SERGIO MATTARELLA VISITA DI STATO IN GERMANIA
Discorsi
Intervento del Presidente Sergio Mattarella al Seminario “Cooperazione fra Italia e Germania: una risorsa preziosa nel contrasto al cambiamento climatico e per una transizione energetica globale”
Saluto del Presidente della Repubblica Italiana Sergio Mattarella al Municipio di Colonia
Dichiarazioni alla stampa del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella in occasione della Visita di Stato nella Repubblica Federale di Germania
Intervento del Presidente Sergio Mattarella al Seminario “Cooperazione fra Italia e Germania: una risorsa preziosa nel contrasto al cambiamento climatico e per una transizione energetica globale”
Saluto del Presidente della Repubblica Italiana Sergio Mattarella al Municipio di Colonia
È GIUSTO INFORMARE
I Presidenti Mattarella e Steinmeier a Bonn e Colonia
Nella seconda giornata della Visita di Stato in Germania, il Presidente Steinmeier ha accompagnato il Presidente Mattarella a Bonn e Colonia. A Bonn hanno visitato il Campus delle Nazioni Unite e hanno partecipato alla sessione conclusiva del seminario “La cooperazione tra Italia e Germania: un importante strumento per il contrasto al cambiamento climatico e la transizione energetica globale”.
A Colonia, il Presidente Mattarella ha incontrato il Ministro Presidente del Land Nordreno-Vestfalia. Successivamente, insieme al Presidente Steinmeier, hanno visitato la Cattedrale di Colonia, prima di incontrare la Sindaca di Colonia presso il Municipio. La visita di Stato si è conclusa con un pranzo su invito del Ministro Presidente del Land Nordreno-Vestfalia Hendrik Wüst nel Giardino Botanico.
Domenica 29 settembre, i due Capi di stato si recheranno a Marzabotto in occasione delle celebrazioni per l’80° anniversario degli eccidi di Monte Sole.
Bonn/Colonia, 28/09/2024 (II mandato)
Intervento del Presidente Sergio Mattarella al Seminario “Cooperazione fra Italia e Germania: una risorsa preziosa nel contrasto al cambiamento climatico e per una transizione energetica globale”
Bonn, 28/09/2024 (II mandato)
Signor Presidente Federale, caro Frank-Walter,
Autorità,
Partecipanti al seminario,
sono molto lieto di concludere insieme al Presidente Steinmeier – che ringrazio a nome di tutti per le sue interessanti considerazioni poc’anzi – questo seminario, dedicato alla cooperazione tra Germania e Italia in materia di cambiamento climatico e di transizione energetica.
Vorrei ringraziare il Polo delle Nazioni Unite di Bonn per averci ospitato e per la preziosa collaborazione che ci ha prestato.
Poco prima di raggiungerVi in questa sala ho avuto il piacere di incontrare una delegazione di funzionari italiani qui in servizio, riscontrando, una volta di più, quanto la loro professionalità e la loro dedizione contribuiscano al ruolo delle Nazioni Unite.
Un ringraziamento particolare alle relatrici, per avere in maniera così efficace riassunto l’esito di questa mattinata di lavoro intenso.
Abbiam colto quanto tutti i partecipanti alle tre sessioni abbiano offerto un prezioso contributo di idee e di progettualità, che ha reso manifesta, ancora una volta, la convergenza degli interessi strategici di Germania e Italia.
Questo seminario ribadisce un messaggio: esiste l’urgenza di una transizione energetica che sia concreta, pragmatica, sostenibile, efficace.
Per troppo tempo abbiamo affrontato in modo inadeguato la questione della tutela dell’ambiente e del cambiamento climatico, opponendo artificiosamente fra loro le ragioni della gestione dell’esistente e quelle del futuro dei nostri figli e nipoti.
Inadeguato, il modo che abbiamo adoperato. Perché abbiamo pensato di poterla affrontare procedendo in ordine sparso, con lo sguardo rivolto alle scoperte del passato, con risorse ordinarie, con strumenti obsoleti.
È invece soltanto attraverso la cooperazione tra Stati, adesione agli obiettivi condivisi nell’ambito delle Nazioni Unite e risorse straordinarie che possiamo imprimere l’indispensabile accelerazione alla lotta al cambiamento climatico, per andare alla transizione energetica globale.
C’è, spesso, contraddizione tra lo sforzo di individuare obiettivi in sede internazionale e le politiche poi messe in atto, concretamente in campo, in sede nazionale, pur dagli stessi decisori.
Le conseguenze dei nostri ritardi sono sotto gli occhi di tutti e sempre conseguenze nefaste.
L’intensificazione della frequenza delle catastrofi naturali è evidente e condiziona ogni aspetto della nostra vita, devastando interi territori, mietendo vittime.
Di fatto, le conseguenze del cambiamento climatico, e dei nostri ritardi nella sua mitigazione, privano l’elementare diritto alla vita a molte persone, costringendole spesso alla fuga dai luoghi che abitano, in cerca di sopravvivenza.
Se vogliamo lasciare alle future generazioni un pianeta dove l’umanità possa vivere e prosperare in pace ovunque, in ogni luogo, in ogni continente, dovremo compiere, tutti insieme, progressi decisivi.
Germania e Italia insieme possono fornire un esempio concreto di responsabilità e di cooperazione.
L’anno scorso, in Sicilia – come ricordava cortesemente il Presidente Steinmeier – abbiamo insieme visto le conseguenze dei terribili incendi che avevano devastato quell’isola, ma abbiamo anche visitato a Catania un grande progetto europeo, quello di Enel Green Power, noto come “Fabbrica del Sole”, stabilimento di pannelli solari, esempio della capacità di innovare e sostenere la filiera europea in settori strategici.
I nostri due Paesi esprimono molteplici eccellenze in ambito industriale e tecnologico.
Sono economie che si caratterizzano per un elevato consumo di energia.
Entrambe sono impegnate nell’affrancamento dai combustibili fossili, per pervenire a un sistema energetico sostenibile, in grado di coniugare un’ambiziosa politica climatica con la salvaguardia delle filiere industriali, della crescita, del benessere.
La profonda integrazione fra i nostri sistemi produttivi e il peso specifico – così ampio – dell’interscambio bilaterale, mentre vede la conferma della Repubblica Federale Tedesca come primo partner commerciale dell’Italia, impone di rendere sempre più condiviso il percorso comune verso il perseguimento degli obiettivi che in ambito europeo ci siamo posti in termini di neutralità climatica, generando anche nuove opportunità di collaborazione industriale.
È una sfida per l’innovazione in cui si gioca il futuro e poco importa che il peso dell’Unione Europea sul piano dell’equilibrio ecologico globale sia minore di quello di altri colossi industriali che si attardano, invece, contribuendo in modo decisivo all’inquinamento ulteriore del pianeta.
Le loro scelte appaiono fuori dal tempo ed è un orgoglio dell’Europa proporsi di puntare al futuro.
Germania e Italia, primi due Paesi manifatturieri della Unione Europea, hanno interesse a coordinarsi sul piano politico, scientifico, imprenditoriale, in tutte le aree rilevanti per la transizione verde, proseguendo nella integrazione sistemica delle proprie infrastrutture energetiche.
Questa la strada per conseguire i comuni obiettivi politico-strategici di essere avanguardia nelle tecnologie di punta, procedendo sulla strada della de-carbonizzazione dell’economia, quella di diversificazione delle fonti energetiche, con una maggiore resilienza di fronte agli shock esterni e con vantaggi rilevanti per l’intero sistema produttivo, una volta che sia a regime.
Del resto questa è stata la intuizione di Robert Schuman: “L’Europa dei piccoli passi”. L’idea secondo cui, come diceva, “L’Europa non potrà farsi in una sola volta, né sarà costruita tutta insieme; essa sorgerà da concrete realizzazioni che creino anzitutto una solidarietà di fatto.”
Tutti sono chiamati a cooperare.
Protagoniste sono, anzitutto, le imprese tedesche e italiane, al fianco delle istituzioni nazionali e sovranazionali, al fine di accogliere e promuovere soluzioni idonee ad accompagnare la transizione verde, rafforzando, al contempo, la base industriale delle due principali economie manifatturiere in Europa.
Oggi, rappresentanti di grandi gruppi dei nostri Paesi si sono confrontati su temi quali l’idrogeno e l’energia verde, come abbiamo ascoltato.
La presenza, al loro fianco, di esponenti del mondo della ricerca e dell’innovazione conferma la rilevanza di un dialogo che individui soluzioni vantaggiose per rispondere alle principali sfide globali in tema di transizione, a partire dalla mitigazione e dall’adattamento degli effetti del cambiamento climatico.
L’Unione Europea è chiamata a compiere uno sforzo straordinario in questo settore.
La nuova Commissione – che si insedierà fra poco – ha definito un portafoglio dedicato alla transizione pulita, giusta, competitiva.
Ed è anche un messaggio del Rapporto Draghi – che poc’anzi citava il Presidente Steinmeier – che mette in chiaro che, per garantire la capacità di competere, l’Europa ha necessità a lungo termine di abbandonare i combustibili fossili e compiere la transizione, evidenziando il nesso – come ha fatto quel Rapporto – decarbonizzazione-competitività.
Il Rapporto, è opportuno ricordarlo, è utile, ammonisce circa il rischio di fallimento per l’Europa senza un coerente impegno nelle politiche da mettere in atto.
Ricette semplicistiche per problemi complessi, come quelli che dobbiamo affrontare, sono adatte soltanto agli imbonitori.
Si tratta di un progetto ambizioso che potremo realizzare soltanto accettando una maggiore cooperazione, che ci consenta di muovere verso una Unione dell’energia, con un ruolo analogo a quello che la collaborazione in materia di acciaio e carbone seppe avere, nel secondo dopoguerra, per ricostruire e rilanciare la crescita dei Paesi europei, dando inizio – con quella scelta lungimirante – al percorso di integrazione.
La congiuntura internazionale è fitta di insidie e di sfide. Le guerre, ai nostri confini, ne sono l’esempio più evidente.
Sono temi, quelli del clima e dell’energia, che, come quelli della difesa, interpellano la nostra sovranità, spingendoci sempre più verso la cooperazione per un suo esercizio della sovranità sempre più responsabile e mutuo.
Grazie per il vostro lavoro.
Il dialogo e lo scambio, promosso da seminari come quello odierno, sono tasselli fondamentali di quel che intendiamo realizzare.
Grazie e auguri.
Saluto del Presidente della Repubblica Italiana Sergio Mattarella al Municipio di Colonia
Colonia, 28/09/2024 (II mandato)
Signor Presidente, Caro Frank-Walter,
Gentile Signora Büdenbender,
Signor Ministro Presidente del Nord Reno-Vestfalia, Hendrik Wüst,
Signora Primo Borgomastro di Colonia, Henriette Reker,
Autorità e illustri ospiti,
Cari connazionali,
desidero prima di tutto esprimere alla Signora Primo Borgomastro di Colonia, anche a nome di mia figlia e della delegazione che mi accompagna, i più cordiali ringraziamenti per l’accoglienza in questo storico edificio.
Colonia è una città che visito con emozione, con quella di essere immerso in una pagina di storia.
Nel camminare per le vie cittadine – come poc’anzi abbiamo potuto fare – si percepisce ancora, fortissimo, il lascito della comune civiltà romana, che così a fondo ha segnato la storia e il nome di questa città.
L’identità storica di Colonia è profondamente legata all’Europa carolingia e al Sacro Romano Impero.
Il Reno, “limes” e al tempo stesso congiunzione tra il mondo germanico e quello neo-latino, è una fucina di identità europea.
Fu un figlio di questa terra, Konrad Adenauer – come Lei ha ricordato – a suo tempo Sindaco di Colonia, ad alimentare – insieme ad altri statisti illuminati, come l’italiano Alcide De Gasperi – la visione moderna dell’Europa, sul fondamento solido della condivisione di valori e di civiltà, di prospettive, di interessi, di risorse.
“L’unità dell’Europa era un sogno di pochi. È diventata la speranza di molti. Oggi è una necessità per tutti”.
Con queste parole segnava la strada Adenauer, nel 1954.
La storia di quegli anni e del successivo percorso di integrazione europea conferma l’importanza – per la creazione dell’identità europea – della circolazione delle persone, delle idee, della creatività e della cultura di cui sono portatrici.
È anche grazie a questa visione di apertura, alla capacità di accogliere e di alimentare lo scambio con l’esterno, che tutto il Nord Reno-Vestfalia ha prosperato, proiettandosi verso il futuro e divenendo uno dei poli produttivi più avanzati al mondo, centro di ricerca e di sviluppo di tecnologie.
Un Land che svolge un ruolo fondamentale per l’Europa e importante per gli italiani.
Sono particolarmente grato al Ministro Presidente Wüst per la sua ospitalità.
Molte donne e molti uomini hanno scelto, dall’estero, queste terre come residenza di elezione, contribuendo a renderle simbolo di una Germania aperta, accogliente, plurale.
Tante italiane e tanti italiani sono stati protagonisti. Alla collettività italiana qui presente – e idealmente a tutta la grande comunità che vive in Germania – rivolgo il saluto più affettuoso, quello della Repubblica Italiana: siete “motore” dell’intenso rapporto bilaterale tra i nostri due Paesi. Un esempio di cittadinanza europea.
Alcuni di voi sono qui da molti anni, altri da pochi anni, molti vi sono nati. Molti sono figli o nipoti di quella generazione che, uscita dalla guerra con il suo carico di sofferenza e privazioni, ha saputo costruire un’Europa diversa e migliore. Tutti capaci di affermarsi con merito e con distinzione.
Molti giovani italiani scelgono oggi, per la loro formazione, Università e centri di ricerca tedeschi. A loro esprimo il più cordiale augurio di ogni successo nel percorso di studio e di insegnamento, per chi lo intraprende.
Si tratta di un fecondo esempio del valore della cultura per la conoscenza reciproca, alimento anche dell’affetto che molti tedeschi nutrono per l’Italia.
Caro Presidente Steinmeier,
Signor Ministro Presidente del Nord Reno-Vestfalia,
Signora Primo Borgomastro di Colonia,
Cari amici tedeschi e italiani,
anche la musica che tra poco ascolteremo, nella quale le splendide note di Beethoven, Donizetti e di Paganini ci vengono proposte da artisti italiani – ed è significativo questo connubio tra musica di Beethoven e gli artisti italiani che la esprimono, la interpretano – è un esempio emozionante della fecondità, dello scambio intensissimo che arricchisce il rapporto tra l’anima della Germania e l’anima dell’Italia.
Auguri.
Visita di Stato in Germania
Terminata la visita di Stato in Germania del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. (26 al 28 settembre).
Al suo arrivo a Berlino, il Presidente Mattarella e il Presidente della Repubblica federale di Germania Frank-Walter Steinmeier hanno visitato la mostra “Via in Italia! Con Liebermann a Venezia, Firenze e Roma” allestita a Villa Liebermann sul Wannsee di Berlino.
Il 27 settembre, Mattarella è stato accolto dal Presidente Steinmeier con gli onori militari al Palazzo Bellevue. Sono seguiti colloqui e una conferenza stampa dei due Capi di Stato.
Il Presidente Mattarella ha quindi deposto una corona al Monumento della Nuova Guardia.
Successivamente, Mattarella è stato ricevuto al Reichstag dal Presidente del Bundestag, Bärbel Bas e, nel pomeriggio, ha incontrato il Cancelliere federale Olaf Scholz al Palazzo della Cancelleria.
In serata, a Palazzo Bellevue, si è tenuto il Pranzo di Stato in onore del Presidente Mattarella.
Il 28 settembre, il Presidente Steinmeier ha accompagnato il Presidente Mattarella a Bonn e Colonia. A Bonn hanno visitato il Campus delle Nazioni Unite e hanno partecipato alla sessione conclusiva del seminario “La cooperazione tra Italia e Germania: un importante strumento per il contrasto al cambiamento climatico e la transizione energetica globale”.
A Colonia, il Presidente Mattarella ha incontrato il Ministro Presidente del Land Nordreno-Vestfalia. Successivamente, insieme al Presidente Steinmeier, hanno visitato la Cattedrale di Colonia, prima di incontrare la Sindaca di Colonia presso il Municipio. La visita di Stato si è conclusa con un pranzo su invito del Ministro Presidente del Land Nordreno-Vestfalia Hendrik Wüst nel Giardino Botanico.
Domenica 29 settembre, i due Capi di stato si recheranno a Marzabotto in occasione delle celebrazioni per l’80° anniversario degli eccidi di Monte Sole.
Berlino/Bonn/Colonia, 26/09/2024 28/09/2024 (II mandato)