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FABIO CASADEI : “RACCONTO DI UNA NUOVA ALLUVIONE”

È proprio vero: “Ma chi non l’ha vissuta, non può capire appieno”

È GIUSTO INFORMARE 

REGIONE EMILIA ROMAGNA 

1️⃣6️⃣ MESI 3️⃣ ALLUVIONI

“Racconto di una nuova alluvione” di Fabio Casadei


«Mi sveglio, sono sul divano, mi ero addormentato mentre cercavo di tenermi aggiornato sulla situazione. Guardo il cellulare: la vicina mi avvisa che è tracimato nuovamente il fiume, ci risiamo.

Facciamo, però, un salto indietro.

Da Faenza (RA) (dove fummo coinvolti dalla 2° alluvione), dal 15/06/24 ci siamo trasferiti a Boncellino (RA), dove ci furono tra gli epicentri maggiori di entrambe le 2 disastrose alluvioni di maggio ’23

A differenze delle 2 precedenti alluvioni, questa volta i modelli matematici previsionali non erano tutti dello stesso “parere”, sia in termini di quantitativi (c’erano alcuni devastanti, altri con previsione di pioggia intensa ma, comunque, normale) sia in termini di posizionamento (chi vedeva i massimi sul riminese, chi sulla pianura ravennate, chi sull’Appennino)

Io, questa volta, mi sentivo tranquillo:

i fiumi partivano da un livello molto più basso di quello del 16/05/23 ed i massimi precipitativi me li aspettavo in pianura, non in collina: questo avrebbe portato allagamenti sì, ma solo da fossi, canali e cose simili, non dai fiumi i quali, per ingrossarsi, hanno bisogno di precipitazioni forti in media collina; al più, pensavo a qualche tracimazione locale del Senio e del Marzeno, che hanno caratteristiche torrentizie anziché da fiumi

Il 17 si parte con la pioggia che inizia a spingere in Appennino, mentre in pianura piove di meno, ma si sapeva: il minimo pressorio era previsto in risalita nei 2 giorni successivi.

Il 18 la situazione inizia a diventare preoccupante: la mattina passa sotto un diluvio incessante, ad ondate, ma pur sempre incessante, dalla media collina alla pianura pedecollinare (molto meno a Boncellino (RA))

É impressionante la quantità di pioggia che, a differenza delle altre 2 alluvioni di maggio ’23, risulta molto più convettiva, a rovesci, seguiti da momenti più tranquilli e, poi, a nuovi diluvi monsonici.

Si iniziano a registrare i primi allagamenti in pianura, ma si tratta di allagamenti da fossi, canali, campi che non scolano, nulla di eccezionale.


Nel pomeriggio le precipitazioni cessano quasi completamente in pianura per addossarsi, con ancor più violenza, sulla media collina: il cielo nero si tinge di note anche violacee verso i contrafforti appenninici.


Il mio socio di Modigliana (FC) continua a mandarmi messaggi che descrivono una situazione assurda: diluvio incessante, estremo, infinito.

Inizio a preoccuparmi: ho il fiume a meno di 2 km da casa, proprio di fronte alla rotta dell’anno scorso (che si ruppe 2 volte): vado a vedere il Lamone alle 17:00: è tranquillo, è basso, mi tranquillizzo anch’io.

La sera decidiamo di andare a Faenza (RA): per andarci, si passa da una strada sull’argine del Lamone: guardiamo, è impressionante.

In 2 ore e mezza l’acqua è salita vertiginosamente ed il diluvio continua ad imperversare in Appennino: nel frattempo è ripreso a piovere anche in pianura in maniera decisa.


Nemmeno il tempo di guardare il Lamone che veniamo a conoscenza dell’alluvione a Modigliana (FC), con il torrente che è esondato in più punti, mentre il Marzeno ha iniziato a tracimare pure più a valle ed anche il Senio inizia a far paura.

D’un tratto inizio ad essere pessimista: passiamo dai suoceri per consigliarli di evacuare (abitano esattamente sotto l’argine del Lamone, in una curva) e noi, dopo un breve giro, torniamo a casa a portare tutto ciò che riusciamo ai piani alti.

La pioggia ha ripreso a cadere incessante anche in pianura, ma è in collina dove continua a diluviare come un’ossesso.

A mezzanotte ripasso dalla strada sul Lamone e mancherà circa 1 metro alla tracimazione: è poco, considerando che la piena deve ancora arrivare in pianura e di pioggia ne deve ancora cadere molta

Torno a casa e mi metto sul divano, l’unica cosa rimasta per terra ai piani bassi: intanto in Senio ha esondato a Cotignola (RA) e la situazione continua a degenerare

Mi addormento e, qui, ritorniamo all’inizio del racconto.

La nostra vicina ci avvisa che ha saputo che il Lamone ha iniziato a tracimare anche qui a Boncellino (RA): sveglio mia moglie e, sulle 4:30, esco di casa a controllare la situazione: a meno di 600 metri da casa nostra l’acqua del Lamone sta invadendo le case e la Protezione Civile ci avvisa che è in atto qualcosa più di un semplice sormonto, perché ne sta uscendo veramente troppa di acqua per essere una semplice esondazione.

Si parla, inoltre, di centinaia di metri di fronte dell’esondazione ed, infatti, l’acqua sta provenendo sia da est che da sud che da nord, mentre, la pioggia, incessante, continua a cadere.

È una situazione, nuovamente, da film: nel buio della notte, sotto la pioggia battente, con l’acqua che vedi arrivare da più fronti e la consapevolezza che la tracimazione sta interessando diverse centinaia di metri, perciò un fronte enorme e le luci blu della Protezione Civile, gli elicotteri in cielo, gli annunci col megafono che esortano ad andare ai piani alti, le telefonate del Comune alle 4:00 di notte che ti avvisa dell’alluvione…

Ma chi non l’ha vissuta, non può capire appieno

Torno a casa, tiro su anche tutte le cose che abbiamo in officina, nella stalla, nel garage e negli altri servizi esterni e rimaniamo in attesa

Alle ore 6:00 esco nuovamente di casa e, nella strada parallela alla nostra, è un mare, infinito, sterminato, di acqua che sta avanzando inesorabilmente e tu ti senti impotente davanti alla forza della Natura

Torno a casa, guardo dalla finestra e l’acqua ha già superato la strada parallela e sta marciando dritta verso casa nostra, mettiamo una specie di sacco antiacqua alla porta ma, ormai, siamo rassegnati: l’acqua ci invaderà anche la nostra nuova casa.

Altri 5 minuti ed eccola: l’acqua inizia ad inondare il nostro cortile, passa davanti alla porta-finestra e va verso il nostro boschetto, poi inizia ad inondare i campi a sud, mentre quelli a nord, ad ovest e ad est lo sono già e continua, imperterrita, a riempire il cortile.

La parete nord della casa è sott’acqua (ma lì non abbiamo porte) e anche l’officina ed un altro servizio esterno vanno sott’acqua: in certi punti del cortile l’acqua è alta mezzo metro.

Ad un certo punto sembra che l’acqua non cresca più ed avviene ciò di cui non avevo assolutamente più speranza (e sono molto ottimista): l’acqua si è fermata letteralmente sulla soglia di casa e poi ha smesso di crescere: siamo stati la prima casa della zona a non essere stati alluvionati in casa questa volta ma solo nei servizi esterni:

un colpo di fortuna enorme

Tutto il resto lo sapete: la rottura mattutina di Cotignola (RA), di Villanova (FC), le tracimazioni in vari parti del Lamone, del Montone, del Senio, del Marzeno e di tanti altri torrenti, la devastante rottura di Traversara (RA) ed i tantissimi danni registrati in giro

Come totale evento, a San Biagio (RA), sono caduti con 251,6 mm (di cui 123,6 mm il giorno 18) di pioggia mentre a Boncellino NW (RA) con 144,0 mm.

Da segnalare, sempre in pianura, i 291,6 mm a Castiglione (FC) ed, in collina, i 500 mm di pioggia di Modigliana (FC).

A San Cassiano (RA), sulle colline faentine, dati mostruosi: 360 mm in 24 ore, di cui 120 mm in 3 ore, dati impressionanti

Ed ecco, infine, le foto scattate quella notte/giorno a casa mia a Boncellino (RA) e l’argine che, a differenza dell’anno scorso, non si è rotto (ma è stato un sormonto per via dei tronchi presenti, una piccola faglia e alcuni fontanazzi laterali) ma che risulta particolarmente massacrato dalle 3 alluvioni»

È proprio vero:

“Ma chi non l’ha vissuta, non può capire appieno”

#meteoforlicesena #sapevatelo2024 
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