliano. La coordinatrice così come i membri del comitato tecnico scientifico del Centro dei Lucani nel Mondo Nino Calice, non ricevono alcuna indennità né stipendio da parte della Regione Basilicata ma il ruolo dello stesso è di mero supporto consultivo rispetto alle azioni che l’Ufficio Regionale Sistemi Culturali mette in campo a sostegno delle attività promosse dal Centro. La Federazione dei Circoli e Associazioni dei Lucani in Piemonte, dal canto suo, ha coinvolto nel progetto affidato le realtà culturali che ha ritenuto all’altezza di realizzare il progetto, dopo attenta valutazione e così come sopra chiarito. Il conflitto d’interesse presunto da parte della coordinatrice che, nel suo ruolo non ha potere decisionale così come gli altri componenti del comitato tecnico scientifico né percepisce alcun compenso professionale 1/o indennità da parte della Regione Basilicata in qualità di dipendente e/o consulente, non sussiste in quanto la Federazione affidataria del progetto, soggetto attuatore di natura privata, aveva tutto il diritto di affidare a soggetti terzi la realizzazione e, nello specifico, ad un gruppo di studiosi e professionisti di alto profilo e competenza che stanno dimostrando grande impegno e risultati inattesi al di sopra di qualsiasi aspettativa, che consentono alla Regione Basilicata di avere uno spazio nel panorama internazionale fino ad ora molto ridotto.

Rosamaria Mollica

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