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LA CICALA SETTEMBRINA

TACCO&SPILLO

Non che avessimo sperato nella versione agricola di Carmine Cicala, ricordando bene le figuracce della scorsa legislatura, ma per la serie “a volte ritornano” e sempre per il cuore misericordioso del governatore Bardi rieccolo apparire nelle stanze dei bottoni. Ora a nomina quasi incandescente Cicala s’è fatto già apprezzare per un paio di fatti che hanno lasciato il segno. Il primo per la guerra fratricida con Latronico per accaparrarsi, pensate un po’, Tripaldi, nonostante l’usura decennale da dg con progressisti e patrioti e la moltitudine di problemi irrisolti che ha lasciato sul groppone della povera Basilicata ed il secondo per aver promesso agli agricoltori carburante agricolo calmierato quando invece avevano bisogno d’acqua per via della crisi. Così tra la frenesia di un viaggio a Terra Madre ed un altro all’Expo Divinazione gli andrebbe rammentato che i prodotti sulle vetrine istituzionali ci stanno bene se oltre al valore hanno anche peso sui mercati, visto che qualche settimana fa l’Istat ci ha mostrato il confronto regionale dei produttori con la Basilicata attestata ad un misero 0,3%, prima del Molise, ma peggio di tutto il Sud. Canta Fabrizio De André:“Questo cicala si chiama così…”

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