EX MINISTRO GENNARO SANGIULIANO INDAGATO DALLA PROCURA DI ROMA
“A prescindere da come finirà, le indagini dimostrano che non si è trattato di una questione privata, di semplice gossip, come ha provato a sostenere strenuamente il governo”
È GIUSTO INFORMARE
CON IL CONTRIBUTO DELLE MAGGIORI TESTATE GIORNALISTICHE NAZIONALI FACCIAMO IL PUNTO DELLA SITUAZIONE SUL CASO SANGIULIANO DOPO L’ESPOSTO DI ANGELO BONELLI
Il ministro Sangiuliano non ha fornito spiegazioni sul motivo per cui la dottoressa Boccia, pur non ricoprendo alcun ruolo nel Ministero, abbia utilizzato mezzi e servizi dello Stato, inclusa l’auto della scorta. Sangiuliano sostiene di aver pagato tutto di tasca propria, ma, fermo restando che questo è da verificare, l’uso improprio di mezzi e servizi dello Stato potrebbe configurare il reato di peculato.
Poiché né la premier né il ministro hanno ritenuto opportuno rispondere al quesito che poniamo da giorni, ovvero se la dottoressa Boccia abbia utilizzato mezzi e servizi dello Stato, ho deciso di presentare un esposto alla Procura della Repubblica di Roma.
Angelo Bonelli nell’intervista a Repubblica
https://europaverde.it/2024/09/04/caso-boccia/
esposto presentato alla Procura della Repubblica di Roma
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è giusto informare : indagato
Ministero della Cultura
Gennaro Sangiuliano
indagato dalla Procura di Roma
Peculato e rivelazione e diffusione di segreto d’ufficio i reati ipotizzati
L’ex ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, è indagato dalla Procura di Roma.
A riportare la notizia, sul proprio sito internet, è la Repubblica citando un articolo del Corriere della Sera.
I reati ipotizzati dai magistrati sono quelli di peculato e rivelazione e diffusione di segreto d’ufficio.
Come da protocollo, rivela il
Corriere della Sera il fascicolo adesso verrà trasmesso al tribunale dei Ministri, considerando la carica ricoperta fino a pochi giorni fa da Sangiuliano.
I fatti che i pm sono chiamati ad approfondire ruotano intorno agli stessi per i quali l’ex titolare del Mic ha presentato le dimissioni irrevocabili, ovvero al rapporto con la #41enne Maria Rosaria Boccia coinvolta in #attivitàistituzionali anche senza un preciso incarico.
Il reato di peculato riguarda i presunti viaggi che l’imprenditrice ha detto di aver fatto insieme con l’ex ministro, anche di lungo raggio e per eventi non legati al ruolo di #Sangiuliano.
Lo stesso ex ministro ha ribadito più volte che nessun euro pubblico è stato speso in favore di #Boccia. Discorso simile per il reato di rivelazione e diffusione di segreto d’ufficio, un’accusa che nasce sempre dalle parole della consulente che ha più volte affermato di essere stata coinvolta in riunioni organizzative in vista del G7
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è giusto informare
Sangiuliano indagato per il caso Boccia: le accuse di peculato e rivelazione di segreto. E anche la Corte dei Conti apre un fascicolo
{di Fulvio Fiano Corriere della Sera
#10settembre2024}
L’ex ministro iscritto per peculato e rivelazione di segreto per il coinvolgimento di Maria Rosaria Boccia nelle attività istituzionali senza che ne avesse titolo.
L’ipotesi del danno erariale
L’ex ministro Gennaro Sangiuliano è indagato per peculato e rivelazione e diffusione di segreto d’ufficio dalla procura di Roma. La sua iscrizione nasce dalla denuncia presentata dal deputato di Avs ANGELO BONELLI la scorsa settimana al posto di polizia di Montecitorio. Questa mattina il fascicolo sarà trasmesso al tribunale dei ministri, competente per gli atti compiuti dall’ex titolare del Mic nell’esercizio delle sue funzioni. Sangiuliano sarà dunque chiamato presto a rispondere nel merito del coinvolgimento della 41enne senza titolo, di Maria Rosaria Boccia nelle sue attività istituzionali senza che lei ne avesse titolo. Anche la Corte dei Conti del Lazio ha aperto a suo carico un fascicolo per danno erariale in relazione alle eventuali spese con denaro pubblico sostenute per l’imprenditrice di Pompei.
🔹Peculato e informazioni riservate
La Procura capitolina guidata da Francesco Lo Voi sceglie dunque la via più diretta per gestire il caso: come impone la legge passa il fascicolo al collegio competente indicando le circostanze da approfondire. Le verifiche dovranno concentrarsi sui viaggi, i soggiorni, le cene della 41enne che ha accompagnato assiduamente l’ex ministro negli ultimi mesi di attività, per stabilire se ci sia stata una distrazione di soldi pubblici per fini impropri. Il che non vuol dire che ci devono essere necessariamente esborsi diretti del Mic, anche se Boccia ha già diffuso le prenotazioni a suo nome fatte dalla segreteria del dicastero, ma che anche indirettamente sia stata «ospite» del ministro, pur non avendo un ruolo contrattualizzato nel suo staff. I casi più spinosi sono quelli dei viaggi in Liguria e in Puglia per presenziare a festival e meeting finanziati dallo stesso ministero. Sangiuliano ha spiegato che le spese erano a carico degli organizzatori, ma sempre di soldi pubblici si tratterebbe. Controlli saranno fatti anche sull’uso della auto blu del ministro per gli spostamenti della mancata «consigliera ai grandi eventi».
L’ex ministro sostiene che si sia trattato solo di brevi spostamenti, lei rimarca di essere stata prelevata più volte sotto casa e accompagnata anche a concerti (Coldplay, Il Volo). Ultima ipotesi, quella che Sangiuliano abbia inserito nei rimborsi che gli spettano per le missioni anche la quota parte per la sua ospite.
🔹Il danno erariale
Sugli stessi fatti, ma con la qualificazione propria della magistratura contabile, si muoveranno i pm coordinati dal procuratore Paolo Rebecchi. L’eventuale danno erariale andrà quantificato nel dettaglio per procedere poi a un’eventuale contestazione. La magistratura penale ha iscritto inoltre Sangiuliano per rivelazione e utilizzo di segreto d’ufficio, presumendo l’accesso avuto da Boccia a informazioni riservate del ministero, con riferimento in particolare all’organizzazione del G7 della Cultura a Pompei. «Sono lieto che la Corte dei Conti possa accertare la correttezza dei miei comportamenti. Ribadisco: non un euro pubblico è stato speso e lo dimostrerò carte alla mano», aveva commentato Sangiuliano, prima di conoscere l’esistenza anche dell’inchiesta penale.
🔹Le controdenunce
La Procura di Roma attende anche la denuncia che l’ex ministro ha annunciato di voler presentare per le «indebite pressioni» ricevute per mano di Boccia a partire dal post in cui il 26 agosto rivelava la nomina, poi non formalizzata, a sua consigliera. L’avvocato Silverio Sica ribadisce di star raccogliendo e mettendo in fila tutti i passaggi «mediatici» con cui l’imprenditrice ha spinto Sangiuliano alle dimissioni, arricchendoli anche di un excursus sul passato della donna, che aveva già cercato di accreditarsi presso altri ministeri. L’ipotesi è quella della tentata estorsione e della violazione della privacy (le rivelazioni su altre presunte relazioni dell’allora ministro) ma, sottolinea il legale, «ci rimettiamo ai pm per le valutazioni del caso». Anche Beatrice Venezi ha annunciato una querela per diffamazione contro Boccia, che l’ha accusata di conflitto di interessi per il doppio ruolo di consigliera del Mic e direttrice dell’orchestra al concerto per il G7.
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è giusto informare
Sangiuliano indagato dalla procura di Roma
{di Andrea Ossino su la Repubblica}
10 SETTEMBRE 2024 ALLE 01:34
Sono due i reati ipotizzati dai magistrati: peculato e rivelazione e diffusione di segreto d’ufficio
Prima l’indagine della corte dei Conti del Lazio e adesso la notizia di un fascicolo aperto dalla procura di Roma: l’ormai ex ministro Gennaro Sangiuliano è indagato.
Sono due i reati ipotizzati dai magistrati: peculato e rivelazione e diffusione di segreto d’ufficio.
Un epilogo piuttosto scontato, dopo l’esposto presentato dal deputato di Avs Angelo Bonelli.
Come da protocollo, rivela il Corriere della Sera il fascicolo adesso verrà trasmesso al tribunale dei Ministri, considerando la carica ricoperta fino a pochi giorni fa da Sangiuliano.
I fatti che i pm sono chiamati ad approfondire ruotano intorno agli stessi per i quali l’ex titolare del Mic ha presentato le dimissioni irrevocabili, ovvero al rapporto con la 41enne Maria Rosaria Boccia, coinvolta in attività istituzionali anche senza un preciso incarico.
Le verifiche si concentreranno dunque su due fronti.
Il primo, relativo all’eventuale peculato, verte sui benefici ottenuti dalla donna, i viaggi e i soggiorni garantiti alla 41enne mentre era in compagnia dell’ex ministro. Sangiuliano ha più volte sottolineato che il ministero non ha mai versato un euro. Ma questo non vuol dire che non siano stati spesi soldi pubblici impropriamente, aspetto che riguarda dunque anche la Corte dei Conti.
Se dovesse emergere che le trasferte in Puglia o Liguria sono state finanziate da enti che hanno goduto di contributi ministeriali la sostanza non cambierebbe.
La seconda pista investigativa riguarda invece la rivelazione di notizie che dovevano restare dentro le stanze del ministero.
Boccia ha parlato di documenti ricevuti dal Ministero della Cultura
Un fatto che ha allarmato almeno due partner europei che parteciperanno al prossimo G7 della cultura, in programma dal 19 al 21 settembre in Campania.
E che verrà approfondito anche dagli investigatori, desiderosi di comprendere se una persona che non aveva incarichi ufficiali al ministero sia stata messa a conoscenza di notizie sensibili.
Aspetti delicati dunque, che non permettono di archiviare la vicenda come una storia sentimentale di fine estate, messa alle spalle grazie alle dimissioni di Sangiuliano.
Le indagini infatti sono appena iniziate e dovranno svelare se ci sia stata una falla interna al ministero, capace di far trapelare all’esterno notizie compromettenti.
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è giusto informare
🔺Dopo le dimissioni
Corte Conti Lazio avvia verifica sulla vicenda Sangiuliano. L’ex ministro: «Bene, accerterà mia correttezza»
di Redazione Roma
7 settembre 2024 Articolo aggiornato il 9 settembre 2024, ore 13:30
Dai viaggi sulle auto blu all’accesso a informazioni riservate: la vicenda anche sotto la lente della magistratura
I punti chiave
- Sangiuliano: bene Corte Conti, accerterà mia correttezza
- La lente della Corte dei conti
- La versione di Sangiuliano
- Esposti in Procura
- «Milioni di risarcimento»
La procura regionale della Corte dei Conti per il Lazio, presidente Paolo Rebecchi, ha aperto – secondo quanto si è appreso – un fascicolo sulla vicenda Boccia-Sangiuliano per la verifica di tutti gli eventuali profili erariali. Sulla vicenda viene tenuta la massima riservatezza.
Sangiuliano: bene Corte Conti, accerterà mia correttezza
«Lieto che la Corte dei Conti possa accertare la correttezza dei miei comportamenti. Ribadisco: non un euro pubblico è stato speso e lo dimostrerò carte alla mano»
Così l’ex ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, a proposito della decisione della procura regionale della Corte dei Conti per il Lazio di aprire un fascicolo sulla vicenda Boccia per la verifica di tutti gli eventuali profili erariali.
I viaggi sulle auto blu, le trasferte, i concerti, i pranzi e le cene con il ministro. Ma anche l’accesso a informazioni riservate e la partecipazione a riunioni e incontri istituzionali.
Chiusa la vicenda politica con le dimissioni da ministro della Cultura, insomma, il caso Sangiuliano-Boccia si trasferisce nei Palazzi di giustizia e finisce sotto la lente non solo della Corte dei Conti ma anche della magistratura
Le parole dell’ormai ex ministro al Tg1 e quelle dell’imprenditrice campana a La Stampa hanno acceso i riflettori degli organi inquirenti che si preparano ad avviare le indagini del caso, sollecitati anche dall’esposto in Procura del deputato di Avs, Angelo Bonelli.
La lente della Corte dei conti
I magistrati contabili vogliono vederci chiaro sulle spese effettuate dal ministero della Cultura in occasione delle trasferte di Boccia con Sangiuliano. In particolare saranno passate al setaccio le dichiarazioni dell’imprenditrice che ha parlato di diverse trasferte fatte con il ministro sull’auto di tutela, anche su lungo raggio. Ma non è escluso che le indagini possano riguardare anche le ospitate del ministro, in compagnia di Boccia, ad eventi finanziati con contributi statali.
La versione di Sangiuliano
Sangiuliano, dal canto suo, è tornato a ribadire – anche nella sua lettera di dimissioni alla premier Giorgia Meloni – di non aver mai utilizzato neanche un euro del ministero in favore della donna con cui, come ha rivelato lui stesso, aveva una relazione. «Sono lieto di apprendere che la Corte dei conti stia valutando la possibilità di aprire un fascicolo sulla vicenda che mi riguarda – le sue parole prima del passo indietro a Palazzo Chigi -. In tal modo avrò la possibilità di chiarire tutto e dimostrare che non sono stati spesi fondi pubblici né un euro del Ministero è stato utilizzato per viaggi e trasferimenti della signora Maria Rosaria Boccia»
Esposti in Procura
Alle indagini dei magistrati contabili a breve si affiancheranno anche quelle della Procura di Roma. Sul tavolo dei magistrati di piazzale Clodio sono in arrivo l’esposto del deputato di Avs Angelo Bonelli e quello del diretto interessato, Gennaro Sangiuliano.
Il parlamentare dell’opposizione ipotizza i reati di indebita destinazione di denaro pubblico e rivelazione e utilizzazione di segreti d’ufficio. Il riferimento è sempre alle parole di Boccia che ha affermato di essere stata al corrente e coinvolta nelle fasi organizzative del G7 della Cultura di Pompei, città visitata insieme allo stesso ministro. I pm di piazzale Clodio procederanno formalmente all’apertura di un fascicolo, eventualmente in una prima fase a modello 45 (ossia senza indagati né ipotesi di reato) per poi affidare la delega per effettuare indagini. In caso di estremi di reato l’indagine, però, poi passerebbe al Tribunale dei Ministri – anche se Sangiuliano si è dimesso – perché all’epoca dei fatti ricopriva ancora l’incarico.
Ai magistrati si rivolgerà anche lo stesso ministro, come ribadito nella lettera a Meloni. Il suo esposto, come anticipato dal legale Silverio Sica, ipotizzerà il reato di violazione della riservatezza, facendo riferimento alla pubblicazione sui social da parte di Boccia di filmati, mail e audio privati. «Per il materiale che abbiamo esaminato – ha detto il legale – siamo nel pieno di una vicenda privatissima che politicamente risponde alla logica della doppia morale tutta italiana, la morale propria e quella dell’avversario»
«Milioni di risarcimento»
«Ora farò, insieme ai legali che mi aiuteranno, l’avvocato di me stesso – ha detto l’ex ministro in un colloquio con il Messaggero -. Lo sa che sono laureato in giurisprudenza e ho il dottorato in diritto? So bene come si fanno le querele ai giornalisti e conosco purtroppo, ora direttamente sulla mia pelle anche se mai avrei immaginato un cinismo così terribile e un disprezzo della persona tanto forte, la pericolosità devastante delle fake news. Milioni e milioni di risarcimento mi aspetto»
Il legale di Sangiuliano: da Boccia pressioni illecite
Intanto l’avvocato Salvatore Sica, legale dell’ex ministro della Cultura, fa sapere:
«La denuncia è in via di elaborazione e intendiamo depositarla all’attenzione dei magistrati all’inizio della prossima settimana. Mi incontrerò con l’ex ministro Sangiuliano e procederemo allegando all’esposto anche una serie di documenti che dimostrato l’assoluta correttezza della condotta del mio assistito. È innegabile che l’ex ministro, a mio modo di vedere, è stato oggetto di pressioni illecite da parte della dottoressa Boccia che, a mio modo di vedere ma la decisione spetterà ai magistrati, prefigurano il reato di tentata estorsione. Nell’atto che metteremo a disposizione dei pm forniremo una ricostruzione cronologica e dettagliata di questa vicenda che è e resta privatissima»
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🔺Dopo l’esposto
Caso Boccia-Sangiuliano, l’ex ministro indagato dalla Procura di Roma
{di Redazione Roma Il Sole 24 ORE
10 settembre 2024}
I reati ipotizzati dai magistrati sono quelli di peculato e rivelazione e diffusione di segreto d’ufficio
L’ex ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, è indagato dalla Procura di Roma. A riportare la notizia, sul proprio sito internet, è la Repubblica citando un articolo del Corriere della Sera. I reati ipotizzati dai magistrati sono quelli di peculato e rivelazione e diffusione di segreto d’ufficio.
La sua iscrizione nasce dalla denuncia presentata dal deputato di Avs Angelo Bonelli la scorsa settimana al posto di polizia di Montecitorio.
Al Tribunale dei ministri
Come da protocollo, il fascicolo adesso verrà trasmesso al Tribunale dei ministri, considerando la carica ricoperta fino a pochi giorni fa da Sangiuliano. I fatti che i pm sono chiamati ad approfondire ruotano intorno agli stessi per i quali l’ex titolare del Mic ha presentato le dimissioni irrevocabili, ovvero al rapporto con la 41enne Maria Rosaria Boccia, coinvolta in attività istituzionali anche senza un preciso incarico.
Sotto la lente
Il reato di peculato riguarda i presunti viaggi che l’imprenditrice ha detto di aver fatto insieme con l’ex ministro, anche di lungo raggio e per eventi non legati al ruolo di Sangiuliano. Lo stesso ex ministro ha ribadito più volte che nessun euro pubblico è stato speso in favore di Boccia. Discorso simile per il reato di rivelazione e diffusione di segreto d’ufficio, un’accusa che nasce sempre dalle parole della consulente che ha più volte affermato di essere stata coinvolta in riunioni organizzative in vista del G7
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Svolta nel caso Boccia Sangiuliano. L’ex ministro della Cultura è indagato per rivelazione di segreto d’ufficio e peculato.
Ministero della Cultura
L’inchiesta è stata aperta dalla procura di Roma a seguito dell’esposto del leader dei Verdi Angelo Bonelli
Sangiuliano indagato dalla procura di Roma per il caso Boccia: accuse di rivelazione di segreto e peculato
L’ex ministro Gennaro Sangiuliano
è indagato per il caso Boccia, le accuse sono di peculato e rivelazione di segreto d’ufficio
I commenti e riflessioni a caldo
Prof GUIDO SARACENI
L’ex ministro Sangiuliano è ufficialmente indagato dalla Procura di Roma per peculato e rivelazione di segreti d’ufficio. L’indagine si aggiunge a quella della Corte dei Conti per danno erariale.
Si tratta di un atto dovuto ed urgente, a seguito delle gravissime dichiarazioni della sua “non consigliera” Maria Rosaria Boccia e dei documenti che la stessa Boccia ha diffuso.
A prescindere da come finirà, le indagini dimostrano che non si è trattato di una questione privata, di semplice gossip, come ha provato a sostenere strenuamente il governo.
Dal canto suo, Sangiuliano ama ripetere che il Ministero non ha speso un euro per Maria Rosaria Boccia – ma questo, ove fosse provato, non escluderebbe altri e comunque gravi rilievi penali.
In definitiva, il caso Boccia ci ha restituito una pessima immagine del modo in cui questo governo gestisce il potere, un ceffone sul viso per tutti gli italiani che, essendo privi di amici, amanti o santi in paradiso, ogni mattina si alzano per andare a lavorare
Alla faccia della cultura e della meritocrazia
MARIO IMBIMBO :
Com’era la storia?
La vicenda Sangiuliano era solo una storia di gossip?
È notizia fresca fresca di oggi che l’ex ministro Sangiuliano è ufficialmente indagato dalla Procura di Roma per peculato e rivelazione di segreti d’ufficio.
A questa si aggiunge l’indagine della Corte dei Conti per danno erariale.
Capito caro signor Presidente del Consiglio Giorgia Meloni?
Un suo ministro introduceva persone estranee e senza alcun titolo al ministero e pertanto è incorso nei possibili reati di peculato, rivelazione del segreto d’ufficio e danno erariale.
Altro che gossip
E così aggiungiamo l’ex ministro Sangiuliano alla caterva di esponenti della maggioranza di governo indagati o addirittura rinviati a giudizio.
Ma sicura lei la storia non voglia farla raggiungendo il record per il suo governo per il numeri di indagati e rinviati a giudizio?
In tal caso siete già ampiamente nella storia!!!
#sapevatelo2024