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UNA FOLLA COMMOSSA DICE ADDIO A DONATO, 21 ANNI STRAPPATO ALLA VITA DA UN INCIDENTE

A Ripacandida lutto cittadino e bandiere a mezz’asta

Donato era una persona speciale e noi come comunità ci sentiamo un po’ come Gesù sulla croce, quando gridò “Padre perché mi hai abbandonato?” mentre la madre, Maria, sotto la croce vede morire il figlio e dice “Amen”, che vuol dire “forza’’». Con queste parole il parroco di Ripacandida ha iniziato la sua omelia durante la celebrazione del funerale del giovane Donato Dibiase tragicamente morto in un incidente stradale la notte tra sabato e domenica. Una bara bianca circondata di fiori, la foto che lo ritrae in un momento di vita quotidiano, quanto mai lontano dal pensiero della morte. Eppure ieri il Santuario di San Donato era gremito proprio per dare l’ultimo estremo saluto a Donato. Una notizia che ha colpito la comunità di Ripacandida, ma anche quelle dei paesi vicini, dove il giovane 21enne coltivava interessi attraverso Associazioni ed amici. Tanti a dirgli addio, di persona e attraverso i canali social, sui quali il funerale è stato trasmesso in diretta per permettere una maggiore partecipazione. La famiglia, distrutta dal dolore, ha purtroppo rivissuto il lutto dopo la perdita di una figlia, la sorella di Donato, anche lei prematuramente scomparsa alla vita terrena. Il Sindaco di Ripacandida, Michele Chiarito ha proclamato per la giornata di ieri il lutto cittadino con Ordinanza: «per dire addio a Donato, vittima di un violento incidente stradale, ritenendo doveroso, interpretando i sentimenti di angoscia dell’intera comunità e di vicinanza alla famiglia colpita da una così drammatica perdita, in segno di partecipazione. La proclamazione del lutto cittadino, per l’intero arco di tempo dei funerali e fino alla conclusione della cerimonia, è il modo in cui l’Amministrazione intende manifestare solennemente e tangibilmente il proprio dolore e quello dell’intera comunità per il tragico evento». Inoltre il Sindaco ha disposto «l’esposizione della bandiera a mezz’asta agli edifici comunali e un minuto di raccoglimento negli Uffici pubblici -ed ha invitato infine Chiarito- i cittadini e le organizzazioni sociali ad esprimere, in forma autonoma, la loro partecipazione, mediante sospensione delle attività rumorose che possano intralciare il rito funebre in segno di raccoglimento e di rispetto e, in particolare, ai titolari di attività commerciali ad abbassare le saracinesche durante l’orario dei funerali». Il Sindaco e gli amici hanno voluto, durante il funerale, ricordare Donato secondo le sfaccettature che ognuno conosceva. Tanti poi i messaggi di dolore e incredulità per l’accaduto: «Non ci credevo stamattina, non ci credo adesso e non ci crederò molto presto. Ora però vedi che devi fare, perché mamma e papà hanno bisogno di tutta la tua forza. Amico mì, qualsiasi tipo di parola è sprecata, ma ogni ricordo che hai lasciato è prezioso e va custodito. Non è giusto amico mio», ed ancora «Ciao piccola anima, oggi salutiamo il tuo corpo con immenso dolore, ma sono certa che la tua anima e la tua energia saranno una presenza costante tra di noi. Ti chiedo solo di dare tanta forza e luce a tutta la tua famiglia ed in particolare ai tuoi genitori, sai già quanto ne hanno bisogno. Ciao Donato, resterai un ricordo prezioso ed indelebile per tutti quelli che ti hanno voluto bene, era impossibile non volertene. Vola alto Angelo bello la tua sorellina ti aspetta», «Non è giusto, però la vita è ingiusta, un così bravo ragazzo d’oro, un lavoratore…», «Un abbraccio fortissimo ai suoi cari e a te che sei volato in cielo, “brilla” nella Luce eterna». Donato, lo ricordiamo, ha perso la vita intorno alle ore 02:00, nella notte tra sabato e domenica scorsa, sulla superstrada Oraziana, nei pressi del paese del Vulture. Le prime ricostruzioni della dinamica riporterebbero che la sua auto si sarebbe scontrata con un’altra vettura sulla quale viaggiavano due persone. Il giovane è stato trasportato dal personale del 118 all’ospedale San Carlo di Potenza, ma nulla è stato possibile. Sul posto sono intervenuti i Vigili del fuoco del distaccamento di Palazzo San Gervasio per la messa in sicurezza dell’area e i Carabinieri della Stazione di Ripacandida per ricostruire la dinamica dell’accaduto.

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