ALTRO CHE SVILUPPO BASILICATA
TACCO&SPILLO
Che questi patrioti avessero una certa fantasia patriottica coi nomi era cosa risaputa, ma che non si spicciassero neanche a cambiare quelli inattuali è il segno della loro malafede verso i poveri lucani. Ora senza incappare negli strali della Crusca bisogna dire che se ci fossero in giro ancora le belle tagliole delle locuzioni latine, magari come quella del nomen omen che pressappoco sta per “di nome e di fatto” un carrozzone come Sviluppo Basilicata, società finanziaria in house della Regione, non avrebbe ragione d’esistere perché tra lo sviluppo e la Basilicata pare proprio che ci sia un bisticcio di parole e soprattutto di senso compiuto, viste peraltro le risultanze statistiche di Svimez, Cgia, Istat, Unioncamere, Censis che spesso e volentieri la mettono in ultima fila d’Italia per ogni grazia economica di Dio: pil, export, crescita, retribuzioni, qualità del lavoro, start-up. Eppure di tutto questo non si danno pena affatto Cupparo e Megale e così chi se ne frega se al terzo trimestre 2023 la variazione sulle imprese attive lucane è -1,9% e quella delle società di capitali risulta essere tra le più basse del Mezzogiorno (2,0%). Canta Izi:“In ogni posto che scruto non vedo sviluppo…”