AREA CIP ZOO, «RILANCIAMO UNA ZONA UNICA DI POTENZA»
Il consigliere regionale di FdI Galella ha presentato una mozione per «riconoscere il carattere di straordinarietà» del luogo abbandonato ma dal grande valore
Una diversa fruizione e utilizzo dell’area della Cip Zoo. È questa la richiesta avanzata dal consigliere regionale di Fratelli d’Italia, Alessandro Galella e presentata ieri mattina in una conferenza stampa svoltasi proprio davanti al cancello della zona in questione, quelli della Cip Zoo. La zona stando alle istanze avanzate da Galella resta di grande rilevanza e la mozione presentata dal consigliere regionale punta a richiedere uno studio di fattibilità teso a valorizzare la sopra citata area attraverso una progettualità diversificata che va dall’area mercatale, ad una zona commerciale. La proposta è pervenuta ai consiglieri regionali Maddalena Fazzari, Fernando Picerno, Mario Polese punta a dare alla zona di Potenza una fisionomia diversa da quella attuale. Un look degno di tal nome capace di rendere fruibile l’area attraverso interventi mirati e atti ad esaudire le istanze dei cittadini di Potenza. Dunque una prima svolta almeno stando alle impressioni maturate ieri mattina così come evidenziato dal consigliere regionale Galella nel corso dell’incontro con i giornalisti: «L’area della Cip Zoo è fondamentale per il rilancio della città di Potenza, caduta nell’abbandono da 40 anni. Chiediamo all’Assessore Cupparo e al Presidente Vito Bardi di riconoscere attraverso una delibera un carattere di unicità rispetto alle altre aree in modo da poter mettere in campo strumenti straordinari per recuperare tutte le carte che dimostrino la proprietà della regione di quest’area e di fa- re una stima del valore di questa zona e scegliere insieme società specializzate per fare le cose da realizza- re». Ma non è tutto perché Galella evidenzia altre caratteristiche fondamentali per il recupero della zona in questione: «Tre le cose da realizzare, far scegliere ai privati le opere che la regione decide e saranno proprietari i privati per 99 anni dopo di chè diventeranno di proprietà della regione, oppure chiedere un canone annuo a chi realizzerà le opere in quest’area oppure avere in cambio da chi realizza le opere un tot di metri cubi che saranno di proprietà della massima assise regionale, tutto questo si potrà scegliere o decidere solo se verrà avviata un’attività specifica o speciale per questa zona». Galella evidenzia altre caratteristiche capaci di dare soluzione al problema: «Ovviamente la città di Potenza ha aree servizi che non funzionano, vedi una zona fieristica o mercatale e tante altre esigenze, riteniamo che grazie ad altri specialisti verranno poste le basi per risolvere la questione». Ma anche la possibilità di realizzare il nuovo stadio non è remota, Galella dice la sua: «È perché no. Tale ipotesi non è da scartare».
Di Francesco Menonna