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LA RADIO È VIVA NONOSTANTE I PODCAST

Differenze e similitudini, audience e comunità ristrette, scelta di temi e dialogo popolare con gli ascoltatori. Oggi i due medium coesistono e il pubblico sceglie di volta in volta quale dei due ascoltare

La radio è viva, la radio è morta. La radio non ha più senso, la radio si vede in tv. Addio radio, benvenuto podcast. Quante volte abbiamo sentito argomentazioni come queste negli ultimi anni? Tutte smentite, la radio resiste, si evolve, ma continua a “Liberarci la mente” come raccontava una vecchia canzone di Eugenio Finardi. Se la radio è considerata – dai tempi dei tempi – la voce popolare che si rivolge alla massa, il podcast ha invece l’ambizione di instaurare un rapporto più intimo, dell’uno a uno. E in effetti ascoltando un contenuto di tal tipo si ha l’impressione che la voce narrante si rivolga in maniera confidenziale ed esclusiva a chi in quel momento porta gli auricolari: è come un sussurro mirato. Questo sistema è l’ideale per trattare a comenti di nicchia indirizzati esattamente a chi li vuole ascoltare e li sceglie. Gli speaker radiofonici devono invece utilizzare le chiacchierate di intermezzi tra un brano e un altro per “acchiappare” il maggior numero di ascoltatori, i quali saranno sicuramente più colpiti da un discorso popolare, da contenuti leggeri e di interesse comune. Aneddoti, sketch, scherzi telefonici, inviti a interagire tramite messaggi whatsapp e a fare dediche: sono tutti escamotage che hanno lo scopo di stringere un legame tra l’uno che par- la e i tanti che ascoltano. I due media sono entrambi protagonisti del mondo audio contemporaneo. Originariamente la nascita del podcast è pensata per superare alcune caratteristiche della radio percepite come limitanti. L’esigenza è quella di pubblicare contenuti indipendenti che possano arrivare all’ascoltatore senza filtri, in maniera immediata. Il podcast viene pubblicato attraverso il metodo di distribuzione feed rss. Grazie a tale sistema e alla sua natura on demand, il podcast può essere ascoltato quando si vuole e dove si vuole, non è necessaria una connessione internet in quanto il contenuto multimediale può essere scaricato e conservato. È quindi l’ascoltatore a decidere quando utilizzare il contenuto audio scelto. Le emittenti radiofoniche, invece, hanno una programmazione inserita all’interno di un rigido palinsesto; il tipo di trasmissione è live, in diretta. In questo caso è la radio a decidere quando mandare in onda una determinata trasmissione, e l’ascoltatore si deve sintonizzare in quel dato momento. Occorre fare attenzione anche a non con- fondere un podcast con una web radio: questa viene fruita in streaming e necessita di una rete internet. Inoltre il podcast, anche se può essere costituito da una trasposizione di un programma radiofonico, per sua natura è un contenuto originale e inedito. Oggi, i due medium coesistono, come i libri e gli e-book, come gli mp3 e i vinili. Non è necessario, e soprattutto non è auspicabile, che un mezzo di comunicazione si evolva obbligatoriamente in un altro, perché ognuno ha delle peculiarità che gli permettono di farsi scegliere, volta per volta. L’augurio è che voi che ci state leggendo qui possiate continuare a scegliere Radio Potenza centrale e partecipare alla nostra festa.

Di Rosa Leporace

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