GIUNTA BENNARDI, ALTRO GIRO ALTRA CORSA
Ennesimo cambio in giunta a Matera, entra l’ex Presidente del Consiglio Salvatore per occuparsi di programmazione a fine mandato. Giordano (FdI): «Il rimpasto è figlio dell’accordo sulla provincia tra Pd e M5S»
Les jeux sont faits, rien ne va plus”, “carta vince, carta perde” sono tanti i modi di dire con i quali i giocatori d’azzardo, i bari, i biscazzieri provano a ingannare lo spettatore per ottenere un facile guadagno senza sforzo. Il Sindaco di Matera Bennardi ne ha trovato uno nuovo: “cambiamo l’assessore e manteniamo la poltrona”. Un modo politicamente fraudolento di ingannare gli elettori, di mantenersi attaccati alle poltrone senza dare un senso alle proprie parole. «Non ci accorderemo mai con i poteri che hanno governato la città», gridava Bennardi in campagna elettorale, per questo suo modo di procedere è stato votato. Evidentemente, da buon trecartaro, è riuscito a fare in modo che la mano sia più veloce dell’occhio e ha ingannato l’elettore con la stessa sagacia con la quale facevano il gioco delle tre carte alla stazione di Napoli.
IL VALZER DELLE POLTRONE
È l’ennesimo cambio di Giunta del Sindaco con la colla sulla poltrona. Noi abbiamo perso il conto di quante volte è stata utilizzata la porta girevole che dalle panche del Consiglio ha portato alla cattedra della Giunta e da questa alla perdita del ruolo. Non abbiamo alcuna intenzione di perdere tempo nell’inseguire dettagli e fatti di cronaca che ormai hanno perso il peso della politica per acquisire il ruolo meno nobile del “fattariello”. A Matera si vive alla giornata, si insegue il momento, si cerca in qualche modo di sopravvivere attaccati alla zattera di Medusa e tutto ciò fa poco onore alla storia politica della Città dei Sassi che da capitale della Cultura si sta trasformando il capofila del sottobanco. Il nuovo assessore è Francesco Salvatore che a Giugno di quest’anno si era dimesso dalla Presidenza del Consiglio Comunale dichiarando di farlo per tenere «fede ad un percorso che era stato condiviso all’interno della maggioranza». Non aveva specificato il Cincinnato della Politica Materana che quando diceva che era «un gesto per il quale già da tempo avevo dato disponibilità di poterlo fare» aveva già messo in cantiere la sua volontà di entrare in Giunta passando così da un ruolo di garanzia ad uno di gestione e di potere. Dovrà occuparsi di turismo e programmazione strategica il nuovo assessore già Presidente del Consiglio Comunale che ovviamente su facebook parla di «speranze, sogni e di nuovo percorso» come se fosse un adolescente che sta partendo con gli amici per un interrail o un Erasmus. Non vorremmo mai essere noi quelli che rovinano sogni e speranze di un nuovo percorso ma ci piacerebbe sapere cosa dovrà programmare il nuovo assessore se si voterà fra un anno. Soprattutto ci piacerebbe sapere perché questa nomina non è stata fatta con il rimpasto, prima della votazione della mozione di sfiducia.
L’INCIUCIO CON IL PARTITO DEMOCRATICO
Quello che resta non detto ma che legge tranquillamente tra le righe è che Salvatore era destinato ad essere assessore già nel momento in cui si era dimesso dalla Presidenza del Consiglio Comunale ma non poteva diventarlo senza la benedizione almeno informale del Partito Democratico. Quello che tutti non dicono è che Salvatore per fare l’assessore dovrà dimettersi, al suo posto in Consiglio Comunale subentrerà Marilena Amo- roso che, però, non appare di assoluta fedeltà al Sindaco, avendo più volte espresso la sua contrarietà alla modalità amministrativa del sindaco pentastellato. Quando si votò la mozione di sfiducia presentata dalle opposizioni, il Sindaco Bennardi provò più volte di proporre uno scambio di voti al Partito Democratico tra Provincia e Comune. Il PD in quella occasione declinò l’invito e il Sindaco con l’attack sulla poltrona non poteva rischiare di vedere approvata la mozione di sfiducia e, quindi, preferì posticipare l’ingresso in Giunta del nuovo assessore. Nel frattempo, però, si è votato alla Provincia di Matera. Il Sindaco Bennardi, dopo aver più volte detto che il voto dei Cinque Stelle materani non era assolutamente scontato, ha portato se stesso e i suoi consiglieri a votare compattamente Mancini del PD che è diventato, anche grazie a quei voti, Presidente della Provincia. A pensar male si fa peccato ma raramente si sbaglia, diceva Totò. Noi non vogliamo pensare male né commettere peccati di pensiero ma la matematica non è un’opinione. Sommando il voto dei Cinque Stelle a Mancini e la nomina di un assessore che consente il subentro di un consigliere non fedelissimo del Sindaco otteniamo il risultato che lo scambio del voto è alla fine avvenuto. È av- venuto con il favore delle tenebre e senza nessuna pubblicità esterna, è avvenuto in gran segreto ed ora il Sindaco può avere tranquillamente il sostegno del Partito Democratico che, senza entrare in Giunta, realizza le convergenze parallele non più di Berlingueriana memoria ma di servile baratto.
LE PAROLE DI GIORDANO
Chi ha immediatamente denunciato apertamente lo scambio avvenuto è stato Michele Giordano, Presidente Provinciale di Fratelli d’Italia di Matera che in una nota parla di atteggiamento gattopardesco di chi vuole che «tutto cambi affinché nulla cambi. Il Parti- to Democratico accorre più o meno sfacciatamente in aiuto del Movimento 5 Stelle, senza entrare in Giunta, ma permettendogli di mantenere lussuose poltrone fino a fine mandato mentre Bennardi e i pentastellati votano un presidente democratico nonostante la sfiducia di nemmeno un mese fa». Praticamente lo scambio di sostegno che noi de- nunciammo come tentato nell’atto della mozione di sfiducia è diventato potenzialmente reale in questo momento. Il Sindaco attaccato alla poltrona tra un discorso sulla pace nel mondo e una descrizione della bellezza di Matera, minacciò una querela nei nostri confronti. Lo fece apertis verbis in Consiglio Comunale. Noi difendiamo la nostra libertà di espressione e di scrittura dicendo apertamente che siamo pronti a scommettere che oggi il Partito Democratico non sottoscriverebbe una mozione di sfiducia nei confronti di Bennardi e che, qualora fosse presentata dal centrodestra, non la voterebbe. Per scoprire le carte del PD ai Consiglieri Comunali di FDI, FI e Lega basterebbe presentare una mozione di sfiducia, chiedere la sottoscrizione ai consiglieri del PD oppure metterla ai voti. L’inciucio verrebbe fuori in tutta la sua portata e nessuno potrebbe più nascondere le sue carte. Forse è per questo che il centrodestra non la presenterà. Del resto qualche mese in più di stipendio da consigliere non fa male a nessuno e la colla sulla poltrona non appartiene soltanto a Bennardi. Speriamo di essere smentiti ma temiamo che la nostra speranza sia vanamente riposta. Nel frattempo la politica a Matera sprofonda sempre più in basso. Il quadro è desolante e nulla sembra muoversi in una direzione positiva.
Di Massimo Dellapenna