«LASCIATE IL VOSTRO INDIRIZZO»
Operazione sperimentale in otto comuni lucani: etichetta la cassetta: i pacchi non ritirati vanno alla Caritas
Oddio le Poste no». Quante volte lo abbiamo detto, affidare una spedizione al servizio postale è stato quasi sempre un’odissea, consegne fallite, biglietti per il ritiro lasciati nella buca di casa, postini che transitano in orari improbabili. Meglio la logistica di Amazon che, per prima, si è affidata ai punti di ritiro, comodo e utile, una seconda casa. Ma è veramente sempre colpa del servizio postale il ritardo delle consegne? Che poi quasi sempre, ormai, sono pacchi, che fanno giri intercontinentali per ordini da fast fashion, quasi mai sono notifiche amministrative o giudiziarie che arrivano nella casella di posta digitale. Ma quanti indirizzi sono anonimi, nel senso che non si trova il nome sul citofono? Oppure, specie nelle contrade rurali, mancano i nu- meri civici? Ma anche in città non è sempre colpa dell’improvvido postino se il pacco non arriva. È dunque particolarmente utile l’iniziativa di Poste Italiane “Etichetta la cassetta” che coinvolge otto comuni lucani nei quali i cittadini con cassetta “anonima” ricevono dall’Azienda una comunicazione che li invita ad apporre le etichette con il proprio nome e cognome sulle cassette domiciliari e sui citofoni condominiali. Le etichette da utilizzare, a strappo e adesive, sono state incluse gratuitamente nella lettera di avviso. Particolarmente interessati da questa iniziativa sono i comuni con meno di 5mila abitanti, un segmento significativo di popolazione a cui l’Azienda dedica da tempo una particolare attenzione, per accompagnarne la riqualificazione e lo sviluppo sostenibile. Con “Etichetta la cassetta” i cittadini sono invita- ti anche a comunicare l’indirizzo aggiornato a tutti i propri mittenti abituali, in particolare i fornitori delle utenze. Poste Italiane ha avviato inoltre un percorso di collaborazione con le istituzioni locali per intervenire sulla toponomastica, con l’obiettivo di rendere efficace il servizio soprattutto nei territori periferici. Ma che fine fanno i pacchi non ritirati? Succede, a volte, che i destinatari di pacchi o lettere, per qualche motivo, non si trovino effettivamente nell’indirizzo indicato. Nel caso di pacchi in giacenza nei centri di distribuzione, può capitare che questi – non reclamati e mai ritirati dal destinatario – siano anche anonimi, cioè privi del mittente e quindi impossibili da restituire. In queste situazioni, normalmente, il pacco sarebbe destinato al macero, ma Poste Italiane ha messo a punto un’iniziativa per evitarlo e restituire valore a questa merce: il mercatino solidale. Insieme con la Caritas, nel 2019, è nato Valori ritrovati, un mercato di solidarietà che attraverso questi pacchi senza più padrone viene incontro alle persone in difficoltà. Abbigliamento, giocattoli, elettronica, casalinghi: solo nel 2023 sono stati recuperati dai pacchi abbandonati oltre 25.000 oggetti che vengono redistribuiti attraverso gli empori della Caritas alle persone e famiglie bisogno- se o rivenduti a prezzi agevolati per un fine benefico.
Di Rosa Leporace