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IRENE PRIOLO CHIEDE LO STATO DI EMERGENZA PER LA REGIONE EMILIA ROMAGNA

Guardate bene queste foto, in rete vi sono anche altri VIDEO, è l’enorme “tappo” di massa legnosa, di scarso valore commerciale (rami e tronchi) e materiale inerte (detriti) che ancora sbarra da sponda a sponda il fiume Lamone a ridosso del ponte ferroviario di Boncellino, nel territorio di Bagnacavallo, dove il fiume aveva già rotto l’argine nell’alluvione di maggio dell’anno scorso

È GIUSTO INFORMARE

🔺ALLUVIONE DI POLEMICHE‼️
SENZA FINE
PIOVE GOVERNO INCAPACE


è giusto informare solitamente nel settore idraulico ci riferiamo a TR Tempo di RITORNO in ANNI
TR10 TR30 TR50 TR100 TR500
Adesso in Regione Emilia-Romagna siamo in presenza di TR1️⃣6️⃣MESI
praticamente 3alluvioni in 16mesi

🔹TRA LE PIÙ COLPITE LE PROVINCE DI RAVENNA E FAENZA

Emilia-Romagna sott’acqua: il governo scarica le responsabilità sulla regione

A meno di due anni dall’alluvione del 2023, è ancora emergenza.
Colpite anche le Marche.

Il ministro Musumeci prova ad accusare l’amministrazione locale


Insorgono le opposizioni.
E Mattarella chiama Priolo


Dopo aver colpito l’Europa centrale negli scorsi giorni, nella notte tra mercoledì e giovedì, la tempesta Boris ha colpito l’Italia. Con fortissime piogge in Emilia-Romagna e Marche.

Il risultato è che, sedici mesi dopo l’alluvione di maggio 2023, l’Emilia-Romagna si ritrova di nuovo sott’acqua


Fortemente colpita è stata la provincia di Ravenna.
La zona di Borgo Cimatti a Faenza – zona rossa 🔴 nel 2023 – si è allagata a causa dell’esondazione del fiume Marzeno

Nella frazione di Traversara di Bagnacavallo le persone sono state costrette a salire sui tetti delle case in attesa dei soccorsi e due persone che risultano disperse.


In provincia di Bologna invece ci sono state numerose frane e durante la giornata alcune tratte ferroviarie sono state temporaneamente sospese. Secondo i dati diffusi dalla regione, in 48 ore sono caduti oltre 350 millimetri di pioggia, contro i 400-450 che avevano colpito la regione lo scorso anno ma nel corso di due eventi alluvionali separati.

Oltre mille persone sono state evacuate in tutta la regione

Il capo dello stato, Sergio Mattarella, ha chiamato la presidente della regione facente funzioni, Irene Priolo e le ha espresso

«vicinanza in questo momento di difficoltà, chiedendole di ringraziare tutti coloro che si stanno adoperando per aiutare chi si trova in condizioni difficili»

🔹IL MINISTRO MUSUMECI

La giornata è stata quindi caratterizzata da una situazione di grande emergenza.
I soccorsi hanno lavorato tutta la giornata, ma non sono mancate le polemiche politiche, esplose soprattutto dopo dopo le parole del ministro per la Protezione civile Nello Musumeci.
Il ministro ha convocato una conferenza stampa a palazzo Chigi per un punto della situazione in Emilia-Romagna e ha confermato di essere pronto a valutare lo stato di emergenza nel caso in cui Priolo ne faccia richiesta.

Ma non si è limitato a questo e, nonostante la premessa di non voler alimentare polemiche, Musumeci ha sottolineato che

👉🏾 «il compito di prevenzione strutturale e infrastrutturale è di competenza delle regioni»

scaricando eventuali responsabilità del governo per ciò che è successo.

👉🏾 «Nel 2023 è avvenuto quello che è avvenuto perché nei vent’anni prima non è stato fatto quello che doveva essere fatto o è stato fatto come è stato fatto. Le infrastrutture idriche non si realizzano in sei mesi»

Quindi ha sottolineato che la regione ha ricevuto un miliardo e 200 milioni di euro negli ultimi due anni e 594 milioni negli ultimi dieci anni:
👉🏾 «Non sappiamo quante di queste risorse sono state già impegnate, ma entro giugno 2026 le opere dovranno essere completate e collaudate perché si tratta di fondi del Pnrr. Io credo che non sia un problema di risorse, ma un problema di programmazione e di progettazione, di mettere in cantiere e trasformare le idee in azione»

🔶 L’OPPOSIZIONE

Le parole del ministro hanno scatenato le reazioni di vari esponenti dell’opposizione e in particolare del Partito democratico.
Prima tra tutte quella della presidente Priolo, che ha espressamente chiesto al commissario per l’alluvione del 2023, il generale Francesco Paolo Figliuolo, di

«dissociarsi dalle dichiarazioni del ministro, cosa che non so se farà»

Secondo Priolo il commissario ritiene che la regione stia portando avanti gli interventi post alluvione nel modo corretto


Finora, secondo la presidente, tutti i fondi stanziati sono stati impegnati in interventi completati o in corso. Lavori più strutturali sono nel piano di ricostruzione, che la regione attende

«con impazienza che sia approvato»

Durissima anche la segretaria del Pd ed ex-vicepresidente della regione, Elly Schlein che ha espresso la propria vicinanza alle comunità colpite dall’alluvione e che ha attaccato il governo perché

👉🏾 «mentre gli amministratori dell’Emilia-Romagna hanno passato la notte a gestire l’emergenza, organizzare soccorsi e sostenere la popolazione, la destra di governo si è messa subito a fare sciacallaggio politico per fini elettorali»

Schlein ha inoltre ricordato i tempi lunghi per nominare il commissario lo scorso anno e la scelta di accentrare su Figliuolo e sull’esercito, poteri e responsabilità per la ricostruzione.
Di sciacallaggio hanno parlato anche i parlamentari del Pd
Graziano Delrio e Andrea Gnassi

Soltanto mercoledì, durante l’assemblea di Confindustria, la presidente del Consiglio
Giorgia Meloni aveva attaccato il principale strumento messo in atto dall’Unione europea in questi anni per contrastare la crisi climatica: il Green deal

La presidente del Consiglio ha fatto riferimento ai

«risultati disastrosi frutto di un approccio ideologico del Green deal europeo»

e ha promesso il suo impegno
«per correggere queste scelte»

A sottolineare queste parole è stato Angelo Bonelli dell’Alleanza verdi e sinistra:

«Giorgia Meloni è intervenuta in Confindustria dicendo che la transizione ecologica è un disastro e va fermata e mentre pronunciava quelle parole l’Emilia-Romagna andava nuovamente sott’acqua»  

Bonelli ha quindi sottolineato i problemi che stanno colpendo l’Italia a causa della crisi climatica e ha sarcasticamente ricordato la visita della presidente del Consiglio, nelle stesse zone alluvionate, lo scorso anno:

👉🏾«Mi chiedo se Meloni, alla luce di tutto quello che sta accadendo, si rimetterà gli stivali di gomma per tornare in Emilia-Romagna a promettere soldi che non sono mai arrivati»

è giusto informare


Diceva e scriveva, qualche anno fa, in epoca non sospetta, il mio amico LEONARDO, senza alcun dubbio e senza ipocrisia:

«L’acqua disfà li monti e riempie le valle e vorrebbe ridurre la terra in perfetta spericità, s’ella potessi.»
(Leonardo da Vinci, Codice Atlantico)

ASSURDO SERVE MANUTENZIONE ORDINARIA E STRAORDINARIA
non è possibile far creare EFFETTO DIGA, con migliaia di TRONCHI in ALVEO fiume LAMONE che di fatto producono ESONDAZIONI con tanti danni in agro di BONCELLINO

è giusto informare effetto diga

Si tratta soprattutto di legna di risulta del #disboscamento e incredibilmente non ancora rimossa

ADESSO È NECESSARIO RIMUOVERE TUTTO, ANCHE IN DANNO, ADDEBITANDO LE SPESE, A TUTTE LE IMPRESE BOSCHIVE CHE HANNO EFFETTUATO LAVORI DI DISBOSCAMENTO A MONTE

Enorme {effetto diga} di tronchi a Boncellino (RAVENNA)

“Così è esondato il fiume Lamone”

Legname e detriti sotto il ponte della ferrovia hanno fatto da tappo alla piena del Fiume LAMONE

Si tratta soprattutto di legna di risulta del disboscamento e incredibilmente non ancora rimossa: appare evidente il mancato controllo sui lavori svolti dalle ditte incaricate, nonostante ripetute segnalazioni, della popolazione

Bagnacavallo, Ravenna, 20settembre2024

Guardate bene queste foto, in rete vi sono anche altri VIDEO, è l’enorme “tappo” di massa legnosa, di scarso valore commerciale (rami e tronchi) e materiale inerte (detriti) che ancora sbarra da sponda a sponda il fiume Lamone a ridosso del ponte ferroviario di Boncellino, nel territorio di Bagnacavallo, dove il fiume aveva già rotto l’argine nell’alluvione di maggio dell’anno scorso.

Legname e detriti sotto il ponte della ferrovia hanno fatto da tappo alla piena del Fiume LAMONE

Ebbene, proprio qui il fiume ha varcato l’argine ed è tracimato allagando la zona circostante anche ieri mattina, ma stavolta non per una falla nell’argine, bensì perché l’enorme quantità di legname portato dalla corrente e accumulato sotto al ponte ha in parte impedito il deflusso dell’acqua con l’arrivo della piena del Fiume LAMONE : EFFETTO DIGA

VIDEO :
https://youtu.be/4sWnxaEbMPU

Riprese dal drone diffuse da Condifesa Ravenna, l’associazione legata al settore agricolo.

Si tratta di immagini che si riferiscono alla situazione al ponte di Boncellino alle ore 12 di giovedì 19 settembre. Contro il ponte della ferrovia si è andata ad ammassare la legna portata nel corso delle ore dal Fiume Lamone nel suo tragitto dalla collina verso la Bassa Romagna.
Qui a Boncellino il fiume non ha rotto l’argine come nella primavera dello scorso anno, ma ha esondato, fuoriuscendo dagli argini e invadendo tutto quello che trovava sul suo cammino #tr16mesi

INTERESSANTE RELAZIONE:

http://www.crestsnc.it/divulgazione/media/idropdf/testo06.pdf

{di FORNERIS G., PASCALE M., PEROSINO G.C., ZACCARA P. Lezioni di idrobiologia (le acque continentali). CREST (To)}

🔶 INTERVENTI DI SISTEMAZIONE IDRAULICA

Il dissesto idrogeologico è un insieme di fenomeni naturali conseguenza dell’azione dei cosiddetti “agenti esogeni, protagonisti del disfacimento, che tende a ridurre i rilievi in pianure ed a colmare le depressioni.
L’acqua è il mezzo principale di tali agenti; nel capitolo precedente, abbiamo analizzato le modalità con le quali essa modella il paesaggio.
Ma i processi di erosione, soprattutto in occasione degli eventi idrometeorologici più intensi, comportano gravi inconvenienti per le attività umane. Per tale motivo spesso vengono eseguiti, sui corsi d’acqua, pesanti interventi di sistemazione idraulica, fino ad alterarne profondamente le caratteristiche ambientali.
Sono questioni che meritano un approfondimento.

6.1 – Tutela dai fiumi e dei fiumi

Il fiume non è un semplice canale naturale, con funzione esclusiva di trasporto a valle dell’acqua.
Questa concezione superficiale, in larga misura, da sempre ha ispirato i rapporti tra le attività umane e i corsi d’acqua.
Il fiume è utile perché fornisce risorse idriche, per “dissetare”, per “lavare”, per “smaltire rifiuti”. per fornire “forza motrice”, oppure quale asse naturale per trasporti via acqua, o ancora, in passato, linea di difesa militare. Occasionalmente il fiume ha rappresentato un mezzo per lo svago, principalmente la balneazione (quando le acque erano più pulite) e la pesca sportiva (quando i pesci erano tanti).
Il fiume quindi visto quasi esclusivamente come una risorsa da sfruttare.
L’acqua non è soltanto utile; purtroppo può anche far paura o addirittura terrorizzare.
Morte e distruzioni causate dalle alluvioni hanno sempre accompagnato la storia dell’uomo, spesso costretto a vivere pericolosamente vicino all’acqua e perciò continuamente costretto ad ingegnarsi per difendersi: l’ingegneria idraulica è una delle discipline più antiche
(come sottolineato già da Leonardo Da Vinci nel Codice Hammer)


Il terrore dell’acqua fa parte della cultura umana ed ha origine fin dai miti più antichi, dominati dai cataclismi del diluvio universale.
Il fiume che “serve” apparentemente, che vi siano poche alterative per concezioni diverse.
Ma è proprio cosi?
Oppure è possibile pensare al fiume come a qualcosa di ben più complesso ed interessante, cioè come ad un vero e proprio ecosistema?
E che cosa significa questa ultima espressione?
L’ecosistema (o ambiente o biogeocenosi) è un’unità che include tutti gli organismi in una data area (comunità biotica), interagenti con l’ambiente fisico in modo tale che il flusso di energia porti ad una ben definita struttura trofica, ad una diversità biotica e a una ciclizzazione della materia (scambi tra viventi e non viventi) all’interno del sistema’.
È una definizione molto sintetica, espressa in termini tecnici; occorrerebbe più spazio per illustrare bene il significato.
Per i nostri scopi può essere utile considerare, quale esempio, un qualunque ambiente fluviale;

la fig. 6.1 illustra, in modo sommario, i diversi gruppi di organismi che popolano tale ambiente.
Non ci sono soltanto i pesci, ma sono presenti varie categorie: microrganismi, invertebrati, specie di tutte le classi dei vertebrati e vegetali.


La fig. 6.2 evidenzia, per lo stesso ambiente, i ruoli dei produttori (che “costruiscono” sostanza organica per mezzo della fotosintesi) e dei consumatori (erbivori, onnivori, carnivori,..), fra i quali soprattutto i decompositori, che smaltiscono la materia organica, garantendo l’insieme dei processi biologici che sonno alla base dell’autodepurazione.
La catena alimentare è ben rappresentata in tutti i suoi passaggi, i diversi livelli trofici sono caratterizzati da elevata efficienza e le nicchie ecologiche tutte (o quasi) occupate.
Nella maggior parte dei casi (praterie, boschi, stagni,…), gli ecosistemi in equilibrio presentano particolari rapporti di grandezza tra i diversi livelli trofici.
Generalmente le masse degli organismi dei vari livelli diminuiscono dalla base (produttori) verso l’apice della catena alimentare (super predatori).
Generalizzando molto la massa dell’insieme dei produttori è significativamente superiore a quella dell’insieme dei consumatori.
Vi sono tuttavia delle eccezioni ed il fiume è un tipico esempio.
L’acqua corrente (che durante le piene “spazza” ed “erode” il substrato stravolgendolo) impedisce, nella maggior parte dei casi, lo sviluppo di comunità vegetali stabili e persistenti.
Al contrario di altri ambienti acquatici (paludi, stagni, laghi,…), nel fiume non vi sono le condizioni per lo sviluppo di plancton; solo dopo lunghi periodi senza manifestazioni di piena, qualche pianta (idrofita) riesce ad “abbarbicarsi” sui fondali delle zone dove il flusso dell’acqua è meno intenso.

‘ ODUM E.P., 1971. Fundamentals of ecology: W.B. Saunders, Philadelphia, London, Toronto.

LA PRESIDENTE IRENE PRIOLO RENDE NOTO

SORVOLO delle aree alluvionate in particolare Lugo e la frazione di Traversara a Bagnacavallo

Ho appena sorvolato insieme al comandante del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco Carlo Dall’Oppio, quello regionale Francesco Notaro e la direttrice dell’Agenzia regionale di Protezione Civile Rita Nicolini

SORVOLO delle aree alluvionate in particolare Lugo e la frazione di Traversara a Bagnacavallo

le aree alluvionate in particolare Lugo e la frazione di Traversara a Bagnacavallo

SORVOLO delle aree alluvionate

in particolare Lugo e la frazione di Traversara a Bagnacavallo

Ora in riunione al Centro Coordinamento Soccorsi della Provincia di Ravenna per dare il massimo supporto alle amministrazioni e alle popolazioni grazie all’attivazione dei 1.500 volontari delle colonne mobili regionali, delle altre regioni e nazionali

PUNTO STAMPA

PUNTO STAMPA ore12 con Prefetto di Ravenna Castrese De Rosa & Irene Priolo presidente ff Regione Emilia-Romagna

#sapevatelo2024

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