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NON È OBBLIGATORIA LA LAUREA PER FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA ASPETTANDO IL G7

La sorella del neo ministro della cultura, Antonella Giuli a lungo responsabile della comunicazione di Fratelli d’Italia e poi portavoce del ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida lavora da qualche mese nell’ufficio stampa della Camera dei deputati, assunta a chiamata diretta e a 120.000 euro l’anno

È GIUSTO INFORMARE

VENERDÌ 6 SETTEMBRE 2024 

🔺Chi è Alessandro Giuli, il nuovo ministro della Cultura❓

Giornalista, ex condirettore del Foglio e presidente della Fondazione Maxxi Museo Nazionale delle Arti del XXI Secolo ha una lunga storia di militanza giovanile nell’estrema destra romana

🔹Il presidente della fondazione MAXXI Alessandro Giuli è il nuovo ministro della Cultura

Venerdì pomeriggio ha giurato al Quirinale davanti al presidente della Repubblica Sergio Mattarella, prendendo il posto di Gennaro Sangiuliano, che si era dimesso poco prima per le polemiche generate dal caso di Maria Rosaria Boccia.

Gennaro Sangiuliano, ministro per la cultura, al suo arrivo a palazzo Chigi per la riunione della Cabina di regia per il PNRR e del Consiglio dei ministri, Roma 24 giugno 2024. ANSA/FABIO FRUSTACI

Nato a Roma nel 1975, Giuli ha una storia di militanza giovanile nell’estrema destra. Ereditò la fede politica dalla famiglia del padre: il nonno paterno era stato un convinto sostenitore del regime di Benito Mussolini e della Repubblica di Salò. A quattordici anni Giuli si iscrisse al Fronte della Gioventù, l’organizzazione giovanile del Movimento Sociale Italiano (MSI, partito nostalgico del fascismo erede proprio della Repubblica di Salò). Partecipò anche a movimenti neofascisti e neonazisti attivi in città. Dopo la maturità classica al Liceo Tasso, nel 1994, si iscrisse alla facoltà di Lettere dell’Università La Sapienza, dove seguì perlopiù corsi di filosofia. In quegli anni sviluppò la sua passione per il paganesimo precristiano e le popolazioni italiche antiche, a cui avrebbe dedicato negli anni studi e ricerche con collegamenti alla cultura neofascista, che nel corso del Novecento si è ispirata spesso ai rituali e all’immaginario di quei popoli.

🔹Nel frattempo Giuli iniziò la sua carriera da giornalista nel quotidiano del Partito socialdemocratico italiano, di centrosinistra, L’Umanità

Durante gli anni dell’università, mai conclusa, iniziò a lavorare alla Vespina, un’agenzia di stampa fondata e diretta dal giornalista Giorgio Dell’Arti

Da lì nel 2004 passò al Foglio di Giuliano Ferrara, prima come collaboratore, poi come cronista politico, fino a diventare vicedirettore e poi condirettore del quotidiano tra il 2015 e il 2016.
Giuli riteneva tuttavia sbagliata la linea editoriale del giornale, che in quel periodo andò più verso sinistra sostenendo l’ascesa politica di Matteo Renzi, allora segretario del PD.
Lasciato Il Foglio, andò a dirigere la rivista Tempi, di orientamento cattolico e conservatore.

🔹Giuli ha avuto anche varie collaborazioni con programmi tv e giornali

Tra il 2020 e il 2022 ha condotto e curato alcune trasmissioni su Rai 2, nessuna però di grande fortuna e alcune sospese dopo appena un paio di puntate per carenza di ascolti.
Nel periodo del primo governo “gialloverde” guidato da Giuseppe Conte si è avvicinato alla Lega, ma è sempre rimasto molto legato agli ambienti della destra romana, ed è da tempo amico di Giorgia Meloni e di vari dirigenti del suo partito.
Sua sorella Antonella Giuli, a lungo responsabile della comunicazione di Fratelli d’Italia e poi portavoce del ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida, lavora da qualche mese nell’ufficio stampa della Camera dei deputati

🔹https://x.com/RaiDue/status/1430077423526236160?ref_src=twsrc%5Etfw%7Ctwcamp%5Etweetembed%7Ctwterm%5E1430077423526236160%7Ctwgr%5E288aed7b2047f2768a1522823c02c4340a5a7037%7Ctwcon%5Es1_c10&ref_url=https%3A%2F%2Fd-2605298962426110744.ampproject.net%2F2406252034000%2Fframe.html

🔹Il suo nome era circolato con una certa insistenza già nell’ottobre del 2022, come possibile ministro della Cultura del governo di Meloni

Invece un mese dopo il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano lo nominò presidente della fondazione MAXXI, quella che gestisce il museo dell’arte contemporanea di Roma e che fino a quel momento era stata sempre controllata da persone di area progressista.
Negli ultimi tempi, pur senza mai rinnegare il suo passato e la sua militanza giovanile, Giuli ha tentato di rappresentare un approccio più moderato e istituzionale della destra, predicando la necessità di abbandonare le istanze sovraniste più radicali e contro l’“establishment” cosiddetto che caratterizzano la propaganda di Fratelli d’Italia.
È sposato con Valeria Falcioni, giornalista di Sky, con cui ha due figli.

Alessandro Giuli durante la conferenza programmatica di Fratelli d’Italia a Pescara, 26 aprile 2024 (Foto Roberto Monaldo/LaPresse)

#ègiustoinformare 

NON È OBBLIGATORIA LA LAUREA PER FARE IL MINISTRO

del Ministero della Cultura ma è altrettanto evidente e chiaro la necessità di trasparenza e verità, qual è la reale necessità di riportare in rete CV et biografia di Alessandro Giuli con dati non veritieri ❓

Dati sintetici
Giornalista, conduttore tv e politico italiano
DATA DI NASCITA
Sabato 27 settembre 1975
LUOGO DI NASCITA Roma, Italia
ETÀ 48 anni

Biografia
1️⃣ Gli esordi da giornalista
2️⃣ Alessandro Giuli: una carriera in evoluzione tra libri e televisione
3️⃣ Gli anni 2020
4️⃣ Alessandro Giuli: vita privata e curiosità
5️⃣ Fotografie e immagini
6️⃣ Commenti

Alessandro Giuli nasce a Roma il 27 settembre 1975. Giornalista e conduttore televisivo italiano noto per la forza con cui esprime le proprie posizioni, nel 2021 è salito agli onori della cronaca per le critiche mosse nei confronti del segretario del Partito Democratico Enrico Letta in relazione alla posizione di mancata mediazione sul tanto discusso Decreto di Legge proposto da Alessandro Zan, a tutela della comunità LGBT.
Scopriamo di seguito i tanti interessi e sbocchi lavorativi nel mondo della comunicazione di Alessandro Giuli, senza dimenticare di dare uno sguardo anche alla sua vita privata.

🔹Gli esordi da giornalista

Nella capitale d’Italia trascorre i primi anni della sua vita, dedicandosi con grande passione allo studio per cui è molto portato. L’impegno senza sosta gli consente di conseguire senza particolare sforzo la maturità presso il liceo classico; conclude poi con notevole successo il percorso accademico conseguendo una laurea in Filosofia.

🔹Nel periodo della gioventù Alessandro Giuli coltiva l’interesse per la comunicazione, in particolar modo per il giornalismo, collezionando diverse esperienze lavorative per fare gavetta. Le testate che si avvalgono della collaborazione di Alessandro in veste di aspirante giornalista sono tra le più importanti del settore. Le redazioni in cui trascorre i primi anni di carriera sono molto note e vedono la partecipazione di alcuni nomi tra i più rappresentativi del giornalismo italiano.

È in modo particolare al Foglio, diretto da Giuliano Ferrara, che Alessandro Giuli si lega quando diventa ufficialmente giornalista professionista. Della testata di Milano diventa anche vicedirettore nel 2008, carica che nove anni più tardi viene cambiata in co-direttore.

Alessandro Giuli: una carriera in evoluzione tra libri e televisione

Il talento per la parola scritta di Giuli trova espressione anche nel mondo editoriale.
Sono diverse le opere pubblicate dal giornalista e autore; tra queste c’è Il passo delle oche.
L’identità irrisolta dei postfascisti, edito nel 2007, seguito cinque anni più tardi da E venne la Magna madre: i riti, il culto e l’azione di Cibele Romana.

Oltre a essere impegnato in pianta stabile con il Foglio, colleziona nel frattempo numerose collaborazioni, tra le quali spiccano in particolar modo quelle con la testata romana di stampo conservatore Il tempo;
con quella di area populista di destra Libero, ma anche con il giornale riformista Linkiesta e con il Corriere dell’Umbria.

Tale notevole diversità di orientamenti delle testate denota una tendenza all’analisi che non si ferma esclusivamente a posizioni ideologiche; è per questo motivo che Alessandro Giuli viene apprezzato anche da quanti non afferiscono alla sua stessa parte politica.

Ispirato anche dalla carriera della moglie Valeria Falcioni, che lavora presso la prestigiosa emittente televisiva Sky nella redazione del Tg24, il giornalista inizia a prestare il proprio volto anche in qualità di opinionista di alcuni programmi televisivi.
Tra quelli che gli consentono di acquisire maggiore notorietà anche presso il grande pubblico spicca Povera patria (2019, poi cambiato in Patriae), in collaborazione con Annalisa Bruchi, assieme alla quale aveva condotto in precedenza anche Night Tabloid (2018), sempre su Rai Due.

🔹Gli anni 2020 

Dopo aver pubblicato il libro “Sovranismo per esordienti. Individui e potere tra identità e integrazione” (2018), nella stagione autunnale del 2020 il conduttore televisivo, editorialista, ed esperto di politica interna viene confermato nuovamente dal secondo canale dell’emittente televisiva italiana pubblica, come uno dei volti di punta per i programmi di approfondimento politico.

❇️ La rete lo sceglie per un nuovo programma, Seconda linea, affidandogli la conduzione assieme a Francesca Fagnani.

Tuttavia, dopo solo poche puntate il talk show viene sospeso dalla rete per divergenze creative ed editoriali rispetto all’impianto ipotizzato inizialmente.

❇️ Nel mese di agosto 2021 conduce su Rai 2 “Vitalia – Alle origini della festa”, con Nicola Mastronardi.

Nel mese di ottobre dello stesso anno partecipa come opinionista alla trasmissione “Anni 20 Notte”, condotta su Rai 2 da Francesca Parisella.
Nella stessa stagione è spesso ospite di Otto e mezzo, la trasmissione guidata da Lilli Gruber su La 7.

❇️ Alla fine del 2022 è nominato presidente della Fondazione Maxxi Museo Nazionale delle Arti del XXI Secolo su nomina del ministro della cultura del governo Giorgia Meloni, Gennaro Sangiuliano

❇️ Il 6 settembre 2024 viene nominato nuovo ministro della cultura proprio in sostituzione del dimissionario Sangiuliano

Alessandro Giuli insieme con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella

🔹Alessandro Giuli: vita privata e curiosità
Alessandro Giuli è sposato da diversi anni con Valeria Falcioni, giornalista di Sky Tg24

La coppia ha avuto due figli, una femmina nata nel 2016 e un maschio nato nel 2019.
La famiglia si è stabilita a Roma con due gatti e un cane.

❇️ A metà del mese di ottobre 2020 tutti i quattro componenti della famiglia Giuli sono risultati positivi al Covid-19, scoprendolo grazie all’app Immuni

Nel proprio tempo libero Alessandro si dedica alla degustazione di vini pregiati, nonché alla collezione dei migliori sigari, di cui è grande estimatore.

❇️ Frasi di Alessandro Giuli

<Patria, Nazione, Stato: tre parole magiche. Incastonarle in una nuova Europa “romana” – intendendo Roma come Diritto delle genti (Ius), regolato dal Sacro (Fas) in un ente giuridico laico fondato su una cittadinanza condizionata ma universale – sarebbe il compito di una destra e perfino d’una sinistra ideali. Esisteranno mai queste forme ideali? Alessandro Giuli>

🔺Che laurea ha Alessandro Giulio❓
Militanza e attività giornalistica

Da giovane ha militato nel movimento politico di estrema destra Meridiano Zero di matrice neofascista. Diplomatosi al liceo classico “Torquato Tasso” di Roma nel 1994, ha poi studiato filosofia all’Università di Roma “La Sapienza” senza tuttavia conseguire la laurea.

 

Chi è Alessandro Giuli il ministro che vuole prosciugare le pozzanghere di fascismo e non vota Donald J. Trump

Le dimissioni di Gennaro Sangiuliano conducono Alessandro_Giuli dritto a via del Collegio Romano, numero 27
Ministero della Cultura

Sarà lui il nuovo ministro della cultura del dopo Bocciagate, subito chiamato a gestire un importante impegno in agenda, quello del G7 che dovrebbe fare ancora tappa anche a Pompei a dispetto delle scosse telluriche degli ultimi giorni

Giuli non è un volto nuovo per la destra affine a Giorgia Meloni già quattordicenne era iscritto al Fronte della gioventù.

Da adolescente nel Fronte della Gioventù, da giovane uomo alla guida del Foglio assieme a Giuliano Ferrara.

“Mi sento nella sinistra della destra”

Meloni gli affida la missione non compiuta da Sangiuliano: rompere l’egemonia culturale

🔺CI SONO ALTRI IN FAMIGLIA DA DOVER ESSERE SISTEMATI❓
UNA ALLA VOLTA LE SISTEMIAMO TUTTE,

parola di Giorgia Meloni Presidente del Consiglio

La sorella del neo ministro della cultura, Antonella Giuli a lungo responsabile della comunicazione di Fratelli d’Italia e poi portavoce del ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida lavora da qualche mese nell’ufficio stampa della Camera dei deputati, assunta a chiamata diretta e a 120.000 euro l’anno

👉🏾 Poi Giorgia Meloni si vanta che con loro non ci sono amichettismi

L’amichettismo ha lo spessore culturale e politico di un’emoticon accompagnato da un cuoricino, come fosse un sospiro. L’amichettismo racconta un insieme chiuso di relazioni. Per lo più interessate. Un progetto d’ambizione decisamente professionale, l’affetto appare secondario. Così aderisce alle ragioni e alla prassi del liberismo, sebbene dichiari di collocare il proprio umano presidio esclusivo “a sinistra”.
Il pensiero del singolo, dell’individuo, della persona stessa si ritrova così sostanzialmente negato, cancellato; assente è ogni vera libertà, la stessa fantasia, così nel suo recinto; in definitiva siamo nel dominio del conformismo. (Fulvio Abbate, L’amichettismo, maggio 2023, Pdfinprop Edizioni, p. 5)

• Ora, la prima cosa da chiarire è che Rai e Cultura non sono neanche lontanamente sinonimi. Secondo: che l’ennesimo avvicendamento in direzioni e vicedirezioni di perlopiù oscuri funzionari non cambierà di una virgola la storia della cultura italiana. Terzo: che così fan tutti, è semplice «amichettismo», o nepotismo, ognuno premia i suoi; e d’altra parte anche chi denuncia scandalizzato «l’assalto della destra al fortino Rai» riconosce implicitamente che in quel fortino s’era asserragliata la sinistra. (Antonio Polito, Corriere della sera, 13 maggio 2023, p. 13, Politica)

• Lo dice Giorgia Meloni, intervistata a Repubblica su Rete4, sul caso nomina di Luca De Fusco alla guida del teatro di Roma. “Quel tempo è finito, nei posti ci vanno le persone che hanno le competenze, non serve più avere la tessera del partito democratico. In Italia vige l’amichettismo, questo è amichetto mio… Questi circoli di amichettisti hanno un indotto. È finito quel tempo. Questo è il tempo del merito”, aggiunge la presidente del Consiglio. (Repubblica.it, 22 gennaio 2024, Roma)

• La parola “amichettismo” utilizzata dalla presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, alla tv, per criticare i circoli intellettuali di sinistra, piace e diverte il professore Claudio Marazzini, presidente onorario dell’Accademia della Crusca, la secolare istituzione fiorentina che custodisce il tesoro della lingua italiana. “Mi fa venire in mente, per associazione, nepotismo e familismo, costruiti allo stesso modo – ha dichiarato l’illustre linguista all’Adnkronos –. La parola è divertente e tutta italiana. Non mi dispiace che sia entrata nella battaglia politica. Vedremo se durerà”. (Mario Conti, 7colli.it, 23 gennaio 2023, citando Paolo Martini da Adnkronos)

• Da giorni è diventata nota al grande pubblico una parola diffusa a suo tempo sopratutto fra i lettori di Fulvio Abbate, “amichettismo”. L’amichettismo, in politica e non solo, è quel fenomeno para-politico, para-sociale, para-antropologico, che prevede l’impiego di famigliari e amici, amichetti appunto, per gestire non solo la cosa pubblica, ma anche quel che le ruota attorno. (David Allegranti, Nazione.it, 30 gennaio 2024, Pecore elettriche).

#sapevatelo2024 

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