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INCHIESTA SANITÀ, UDIENZA RINVIATA ALL’OTTO NOVEMBRE

Da discutere ancora la posizione di Di Lascio e Leone

Si è tenuta ieri mattina l’udienza preliminare del processo relativo all’inchiesta sulla sanità lucana e sul presunto “mercimonio politico elettorale” a Lagonegro per le elezioni amministrative del 2020 che vede coinvolti diversi personaggi di spicco della politica e della sanità regionale. Discusse davanti al gup del Tribunale di Potenza Francesco Valente, le posizioni di diversi indagati tra cui il presidente Vito Bardi, il già consigliere regionale di Forza Italia Francesco Piro, il dottore Pasquale Fortunato dopo che il pm Vincenzo Montemurro ha ribadito la richiesta di rinvio a giudizio per i 27 imputati. Da ascoltare, invece, nella prossima udienza fissata per l’8 novembre la difesa della già sindaca di Lagonegro Maria Di Lascio e del consigliere regionale e all’epoca dei fatti assessore alla Sanità Rocco Leone. In questa occasione dovrebbero discutersi anche le posizioni di chi ha scelto il rito abbreviato: il dg del San Carlo Giuseppe Spera, il già dirigente del settore amministrativo della Regione Basilicata Antonio Ferrara e Antonello Canonico. L’udienza preliminare è partita lo scorso 30 gennaio e vede 27 imputati indagati, a vario titolo, per reati che vanno dalla corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio, all’istigazione alla corruzione, all’induzione indebita a dare o promettere utilità alla concussione. Dovrebbe cadere definitivamente per la prima Giunta Bardi il capo di imputazione di abuso di ufficio per l’abolizione del reato sancita dal Parlamento italiano a luglio scorso. Ammesso come parte civile, limitatamente ad alcuni capi di imputazione l’ex dg del San Carlo, Massimo Barresi. Era stato lui a raccontare ai pm le presunte pressioni politiche da parte del governo regionale per assecondare richieste alle quali, lui, invece, si sarebbe fermamente opposto. Primo capo d’imputazione per concorso in induzione indebita a dare o promettere utilità riguarda il presidente Bardi, l’ex assessore Leone e l’ex dirigente Fortunato. Secondo il pm Montemurro, infatti, «abusando dei poteri derivanti da queste cariche, comunicando con l’Avvocato distrettuale della regione Valerio Di Giacomo , il Bardi per il tramite del Ferrara e del Leone e attraverso colloquio telefonico oggetto di captazione , che la volontà politica da loro espressa era quella di destituire definitivamente il dottor Barresi e che quindi occorreva modificare le conclusioni già rassegnate in sede di giudizio innanzi al Tar Basilicata e non produrre ulteriori atti difensivi in favore del Barresi». Tutto questo in riferimento al ricorso presentato da Giuseppe Spera contro la nomina di Barresi a dg del San Carlo. L’altro filone investigativo riguarda invece il presunto “ mercimonio politico-elettorale” a Lagonegro durante le elezioni amministrative del 2020. Secondo Montemurro era stato messo in piedi un sistema di promesse, favori e assunzioni in cambio di un cospicuo bacino di voti.

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