MAL D’EXPORT
TACCO&SPILLO
C’è da dire che al povero Francesco Cupparo, riesumato assessore nel Bardi bis, non gliene va proprio bene una se alla fine la Basilicata finisce sempre all’ultimo posto d’Italia nella reportistica delle principali agenzie statistiche come Svimez, Cgia di Mestre, Istat. Ora capiamo lo spirito francescano che pure l’anima, almeno a sentire le sue parole e che gli infonde speranza che dal cielo misericordioso gli piomberà un bel miracolo per farlo celebrare fino all’eternità e con tutti i voti possibili da questi patrioti lucani del centrodestra, ma gli andrebbe detto, una volta per tutte e senza arzigogoli teologici, che la lezione del poverello d’Assisi è la parsimonia comunitaria non certo la spesa senza resa che si persegue con cocciutaggine e senza tener conto dell’effettivo impatto sul territorio e nell’economia regionale. Così nonostante i milioni arrivati dal Pnrr, Fesr e Fse nella pancia del suo assessorato e con l’accrocco dell’inversamente proporzionale la Basilicata va sempre peggio per Pil, crescita, qualità del lavoro, retribuzioni, start up e dulcis in fundo per calo d’export -17,6% tra il 2019 e il 2023 e addirittura -40,9% nei primi sei mesi del 2024. Canta Sfera Ebbasta:“Che mal, dannato mal…”.