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CHIUSA L’UNICA SCUOLA DI CASTELGRANDE

I 20 bambini ora frequentano a Pescopagano, mentre Bella dice addio a Dirigenza e Segreteria, ora a Baragiano

Il calo demografico dovuto alla flessione delle nascite, il cosiddetto fenomeno delle “culle vuote” e allo spopolamento dei territori lucani, ha portato molteplici conseguenze negative, tra queste anche la chiusura di alcune scuole nei paesi e borghi con un basso numero di abitanti. Accade così che anche Castelgrande vede chiudere le porte della sua scuola e 20 bambini delle età frequentanti l’asilo, la materna e le medie, oggi dette infanzia, primaria e secondaria di primo grado, cominceranno a viaggiare per il vicino plesso di Pescopagano, che dista 9,6 km con una percorrenza in tempi di circa 15 minuti.

Raggiunto da Cronache il Sindaco Francesco Cianci spiega nel dettaglio la questione: «Tutto è partito da una volontà dei genitori dei nostri bambini, manifestata verso lo scorso mese di aprile, cui seguì anche un incontro con la Dirigente, lo staff scolastico ed i genitori stessi degli alunni, i quali genitori non avevano più intenzione di accettare la “soluzione” delle pluriclassi, adottata già per un paio di anni precedenti. Così hanno preferito iscrivere i bambini presso la scuola di Pescopagano, in quanto a Muro Lucano il plesso era già saturo di posti».

Il Comune dal canto suo ha predisposto pertanto il necessario al pendolarismo dei bambini e non solo: «Abbiamo organizzato le attività dello scuolabus e siamo partiti come si deve per questo nuovo anno scolastico. Ancora qualcosa è da sistemare, ma siamo sulla buona strada».

Questo “spostamento” dei bambini, prosegue Cianci «ha permesso anche a Pescopagano di non creare le pluriclassi. Dal canto mio ho rispettato la volontà dei genitori di far frequentare ai propri figli le classi con medesima età a Pescopagano».

Qualcuno infine si chiede anche cosa ne sarà dell’edificio scolastico di Castelgrande ed il Sindaco aggiunge in merito: «Certamente non lo lasceremo inutilizzato, infatti l’abbiamo attrezzato per ospitare l’Infermiere di comunità. Appena l’Asp individua il professionista, noi siamo pronti ad accoglierlo e riceverlo. In più per un altro spazio dell’immobile abbiamo ottenuto dei contributi e stiamo realizzando una ludoteca per i bambini, così che nei pomeriggi invernali, e non solo, possano avere un luogo di ritrovo e riferimento. Noi la scuola non la abbandoniamo».

Intanto in un altro paese del Marmo Platano, seppur più grande di Castelgrande, si fanno i conti con un’altra situazione in merito alla scuola. Vito Leone già Amministratore del Comune di Bella con rammarico commenta: «C’era una volta l’Istituto comprensivo di Bella, con l’anno scolastico 2024-2025 la scuola di Bella è accorpata all’istituto Comprensivo di Baragiano paese, sede del Dirigente scolastico, del Dirigente amministrativo e di tutta la Segreteria». Dunque se i bambini di Bella continueranno a frequentare l’Istituto nel proprio paese, per qualsivoglia attività di segreteria invece i genitori dovranno recarsi a Baragiano paese, impiegando poco più di 20 minuti sui 16,8 km di percorrenza della Strada Provinciale 14 che collega i due centri abitati.

«Non si tratta di campanilismo –tiene fortemente a sottolineare Leone- tutt’altro, chi mi conosce ben sa il mio impegno per il Liceo scientifico di Muro Lucano, per l’Asilo nido a Bella Muro, per la scuola di San Cataldo o per quella di Sant’Antonio Casalini, solo per citarne alcune. Allo stesso tempo non è mia intenzione puntare il dito contro Baragiano, piuttosto ritengo che sia più consono, se proprio degli spostamenti debbono esserci, che si trovi una soluzione strategicamente e territorialmente più agevole. Vedere ora la scuola di Bella con i suoi 250 alunni dall’infanzia alle medie, priva di personale di segreteria e dirigenza, mentre tutto vine accorpato in una scuola più lontana e con meno alunni, mi fa davvero uno strano effetto. Almeno si lasciasse un addetto di segreteria al plesso di Bella, così da evitare ai genitori un andirivieni difficoltoso in termini organizzativi e di tempo, perché spostarsi per qualsivoglia servizio scolastico, lavorando e tenendo le redini di una organizzazione familiare, è davvero difficile far conciliare tutto senza difficoltà».

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